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Voyager, alla scoperta del Senato e della Marsigliese (Diretta)

La puntata di Voyager dedicata al Senato. Roberto Giacobbo intervista il presidente Pietro Grasso

pubblicato 18 Dicembre 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:17

  • 21.25

    Inizio puntata 18 dicembre di Voyager, ai confini della conoscenza. Roberto Giacobbo da Piazza Navona a Roma presenta i temi della trasmissione dal Senato al Piemonte

  • 21.28

    Una puntata dedicata ai settant’anni della costituzione, promulgata il 27 dicembre 1947. Giacobbo entra dentro Palazzo Madama, così chiamato dal soprannome di Margherita d’Austria che vi visse nel corso del 1500

  • 21.32

    Il presentatore entra nei sotterranei del Senato dove è contenuto un monumento, un altorilievo alto circa 5 metri, che ricorda la “fondazione dell’impero” da parte di Benito Mussolini alla presenza del re Vittorio Emanuele II.

  • 21.39

    Una volta fuori dai sotterranei è il momento di scoprire l’Aula del Senato

  • 21.42

    Giacobbo: “C’è una certa emozione, poter entrare qui, in luoghi colmi di storia. Qui si è seduto Manzoni, Carducci. In occasione della nostra visita è stata riportata una macchina, la “Michela”, dal nome del suo inventore. Oggi è abbinata al computer. Non è una macchina che raccoglie le sigle o le lettere, ma raccoglie i suoni. E tutto viene poi archiviato e poi, oggi, pubblicato in rete. Questa sala così bella è stata realizzata in soli tre mesi e al suo centro c’era un grande quadro del Re”

  • 21.44

    Viene spiegata la composizione dell’Aula. Le postazioni del governo e quella del presidente dell’Aula. Ggiacobbo: “Qua viene rappresentato l’ordinamento e le volontà degli italiani. Vi racconto una cosa particolare, in tempi antichi, quando no c’era l’aria condizionata, c’era un punto dell’Aula in cui veneniva portato del ghiaccio proveniente direttamente da Terminillo”

  • 21.46

    L’Aula ha un segreto che permette di farla stare al caldo in inverno e al freddo d’estate. Sotto alle tribune c’è tutta la parte elettronica che gestisce le votazioni. In questo ambiente si può fare un salto nel tempo. Si trovano dei condotti che portano l’aria calda, o fredda in Aula. Questo era il punto in cui veniva posto il ghiaccio del Terminillo in estate, o accesa la stufa a carbone in inverno

  • 21.51

    A Palazzo Giustiniani, dove Settant’anni fa è stata firmata la Costituzione italiana. Roberto Giacobbo incontra il presidente del Senato Pietro Grasso

  • 21.53

    Grasso: “Quando ho avuto l’occasione di fare il Presidente della Repubblica provvisorio tra Napolitano e Mattarella io sono stato qui a Palazzo Giustiniani perché c’era questa tradizione. Ho decido di aprirlo sia alle visite, ma soprattutto ai giovani, in modo da parmettergli di collegare un luogo con il periodo di libertà che stiamo ancora vivendo”

  • 21.55

    Giacobbo: “Perché la Costituzione è così importante?” Pietro Grasso: “Perché è fondante del nostro ordinamento ed è stata firmata in un momento fondamentale della nostra storia”

  • 21.56

    Il 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente approva la Costituzione. Cinque giorni dopo, il 27 dicembre il Presidente provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, la firma. Le telecamere di Voyager entrano nella sala del caminetto di Palazzo Giustiniani. Vengono trasmesse delle immagini di repertorio del 1947

  • 21.58

    Da Roma Giacobbo si sposta a Vercelli in Piemonte, di fronte alla chiesa di San Cristoforo.

  • 21.59

    Il conduttore entra dentro la chiesa, la cui costruzione è terminata nel 1515. Giacobbo passa dalla sacrestia ed entra nella sala dove si trova il quadro “La vergine degli aranci”, un quadro del 1529 , in cui c’è un putto con un violino in mano. Questo strumento però è stato inventato alcuni anni dopo, nel 1564

  • 22.12

    Intervista a Guido Rimonda. Il direttore d’orchestra dice di aver ricevuto nel 1996 un regalo speciale da una signora sconosciuta: un violino speciale, un raro Stradivari del 1721 appartenuto a famosi violinisti come Jean Marie Leclair, dal quale prese anche il nome. Questo violino non suonava più, ma dopo cinque anni che il maestro Rimonada provava a suonarlo il violino si è riaperto. 24 ore prima che Rimonda facesse un concerto proprio di fronte alla donna mosteriosa che gli aveva donato quello strumento

