Home Il calcio del sabato sera è su Dazn. E Sky riscopre l’arte del racconto senza immagini

Il calcio del sabato sera è su Dazn. E Sky riscopre l’arte del racconto senza immagini

Con il match del sabato sera su Dazn, Sky Sport riscopre con Saturday Live l’arte del racconto senza immagini. Il gruppo Perform non viene visto come rivale, bensì come una costola

pubblicato 19 Agosto 2018 aggiornato 27 Marzo 2021 17:05

E Sky riscoprì all’improvviso l’arte del racconto, della parola chiamata a sostituire le immagini. Sì, le immagini, quelle che la piattaforma satellitare non può offrire, perlomeno direttamente, il sabato sera.

Pronti via ed è subito Lazio-Napoli, a cui fra una settimana seguirà il Milan, sempre contro i partenopei. Occorre quindi ingegnarsi, far vedere che si è sul pezzo. Anche perché stavolta la comunicazione rivolta agli abbonati è differente rispetto al passato.

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Dazn non è quel rivale “innominabile” che era Mediaset Premium. Il gruppo Perform è visto semmai come una costola, una stampella a cui aggrapparsi. Non c’è un nemico capace di brillare di luce propria, bensì un pacchetto aggiuntivo che garantirebbe di gustarsi per intero il programma di giornata. La pubblicità costantemente in sovrimpressione ne è la prova.

Premesse che liberano Sky Saturday Night da imbarazzi e tensioni. Condotta da Stefano Meloccaro e Roberta Noé, la trasmissione è un talk concepito per Sky Sport 24 e mandato in simulcast pure su Sky Sport Serie A, schiacciato a sandwich dal pre e post gara di Marco Cattaneo.

Non manca l’autoironia: “Ammettiamo che è tutto un work in progress – sorride Meloccaro – vi raccontiamo la partita pur non guardandola, nonostante qui qualcuno la stia guardando”. Il riferimento è agli opinionisti in studio (Stefano De Grandis, Marco Nosotti e Fabio Pecchia), con lo sguardo perennemente rivolto ai monitor, e soprattutto ad Andrea Marinozzi, autorizzato a raccontare il match in diretta.

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L’effetto è quello da tv locale (Qsvs), al netto dei cronisti-ultrà. Molto più lampante piuttosto il richiamo al Quelli che il calcio degli albori, con Carlo Sassi e Marino Bartoletti incaricati di narrare le partite agli spettatori senza scheda.

Un clima leggero, a tratti radiofonico, utile per chi cerca aggiornamenti senza ulteriori pretese. L’esperimento andrà comunque rodato, specialmente sul fronte del ritmo.

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