Home Grande Fratello Grande Fratello 10: sembra confermato. Nella Casa anche tre terremotati: l’aberrazione culturale avrà mai un limite in Italia?

Grande Fratello 10: sembra confermato. Nella Casa anche tre terremotati: l’aberrazione culturale avrà mai un limite in Italia?

Il settimanale “Diva e Donna” lancia l’anticipazione vomitevole: potrebbero esserci alcuni terremotati abruzzesi tra i concorrenti del prossimo Grande Fratello, quello della decima edizione, lunga cento anni, per il bene della nostra lobotomizzazione. Secondo il giornale diretto da Silvana Giacobini dovrebbero essere addirittura tre le persone colpite dal drammatico sisma, che ha causato centinaia di

11 Agosto 2009 17:22

Terremoto Il settimanale “Diva e Donna” lancia l’anticipazione vomitevole: potrebbero esserci alcuni terremotati abruzzesi tra i concorrenti del prossimo Grande Fratello, quello della decima edizione, lunga cento anni, per il bene della nostra lobotomizzazione. Secondo il giornale diretto da Silvana Giacobini dovrebbero essere addirittura tre le persone colpite dal drammatico sisma, che ha causato centinaia di morti a L’Aquila lo scorso 6 aprile, ad entrare nella casa di Cinecittà. La notizia l’aveva già data TvBlog circa un mese fa intervistando uno degli autori del più celebre dei reality show.

Una soluzione, se definitivamente confermata, che avrebbe dell’aberrante, dal punto di vista culturale, soprattutto. Non posso fare a meno di parlare a nome di me stesso, della mia coscienza anti-perbenista, perfino ultra-cinica in certi casi, eppure sensibilizzata davanti a una notizia del genere. Tre tizi, i quali dovrebbero restarsene in città a cercare di migliorare le cose, davanti a una situazione che si sta ormai avvicinando al paradosso, scelgono invece di andare a fare un provino per il GF10, portando davanti alle telecamere la propria situazione di terremotati al fine ultimo e unico di essere presi dentro il gioco più FICO che c’è in televisione. Ce l’ho con loro, soprattutto: con questi tre tizi, ammesso che sia vero, piuttosto che con chiunque altro. Vorrei vederli in faccia, prenderli e parlare con loro. Invece non lo farò. Mi limiterò, come sempre, ad osservare, sempre più annichilito, l’aberrazione morale e culturale di questo paese di letame, dove una faccia dentro i quattro lati di un televisore, vale molto più di un’anima. Lo stesso autore, intervistato da TvBlog, che parla con leggerezza di aquilani giunti ai provini con le maglietta recanti la scritta “L’Aquila 3e32 o ‘Barcollo ma non crollo'”, dovrebbe far piangere, dovrebbe far disperare, altroché. L’evoluzione umana si è interrotta, a un certo punto, è evidente, più o meno da quando si è capito che sedersi su un Trono pagava più di un lavoro. Siamo dunque tornati alla Monarchia: la Monarchia dell’ignoranza.

Qualcosa si è spezzato e oggi ci teniamo quello che ci dobbiamo tenere. Tre tizi salvati dal destino che andranno dentro la casa del Grande Fratello ad emettere peti e rutti in prime time, invece che fare qualsiasi altra cosa. E una società che lo permette tra gli applausi e il consenso. Sicuramente il Governo parlerà di promesse mantenute: in fondo i terremotati, in qualche modo, hanno trovato casa entro il 2009.

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