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Il Vip e l’Immigrato: Nina Moric e la convivenza per una settimana con Patrick

Nina Moric lancia un reality sul web invitando in casa un immigrato. Compenso di 250 mila dollari

pubblicato 1 Novembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 04:27

 

Un Grande Fratello Vip parallelo, dove il vip stavolta è uno solo e la casa è la propria. Nina Moric è tornata a far parlare di sé aderendo al progetto sociale dei fratelli Tomei, autori del format Cosa faresti per soldi?. E la showgirl croata, per 250 mila dollari (stando almeno alla sua versione), ha accettato di ospitare un migrante nella sua abitazione per una settimana, documentando l’esperimento attraverso l’installazione di svariate telecamere. Titolo del programma? Più eloquente che mai: Il Vip e l’Immigrato.

Al momento dell’annuncio, la Moric rivelò:

“Sarò ripresa 24 ore su 24. Ho deciso di accettare, sono soldi che oggi possono far comodo, inoltre intendo con una parte dei soldi essere l’unica a realizzare il concetto di guadagnare dai migranti aiutando gli italiani, a differenza di ciò che accade in Italia per colpa dei politici. Con questa somma che incasserò al netto delle tasse, aiuterò più famiglie italiane possibili. E’ una sfida affascinante anche per dimostrare che io non ho mai fatto in vita mia differenze di razza. L’immigrazione va controllata per proteggere le nostre città, il colore della pelle non importa a nessuno”.

La convivenza con Patrick – questo il nome dell’inquilino d’eccezione – è stata raccontata sia su un sito ad hoc (www.ilvipelimmigrato.it) che sulla pagina Facebook della stessa Moric, che ha rivelato di aver ricevuto la proposta dai Tomei in piena estate.

E così le giornate sono trascorse tra litigate, gare a biliardino, inviti ad amici (prima negati e in seguito concessi) e balletti sexy.

Scriveva la Moric giovedì scorso sui social:

“Patrick mi ha spiegato il motivo che spinge migliaia e migliaia di giovani a partire da zone dove non c’è guerra e non c’è fame. È forse la teoria più bizzarra che abbia mai sentito sull’immigrazione, ma è quella che ha più logica.
Nei paesi come Ghana, Zambia, Somalia, Eritrea, i social network sono molto diffusi, i giovani africani sono esattamente come i giovani di tutto il mondo, le donne amano mostrare le tette, i maschi amano ostentare ricchezza, il giovane africano che parte dalle coste libiche con il suo smartphone di terzultima generazione, quando arriva in Italia, posta le foto (da qui prende corpo la storia del Wi-Fi) e che foto posta secondo voi?
Esattamente come noi europei, che neppure per sogno postiamo la foto della frittata di cipolle, della pasta al burro, della carne in gelatina, non credo di aver visto una sola foto di qualcuno che mostra la sua Fiat Duna, postiamo invece i buffet dell’aperitivo a 8 euro agghindato come il banchetto del duca di Wellington, postiamo il piatto che abbiamo scroccato al battesimo della cugina di terzo grado, postiamo la foto con macchine di lusso in cui ci siamo trovati per caso, ci fingiamo spesso ricchi e benestanti sui social, nascondiamo le difficoltà. Io stessa fingo che vada sempre tutto bene.
Così come questi ragazzi arrivano dall’Africa e pur dormendo nel parchetto della stazione quando incontrano una Lamborghini parcheggiata partono con il selfie, e siccome nessuno può contraddirli, scrivono pure “my Car”, passano fuori l’hotel a 5 stelle e si scattano un’altra foto. Gli amici che hanno lasciato da un mese nel loro paese, immaginano di trovare esattamente questo, macchine, cibo e lusso, si organizzano e partono in cerca di una fortuna che non c’è. Per fermare tutto questo, basterebbe veramente poco, basterebbe diffondere i video delle condizioni in cui versano gli immigrati in Italia, su dei maxi schermi sulle coste libiche, nei canali televisivi del Ghana, del Mali, del Gabon e di tutti i paesi da cui abbiamo deciso di collezionare disperati”.

Il web reality si è concluso domenica, con l’ex moglie di Fabrizio Corona che ha mostrato piena soddisfazione per il risultato ottenuto.

“L’ultima sera. Poi da domani finirà tutto, mi sono divertita e sono sempre più convinta che questa immigrazione di massa decisa a tavolino da gente senza patria e senza onore distrugga gli africani ma ancor di più l’Italia e l’Europa tutta. Da domani mi tocca mantenere una promessa e continuare a battermi perché l’Europa possa difendersi dal degrado e dall’illegalità, e che tutte queste braccia che “scappano” riescano tutte insieme invece a far crescere anche l’Africa. Un continente bello e pieno di tradizione, che non va svuotato”.

Non è un mistero la vicinanza di Nina Moric agli ambienti di Casa Pound. Una ‘militanza’ che ha provocato inevitabili reazioni politiche alle quali la diretta interessata ha ribattuto con decisione.

“Io nel 2017 sono stata 2 volte a Mosul a distribuire aiuti e sono l’unica civile con il passaporto comunitario ad averlo fatto. Nel 2017 ho passato il mese di agosto a girare per i campi profughi di Erbil e Ramallah […] Secondo voi temo il giudizio dei populisti leghisti che gridano “aiutiamoli a casa loro” ma non sono mai arrivati più a sud di Piombino? Temo il giudizio dei contenitori di merda che votano Pd? “Dovevi ospitarlo gratis” e poi a casa loro collezionano solo cani con le pulci e gatti guerci. Fate qualcosa in una direzione o nell’altra, siate d’esempio, che del vostro parere e della vostra opinione non frega una mazza a nessuno”.

Resta da capire quale fosse la funzione sociale del progetto. Se sul fronte della Moric il denaro incassato servirà “per aiutare più famiglie italiane possibili“, per quanto concerne il materiale video raccolto dalla produzione, non si sa ancora se questo rimarrà ad esclusiva fruizione della Rete.