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Propaganda Live confeziona una fake news e beffa Nina Moric

Propaganda Live confeziona una falsa notizia: “Prete birmano fa togliere il bue dal presepe vivente”. Nina Moric ci casca e condivide l’articolo

pubblicato 2 Dicembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 03:03

Propaganda Live crea una fake news dal nulla e beffa Nina Moric. La costruzione della bufala, con tanto di strategia di divulgazione virale, è stata documentata passo passo da Diego Bianchi durante la puntata di venerdì sera.

D’altronde, da giorni la politica non parla d’altro e l’argomento delle false notizie fatte circolare in rete rischia di diventare il campo di battaglia della prossima campagna elettorale. Un buon motivo per cogliere la palla al balzo e tuffarsi nella mischia, illustrando il dietro le quinte della faccenda.

Sfruttando l’avvicinamento alle festività natalizie, è stata concepita a tavolino la notizia choc: un fantomatico parroco di origini birmane, don Amedeo, avrebbe fatto togliere il bue dal presepe vivente in quanto considerato animale sacro.

Località dell’avvenimento? San Chirico Rapapo (anziché Raparo), in provincia di Potenza, con l’errore voluto per evitare riferimenti diretti. Si è creato quindi il falso articolo di giornale – privo di testata – dal titolo eloquente: “Quando il bue è più sacro del bambinello”.

L’esperimento, durato diversi giorni, ha dovuto fare i conti con diversi ostacoli. Si è partiti con il social network più ‘battuto’, Facebook, dove la redazione ha dato vita a tre finti profili, giocando coi nomi anagrammati dei protagonisti del programma. Ecco allora il leghista incallito Gianchi Bodie (Diego Bianchi), la grillina militante Ambra Cordosio (Marco Dambroso) e Marko Cumicetti (Mirko Matteucci, in arte Missouri4), renzianissimo della prima ora.

Peccato però che le identità abbiano avuto vita brevissima, costringendo gli autori a virare su Twitter. Qui a scendere in campo è stata tale Sara Leonarde, nientemeno che Andrea Salerno, che ha promosso un rapido spam dell’articolo tra gli utenti. Nemmeno un’ora e mezzo dopo l’obiettivo era stato raggiunto.

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La Moric, volto di spicco di Casa Pound, ha prima risposto in privato a Sara e, in un secondo momento, ha postato la foto del pezzo inventato abbinandoci un commento:

La situazione ci è sfuggita di mano definitivamente. Da piccola il presepe era un’emozione che porto ancora dentro, un’emozione che stanno provando a togliere ai nostri figli”.

 

La stessa cosa è avvenuta pure su Facebook, piattaforma dalla quale la banda di Zoro era stata bannata.

La Moric ha 300 mila persone che la seguono – ha spiegato il conduttore – può piacere o meno, ma è stato questo a generare la cassa di risonanza, per cui la notizia ha cominciato a rotolare”.

Se da un lato Propaganda Live ha il merito di aver dimostrato come una notizia campata in aria possa in pochi minuti arrivare sulle bacheche di milioni di italiani orientando i giudizi, dall’altro stride il taglio politico che si è voluto affidare al test. Come se la piaga fosse rappresentata dalla diffusione di una determinata notizia (in questo caso la delicata e sentita questione dell’immigrazione e del rispetto delle tradizioni) piuttosto che dall’invenzione e dalla velocissima circolazione di un fatto mai avvenuto.

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