  • 22.15

    Ci si sposta in Francia. Giacobbo racconta la vita tormentata di Jean Marie Leclair. Verrà ucciso con una pugnalata alle spalle, ma prima di morire stringerà con una mano il suo violino, stringendolo al suo corpo. Leclair sarà trovato senza vita dai gendarmi molti giorni dopo l’omicidio. Il suo Stradivari conservò la sua impronta per sempre. Tuttora si può vedere la macchia scura segnata dalla contatto con la pelle dello storico violinista

  • 22.18

    Si passa a narrare la storia di Giovan Battista Viotti, antagonista di Niccolò Paganini. Fu Viotti a cambiare l’archetto del violino, introdusse l’arco leggermente rovesciato. Fu chiamato da Luigi XVI e Maria Antonietta alla corte francese, dopo la rivoluzione francese però dovette fuggire e la sua carriera fu duramente colpita

  • 22.23

    Guido Rimonda racconta di aver ricevuto in regalo da suo padre dei quaderni d Giovan Battista Viotti, in cui c’erano alcune composizioni del maestro. Secondo questi carteggi sembra che la musica dell’inno francese, la Marsigliese, sia stata composta proprio da Viotti

  • 22.27

    La storia narra che la Marsigliese sia stata composta da Rouget de Lisle a Strasburgo. Ma per Rimonda la paternità dell’inno francese è di Viotti

  • 22.29

    Giacobbo: “In passato la Marsigliese non era famosa come oggi. Prima era un canto rivoluzionario. Poi arrivò Napoleone che non la volle più sentire. Nel 1876 i francesi decisero che questa musica diventasse l’inno di Francia. Dobbiamo tornare al momento della rivoluzione francese. Grazie ai rivoluzionari possiamo trovare delle prove sulla paternità del musicista italiano del componimento. Con lo scoppio della rivoluzione Viotti tenta di scappare, con lui c’è anche una pianista. Lui fugge, mentre lei viene incriminata” – Pubblicità

  • 22.35

    Fine pubblicità – Giacobbo: “Il giudice chiede alla contessa, pianista, di suonare la Marsigliese (secondo la storia scritta proprio mentre lei era in carcere, 11 anni dopo Viotti). La donna lo aveva sentito una volta e si era accorto che c’era una somiglianza tra quell’inno e un componimento di Viotti. Decide quindi di provare a suonarlo. Per lei fu un trionfo, perché i due brani erano così uguali che la contessa fu considerata una rivoluzionaria”

  • 22.40

    Torna il maestro Guido Rimonda e mostra lo spartito di Viotti che porta la data 2 marzo 1781, 11 anni prima della composizione della Marsigliese. Un musicologo ha però affermato che questo fosse un falso, perché la data era stata impressa con molto inchiostro. Rimonda ha però un altro spartito, per solo violino principale, che riporta la stessa data. E’ stata fatta fare quindi una perizia che parla di “carta filigranata certamente prodotta nel XVIII secolo, epoca alla quale risale anche l’inchiostro”

  • 22.42

    Giacobbo chiede al maestro Rimonda di suonare lo spartito di Vioti. Il presentatore: “Questa musica al mio orecchio, ma penso anche al vostro, ricorda molto la Marsigliese. Le parole sono francesi, ma la musica sembra molto simile a quella di un italiano. Certamente l’inno è di vostra proprietà – rivolgendosi ai francesi – ma qui carta canta”.

  • 22.44

    Voyager si sposta 70 chilometri a Nord di Torino, vicino al confine con la Francia, dove si trova una fortezza lunga 2 chilometri chiamata la “grande muraglia piemontese”

  • 22.49

    Giacobbo: “Siamo in una zona chiamata dei Quartieri, ce ne sono tre” Il presentatore conduce gli spettatori in delle camerate all’interno della fortezza dove centinaia di soldati borbonici sono stati rifocillati, prima di appoggiare l’esercito italiano. Un altro storia parla invece di una segregazione di quei soldati, ipotesi poi smentita dagli archivi sabaudi. I soldati borbonici vennero infatti addestrati per entrare nell’esercito italiano

  • 22.55

    Spiegazione della gabbia di Farady, contenitore in grado d’isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno – Pubblicità

  • 23.00

    Fine pubblicità – Roberto Giacobbo sale sulla fortezza più grande d’Italia tramite dei ponti levatoi “a farfalla”

  • 23.08

    Arrivo al Forte delle Valli, vicino al Forte di Fenestrelle.

