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Home Andrea Perroni a Blogo: “Fan Caraoke, il mio late night on the road. Assente dalla tv da 4 anni, per stare fermo serve coraggio”

Andrea Perroni a Blogo: “Fan Caraoke, il mio late night on the road. Assente dalla tv da 4 anni, per stare fermo serve coraggio”

“La prima edizione del programma su Rai1, la seconda su Rai2? Io non mi sento retrocesso, né declassato, credo che il pubblico di Rai2 sia aperto ad accogliere volti nuovi come il mio”

pubblicato 25 Aprile 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 01:13

“Ormai è uno sport nazionale criticare prima ancora di vedere. È vero che il format di Fan Caraoke è Carpool karaoke con James Corden, è vero quindi che è stato già visto, ma se per questo il primo format in auto è Milano-Roma negli anni Novanta. I leoni da tastiera scrivono ‘format americano in salsa italica’, io rispondo che le salse italiche hanno sempre battuto quelle americane, basti pensare al pesto e alla barbecue. La tv è piena di programmi che sono uno la copia dell’altro, la differenza è come realizzi il prodotto”. Andrea Perroni risponde così alle critiche preventive che riguardano Fan Caraoke, il programma che torna in onda in Italia a partire da stasera, in seconda serata su Rai2. Con il comico, a cui spetta il compito di guidare l’auto nella quale un personaggio famoso si racconta senza filtri, ci sono Brenda Lodigiani e Giorgia Palmas, al volante delle vetture dei fan inseguitori.
Blogo ha intervistato il comico romano diventato popolare grazie all’imitazione di Sandro Piccinini a Colorado e Guida al campionato, da 8 anni accanto a Luca Barbarossa a Radio Due Social Club.

Cosa cambia rispetto a Fan Caraoke di due anni fa condotto da Giampaolo Morelli?

Non amo molto fare i paragoni. Ho preso in eredità questo programma, ci ho messo del mio. La differenza con quello di Morelli è che io esco molto dalla macchina – l’ho chiesto ed ottenuto io – e faccio accadere cose impreviste anche in posti non concordati con la regia. Il format è il Carpool karaoke con James Corden, che di fatto era l’insert del suo late night. Ma anche qui il paragone è molto complicato, perché quello erano 12 minuti con ospiti giganteschi come Michelle Obama. Fan Caraoke dura 50 minuti e in ogni puntata ci sono più ospiti, che non sono la first lady (nel primo appuntamento Gigi e Ross, Claudio Lippi, Neri per Caso e Giulia Salemi).

Rispetto all’edizione di Morelli, i tuoi ospiti non sono soltanto cantanti chiamati a cantare i propri brani.

Esatto, è stata una mia volontà: prendere ospiti con una loro storia, farli cantare, azzardare un late night on the road. Il leitmotiv è la musica, ma è un programma in macchina in cui ci si scorda la tv. Ho improvvisato tanto, pur facendo un passo indietro come comico. Vengo da contenitori comici come Zelig e Colorado, ma gli 8 anni di Radio 2 Social club con Luca Barbarossa mi hanno fatto capire e mettere in atto le dinamiche del conduttore. Quando conduci un programma devi ascoltare l’ospite e valorizzarlo, non devi metterti in vetrina tu.

E come è andata con gli ospiti?

Il patto con gli ospiti è che salgono sulla macchina non sapendo a cosa vanno incontro. Sono accadute cose bizzarre, ho azzardato. Mi sono fermato in un supermercato con Iva Zanicchi, la troupe mi è venuta dietro, abbiamo creato il panico all’interno, non potevamo far vedere i marchi e poi c’era la gente che si trovava lì… Ho fatto giocare Iva a Ok, il prezzo e giusto e alla fine le ho fatto pagare la spesa. Per davvero. L’ho abbandonata alla cassa e lei ha pagato. Oppure con Lorella Cuccarini… sono entrato in auto nudo. E Raf, ospite a sorpresa per Lorella, si è trattenuto proprio per vedere questa gag. La tipologia degli ospiti ci ha dato modo di uscire dal canone ‘invito l’artista e canto le sue canzoni’. Abbiamo anche cantato, ma non solo. Con Tardelli, Cabrini e Collovati abbiamo fatto uno scherzo telefonico a Paolo Rossi chiedendogli di fare un featuring con Rovazzi. La più grande soddisfazione è stata che tutti gli ospiti hanno accettato subito, senza tergiversare. Molti di loro erano passati dalla radio e di loro sono riuscito a guadagnare la stima.

La seconda edizione di Fan Caraoke andrà in onda su Rai2, mentre la prima stagione era stata trasmessa su Rai1 non senza problemi di collocazione nel palinsesto. È una retrocessione?

Io non mi sento retrocesso, né declassato, credo che il pubblico di Rai2 sia aperto ad accogliere volti nuovi. Il direttore Andrea Fabiano mi ha studiato in radio, ha visto quello che facevo in radio. Devo ringraziarlo per aver investito su di me.

Non fai tv da un po’ di tempo.

Ho fatto le ultime tre edizioni di Zelig, fino al 2014. Poi mi sono fermato.

Ora ti proponi come conduttore e non più come monologhista di un programma ormai anacronistico come Zelig.

È finito un ciclo e sta cambiando il linguaggio; per questo devi essere fortunato ad avere diverse cartucce da sparare. In Fan Caraoke c’è canto, conduzione, imitazione e anche un po’ di cattiveria. Per esempio con i fan degli artisti, trattati anche con irriverenza.

E la Rai ti ha ripescato?

Non lo vedo come un ripescaggio, ma come continuare il mio percorso. Che è fatto anche di pause. Bisogna avere il coraggio di stare fermi, per capire dove si vuole andare. Grazie alla radio ho capito che amo la conduzione, mi piace la conduzione brillante. È come se la Rai mi abbia detto ‘ora prenditi la macchina, poi vediamo se c’è lo studio’. Essere investito del ruolo di conduttore di un programma di primissimo livello è un onore.

Ti sei sentito messo da parte dalla tv negli ultimi anni?

No, ho sempre visto attenzione nei miei confronti e un lavoro parallelo tra radio e tv. E non ti nascondo che in questi anni ho ricevuto delle proposte, che ho valutato molto attentamente. I limiti vanno riconosciuti: se non sei preparato e pronto per fare una cosa, devi avere il coraggio di stare fermo.

Chiudiamo con le aspettative di ascolti. Il direttore di rete Fabiano cosa ti ha detto?

Non mi ha detto proprio niente. A queste dinamiche io faccio caso poco, le lascio agli altri, io non voglio essere schiavo degli ascolti.

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