Home Notizie Andrea Vianello a Blogo: “Dopo gli anni da direttore, torno a condurre, ma non è un passo indietro”

Andrea Vianello a Blogo: “Dopo gli anni da direttore, torno a condurre, ma non è un passo indietro”

Leggi l’intervista di Blogo al giornalista da stasera al timone di Rabona su Rai3

pubblicato 19 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 06:57

Si intitola Rabona il nuovo programma di Rai3 con il quale Andrea Vianello torna alla conduzione dopo la parentesi da dirigente (prima direttore di Rai3, poi, dopo un periodo di limbo, la vice direzione di Rai1 con delega a Domenica In e La Vita in diretta). La trasmissione, rigorosamente in diretta il venerdì in seconda serata, mira a mescolare i modelli di Sfide e di Federico Buffa racconta (in conferenza stampa Vianello ha spiegato come differisce da questi programmi), ma sembra ricalcare anche l’esperimento di Futbol (“può essere, ma non ho un ricordo precisissimo di quel programma“) su La7 con Andrea Scanzi. Blogo ha intervistato Vianello:

Quando era direttore di Rai3 aveva pensato a Maracanà, un programma sul calcio che sarebbe dovuto essere condotto prima da Antonio Polito (tra gli ospiti della prima puntata di Rabona) e poi da Federico Geremicca

Da direttore pensavo servisse su Rai3 un momento per raccontare la realtà attraverso il calcio. Doveva andare il lunedì sera, ma poi non se ne fece più nulla. Il progetto nacque con Antonio Polito, che ha una grande passione per il calcio. Mi era rimasto l’amaro in bocca, ma anche l’acquolina in bocca. Da allora sono cambiate tante cose, ma sicuramente in Rabona c’è quel desiderio lì. Qui però mi metto in ballo in prima persona come conduttore.

In conferenza stampa ha detto che i giornalisti sportivi non devono sentirsi minacciati da Rabona…

Volevo dire che noi non ci sentiamo di metterci in concorrenza con loro. Loro sono più bravi, il calcio è la loro competenza…

Quasi sempre – e i casi sono molteplici dall’abortito Maracanà a Serie A di Canale 5 con Bonolis – la redazione sportiva lamenta che alla conduzione di programmi di questo tipo ci siano personaggi o giornalisti non del settore specifico…

Rabona, con la mia conduzione, è stato annunciato a giugno e finora questo rischio non si è presentato.

Non ha paura che il signor Rai Sport abbia da recriminare?

No. Rabona è un programma complementare a quelli sportivi. RaiSport, che copre benissimo il suo, lo ha intelligentemente capito. Il nostro taglio, insomma, è un altro rispetto a quello di Rai Sport.

Il direttore Vianello cosa direbbe al conduttore di Rabona?

‘Fidati di te e divertiti’. I conduttori, perché rendano, devono divertirsi, devono avere il piacere di farlo, liberandosi delle inevitabili, giuste e logiche tensioni per l’esordio. Il segreto è godersela, giocarsela con piacere.

Qual è l’aspettativa di ascolti per Rabona?

La seconda serata del venerdì è una fascia abbastanza complicata. Le seconde serate nella tv italiana sono in via d’estinzione, ma Rai 3 ci ha sempre tenuto perché sono un terreno dove sperimentare. La media per quella fascia, al momento, è tra il 2 e il 3% di share. Sappiamo che lo spazio è di nicchia, non ci poniamo limiti, ma saremmo presuntuosi se pensassimo di fare subito altri ascolti.

Prima conduttore tv, poi direttore di rete, ora di nuovo conduttore. È un passo indietro nella sua carriera?

No. Sono due percorsi diversi, io ho avuto la fortuna di farli entrambi. Io mi sento tutti e due, ma non credo che un ruolo sia inferiore all’altro. Sono due percorsi paralleli. Nelle stagioni della vita ci sono i passaggi. Dopo i tre anni da direttore di Rai3 e lo scorso impiegato per rilanciare Vita in diretta, mi era tornato il desiderio di tornare in campo. È stata una scelta mia.

Chiudiamo su Domenica In. Lei ha lavorato a quella delle Parodi, ma da settembre è tornata Mara Venier…

Mara è bravissima, straordinaria, l’ho vista. Sta portando a casa grandi risultati, ma questo nulla toglie agli sforzi che noi abbiamo fatto l’anno scorso. Sono due progetti diversi. L’anno scorso avevamo la difficoltà di dover riseminare con un programma non pienamente di informazione un terreno che per tanti anni è stato quello di Massimo Giletti; era una stagione complessa. Quest’anno con l’accoppiata Mara Venier-Cristina Parodi si è trovata una quadra.