Home Propaganda Live Claudio Amendola: “A Quelli che il calcio guardavo la Roma dalla tribuna Monte Mario. Mi davano 3 milioni di lire a domenica”

Claudio Amendola: “A Quelli che il calcio guardavo la Roma dalla tribuna Monte Mario. Mi davano 3 milioni di lire a domenica”

Claudio Amendola, ospite a Propaganda Live, ricorda le partecipazioni a Quelli che il calcio: “Mi davano 3 milioni ogni domenica. Dovetti smettere di andare in curva perché mi minacciarono di morte”

pubblicato 14 Aprile 2018 aggiornato 1 Settembre 2020 01:26

Prendevo 3 milioni di lire ogni domenica”. Claudio Amendola rivela il compenso percepito quando, attorno alla fine degli anni novanta, partecipava come inviato di Quelli che il calcio.

Condotta all’epoca da Fabio Fazio, la trasmissione coinvolgeva l’attore per seguire le gare casalinghe della Roma, a cui in precedenza era stato impedito l’accesso alla curva sud.

Tutta colpa di Ultrà, film del 1991 diretto da Ricky Tognazzi dove Amendola interpretava Principe, il tifoso leader della ‘Brigata Veleno’. “Dovetti smettere di andare in curva perché mi minacciarono di morte”, ha rivelato il diretto interessato a Propaganda Live. “Dall’età di 27 anni non sono più potuto andare in curva per via di dodici deficienti, fino a quel momento ci ero andato tutte le domeniche della mia vita”.

Quindi l’intuizione: “Di là c’erano quelli che mi dicevano ‘ti taglio la gola’. Mi son detto: ‘sai che c’è? Comincio ad andare a Quelli che il calcio. Vado in tribuna Monte Mario a farmi dare i soldi”.

La presenza di Amendola al programma di Raidue scatenò anche roventi polemiche tra i tifosi. Nella primavera del 1999, con la Lazio in piena lotta per lo scudetto assieme al Milan (che poi lo vinse), l’attore si presentò in diretta con una sciarpa rossonera. Atteggiamento che non piacque nemmeno a una fetta di romanisti.

Ospite venerdì di Diego Bianchi, che ha documentato il suo ingresso ‘forzato’ su Twitter avvenuto lo scorso 10 aprile alla vigilia di Roma-Barcellona, Amendola ha avuto modo di tornare sul giudizio su Matteo Salvini espresso di recente a L’Aria che tira.

Mannaggia a me e a quando vado alle trasmissioni politiche. Ho detto una cosa dove c’era un errore di fondo, lo riconosco, le parole sono importanti. Ho detto “migliore politico”, dovevo dire “abile” e, in ogni caso, non sarebbe piaciuto. Se invece avessi detto “paraculo2 sarebbe andato benissimo, ne sono convinto”.

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