Home Notizie Daniele Cesarano a Blogo: “Fiction Mediaset in calo: vi spiego perché (e come stiamo cercando di recuperare)” (VIDEO)

Daniele Cesarano a Blogo: “Fiction Mediaset in calo: vi spiego perché (e come stiamo cercando di recuperare)” (VIDEO)

Leggi l’intervista di Blogo al direttore della fiction Mediaset

pubblicato 6 Novembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 04:17

In occasione della presentazione della quarta stagione di Le tre rose di Eva (che ha debuttato ieri sera su Canale 5), Blogo ha intervistato Daniele Cesarano, direttore della fiction Mediaset. È stata l’occasione per parlare non soltanto della serie con Anna Safroncik e Roberto Farnesi, ma anche dello stato generale della serialità del Biscione, dei buoni risultati ottenuti dall’Isola di Pietro con Gianni Morandi e di tanto altro

Le tre rose di Eva 4 mette da parte il thriller e torna alle passioni. Come mai?

Sì, c’è la volontà di recuperare gli elementi fondamentali de Le tre rose di Eva, ossia il misto di generi tra passione, melò e un po’ di crime e di thriller accentuando maggiormente la componente passionale. È una scelta legata molto al ritorno della protagonista Aurora (interpretata da Anna Safroncik, Ndr).

Anna Safroncik aveva annunciato l’addio alla serie, Endemol aveva espresso amarezza pubblicamente, l’attrice è poi tornata sui suoi passi. Cosa era accaduto?

Io non c’ero, se vuoi indago e lo scopro (ride, Ndr).

Qual è lo stato attuale della fiction di Mediaset?

Lo stato delle fiction lo danno i numeri. Basta leggere i numeri, che sono pubblici, per capire lo stato. La fiction Mediaset negli ultimi anni ha avuto una flessione e ora sta cercando di recuperare. Va sempre ricordato che buona parte della fiction contemporanea è nata a Mediaset; molti autori e registi che oggi vanno di moda sono nati a Mediaset, che ha avuto un primo ciclo di fiction di dominio. Poi ha avuto un calo fisiologico e ora sta cercando di ripartire.

Per ripartire puntate sulla qualità della scrittura delle sceneggiature o sui nomi forti, come per esempio Gianni Morandi la cui Isola di Pietro è andata bene?

Se hanno chiamato uno sceneggiatore a dirigere la fiction la risposta alla tua domanda è implicita.

Bene, ma nei fatti questo lavoro sulla scrittura dove lo vediamo?

L’Isola di Pietro è stato un successo, ma non me lo posso accreditare perché io non ero ancora direttore quando è stata realizzata. Le ‘mie’ fiction andranno in onda nella prossima stagione. Comunque per l’Isola di Pietro non parlerei di una cattiva sceneggiatura e di meriti da attribuire solo a Morandi anche perché non si fanno buoni prodotti solo con gli attori: ci sono i volti e le storie, e bisogna sempre partire dalle storie. Per alcuni prodotti i volti noti sono necessità, per altri no. In entrambi i casi, però, ribadisco, quello che conta è che la storia alle spalle sia buona.

L’intervista continua nel video in apertura di post. Si parla di Rosy Abate, del pubblico Mediaset “infedele” e del confronto con Rai, Sky e Netflix.