Home Notizie Tiberio Timperi a TvBlog: La Vita in diretta? Insieme si vince, insieme si perde

Tiberio Timperi a TvBlog: La Vita in diretta? Insieme si vince, insieme si perde

L’intervista di TvBlog al nuovo conduttore della Vita in diretta

di Hit
pubblicato 2 Luglio 2018 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:55

Lui è sicuramente uno dei volti nuovi della nuova Rai1 di Angelo Teodoli. Già, anche se Tiberio Timperi ha già ampiamente attraversato i perniciosi viali del palinsesto della televisione pubblica da tanti anni, nella prossima stagione televisiva sarà il nuovo conduttore della Vita in diretta, a fianco della confermata Francesca Fialdini. TvBlog ha voluto interrogarlo su questa nuova avventura televisiva che gli farà battere questi nuovi sentieri, passando dalle calde e confortevoli braccia della televisione di Michele Guardì a quelle di un programma storico, prestigioso, ma anche molto difficile quale è Vita in diretta.

Dopo 22 anni di tv siamo all’anno Uno, come sarà ?

22 di In famiglia, perché se consideriamo TMC e Mediaset siamo a quota 32. Ci si rimette in giocoe contemporaneamente si cercano nuovi equilibri nella vita di tutti i giorni.

La Vita in diretta è un programma storico della Rai, che mandato hai avuto ?

Angelo Teodoli punta in alto, come è giusto che sia. Gioca per vincere. Noi, io, Francesca e la squadra, siamo con lui. Quindi massimo impegno.

Cosa ti porti del tuo passato professionale e cosa credi di trovare in Vita in diretta ?

Del mio passato professionale porto anni di ore di diretta vissute in radio e televisione. L’aver condiviso esperienze in botteghe artigianali dello spettacolo come quelle di Michele Guardi’ e Bibi Ballandi o della notizia, con Emilio Fede. Telegiornali, show, quiz, talk. Spinto dalla curiosità non mi sono fatto mancare nulla.

Come sei arrivato a Vita in diretta e credi questa sia una tappa della tua carriera o una meta raggiunta ?

Mi hanno cercato. Qualcosa c’era nell’aria, anche se il diretto interessato è sempre l’ultimo a sapere. Certo, c’erano le indiscrezioni di alcuni siti che lasciavano però il tempo che trovavano. Poi Michele Guardi, che a seguito di un colloquio con Angelo Teodoli da corpo alle indiscrezioni. Infine una telefonata del direttore generale Mario Orfeo.
Senza troppi giri di parole, ha esordito con un “Che fai di solito il pomeriggio? Preparati perché ti tocca la Vita in diretta.” È un programma chiave del daytime di Raiuno. Una tappa importante, impegnativa. A me che piace andare in bici è come la salita del Mortirolo. Il traguardo è ancora lontano. Per cui, testa bassa e pedalare.

Arrivi al posto di Marco Liorni, guardavi la sua Vita in diretta e cosa gli auguri per il suo futuro ?

Ho avuto poco tempo per guardare la vita in diretta con Marco. Ho sempre nutrito stima nei suoi confronti. Quando la notizia è diventata ufficiale, gli ho telefonato. Questo per evitare qualsiasi malinteso. Ci siamo ribaditi amicizia e stima reciproca. Sono contento che Marco possa sperimentare una sua idea al sabato pomeriggio. In un mondo dominato da format stranieri, questo è un bel segnale. Auguro a Marco ogni bene.

Pregi e difetti di Vita in diretta e come pensate di cambiarla ?

Il pregio principale è che la Vita in diretta può contare sulle sedi regionali che sono come la caserme dei Carabinieri. Presenti e abituati alle emergenze di ogni genere. Il fatto che il programma sia stato accorciato poi, lo rende ancora più snello, agile e compatto.

Capitolo concorrenza, su Canale5 c’è Barbara D’Urso, con la quale hai per altro lavorato in passato. Fare concorrenza a Pomeriggio 5 concettualmente e praticamente che significa secondo te e secondo il nuovo gruppo di lavoro di Vita in diretta ?

La D’Urso che saluto con affetto per aver condiviso un tratto di vita televisiva con me insieme con Michele Guardì, ha il suo pubblico. La Vita in Diretta, un altro. La competizione, per quanto mi riguarda, è sempre con me stesso. Ogni volta che vado in onda, non penso a chi c’è dall’altra parte ma a confezionare un buon prodotto per chi mi ha scelto, confidando nel passaparola.

A Vita in diretta ritrovi una tua vecchia compagna di lavoro, Francesca Fialdini, come la trovi oggi rispetto ai tempi in cui conducevi con lei Unomattina in famiglia ?

Francesca ha frequentato l’accademia di West Point di Uno Mattina e de La vita in diretta, passando per la scuola Guardì. Ancorché giovane ha un’esperienza ragguardevole. Ritrovo un’amica.

A proposito di partner, hai lavorato con tantissime conduttrici, dimmi la più simpatica, la più leale e la più bugiarda

Difficile scindere lealtà da simpatia. Sono qualità che ho trovato tanto in Roberta Capua, che è tornata in Rai e ciò mi rende felice, quanto in Francesca Fialdini e Ingrid Muccitelli. Sono amiche ancora presenti. Se c’è stata qualche bugiarda, vuol dire che è stata una brava attrice perché ancora oggi non me ne sono accorto (ride n.d.r.).

Hai lasciato le calde e confortevoli braccia di Michele Guardì, con cui hai lavorato per tantissimi anni, per gettarti in questa nuova avventura nel pomeriggio di Rai1. Non hai pensato che lasciare Guardì, un lido sicuro, per Vita in diretta, un posto per niente facile, fosse un azzardo ?

Nessun posto in televisione è facile e sicuro. È una sfida. Da condividere con una squadra capeggiata da un capostruttura di provata esperienza, Stefano Rizzelli. Insieme si vince, insieme si perde. In famiglia è diventato quello che è oggi attraverso un affinamento costante e continuo. Una storia simile a quella della vita in Diretta.

Due punti fermi su cui vuoi partire a Vita in diretta: questo sicuramente lo farò, questo sicuramente non lo farò.

A volte, in tv, abbondano particolari granguignoleschi che poco o niente aggiungono alla notizia. Per quanto possibile cercherò di evitare ammiccamenti morbosi e voyeristici. Il resto lo scoprirò strada facendo, come direbbe Claudio Baglioni.

Cosa ti manca, cosa non hai, cos’è che insegui se non lo sai… diceva il brano “Si può dare di più”, qual è la cosa che manca di più a Tiberio Timperi e cosa insegue ancora oggi ?

Sarei ingeneroso con la vita nel dire che mi manca qualcosa. Vero, i sogni son desideri ma sono arrivato alla conclusione che nella quotidianità conta il vivere con pienezza quello che si ha. E proprio li che si può e si deve dare di più.