  • 23.10

    Ma come venivano trattati i prigionieri? Tra i prigionieri c’era anche una donna, una marchesa. Grazie ai suoi soldi si poteva permettere il legname per il camino e anche una persona di compagnia. Lei scelse di far vivere con lei sua figlia Clementina, che scelse di passare la sua vita con la madre

  • 23.11

    Giacobbo si sposta nei sotterranei del forte dove viene raccontato che Dumas per il Conte di Montecristo si è inspirato a una storia italiana

  • 23.14

    Voyager, quello che non si può dire.
    Rene Le Chateu, come Rosazza a Biella, è un paese carico di mistero. Giacobbo entra nella chiesa di Santa Maria Maddalena. “Nel 1886 iniziano i lavori all’interno della chiesa, il parroco Bérenger Saunière inizia a disporre di ampie risorse di denaro che vuole usare per creare numerosi edifici. Saunièresi offre anche di aiutare alcuni abitanti del villaggio. E’ difficile capire quanto è stato speso. Alcuni parlano anche di 5 milioni di euro dei giorni nostri. E’ da questo interrogativo che nasce il mistero di Rennes Le Chateau”

  • 23.16

    Parla Francesco Zambon, filologo. La leggenda di Rennes Le Chateu. La storia di Bérenger Saunière è quella di un prete corrotto? Le cifre non tornano. Vengono riportate le parole della sua perpetua.

  • 23.26

    21 settembre 1891 Bérenger Saunière sta facendo fare a degli operai dei lavori sull’altare, fa interrompere i lavori. Quando li fa riprendere, 3 settimane dopo, la squadra di operai è diversa. In una nota del prete c’è scritto di una tomba misteriosa. La leggenda narra che lui viene trovato a scavare al cimitero e ha degli incontri esoterici. Tra gli altri incontri di Bérenger Saunière c’è quello con un parroco di un paese vicino che verrà ucciso pochi anni dopo. Nella casa di questo prete e sulla sua tomba ci saranno dei simboli esoterici

  • 23.32

    Il mistero del Graal a Rennes Le Chateau. Si torna al 21 settembre. “Probabilmente scavando è stata trovata una cripta sotterranea. E’ qui che Bérenger Saunière ha trovato quel tesoro di cui si parla tanto? Chi potrebbe essere sepolto sotto la chiesa di Santa Maria Maddalena?”

  • 23.34

    Dentro Rennes Le Chateau la via crucis viaggia al contrario. Che sia un errore? “Per capirlo dobbiamo uscire e andare nel piccolo cimitero fuori dalla chiesa di Santa Maria Maddalena. Lo troviamo nella parte posteriore dell’edificio. Un cimitero ancora utilizzato dai pochi residente della cittadina. In questo cimitero potrebbe essere stato sepolto un Re dei Merovingi. Potrebbe essere di quel re il tesoro che ha ritrovato Bérenger Saunière?”

  • 23.38

    Anche in Italia nello stesso periodo in un piccolo paese che si chiama Altare succede qualcosa. Un altro prelato diventa ricco seppur nato da una famiglia povera. Giuseppe Bertolotti, sacerdote nel 1866, iniziò dal niente a disporre di grandi somme di denaro. Il parroco non volle mai lasciare Altare, cosa c’era di importante in quel paese?

  • 23.40

    Stessa sorte per Rosazza. Un uomo Federico Rosazza morto nel 1899 è un benefattore per questo paese vicino a Biella, perché lo ha praticamente ricostruito. Umberto I lo nominò senatore del Regno d’Italia. Giacobbo: “Tutto è iniziato dalla sua casa natale. Per far fronte alla morte della figlia e della moglie lui decise di dedicarsi al suo paese. Questa cittadina verrà ricostruita ascoltando il mondo dell’aldilà. E’ un paese diverso rispetto a quelli che si vedono nelle vicinanze. In alto c’è una torre a due punte e una croce uncinata, una svastica, siamo nel 1800, molto lontani dalla seconda guerra mondiale”.

  • 23.44

    A Rosazza ci sono molti simboli massonici. La chiesa fu completata nel 1880, al suo interno ci sono disegnate stelle e costellazioni, oltre il simbolo distintivo di Santa Ida, raffigurata con il volto della figlia di Rosazza considerata l’ispiratrice di suo padre.

  • 23.46

    Le telecamere si spostano su un punte che congiunge Rosazza al vecchio cimitero fino a entrare al suo interno. Giacobbo: “Un luogo nel quale ci sono molte simbologie e addirittura delle lacrime di pietra per ricordare il rapporto con il dolore. Rosazza era gran maestro della massoneria di Biella, e una delle cerimonie era stendersi su un letto di pietra per affrontare il dolore”. Fine della trasmissione, appuntamento alla prossima puntata

Questa sera alle 21.20 Roberto Giacobbo porta i telespettatori di Rai2 alla scoperta del Senato con Voyager. Una puntata dedicata ai settant’anni della Costituzione. La seconda tappa della trasmissione porterà invece in Piemonte dove si cercherà di scoprire la vera origine della Marsigliese, l’inno francese. Nella terza parte infine la troupe di Voyager si sposta a settanta chilometri da Torino, dove si trova quella che viene chiamata la “grande muraglia piemontese