Home Serie Tv Will & Grace, Sean Hayes: “Abbiamo ancora molto da raccontare, ma avevo paura di non avere più l’energia giusta per Jack” (Esclusiva Blogo)

Will & Grace, Sean Hayes: “Abbiamo ancora molto da raccontare, ma avevo paura di non avere più l’energia giusta per Jack” (Esclusiva Blogo)

Blogo vi propone alcune dichiarazioni di Sean Hayes, uno dei protagonisti di Will & Grace (in onda il venerdì su Joi di Mediaset Premium), che racconta l’urgenza di raccontare certi temi e le sue paure prima di iniziare a girare a nuova stagione

pubblicato 27 Ottobre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 04:41

Il venerdì, su Joi di Mediaset Premium, da qualche settimana è la giornata di Will & Grace che, con il revival in onda alle 21:15 (questa sera sarà trasmesso il terzo episodio, in cui rivedremo Leo, interpretato da Harry Connick Jr.), sta ottenendo ottimi consensi di critica e di pubblico.

Proprio come ci si poteva aspettare alla vigilia della nona stagione, Will & Grace ha ancora molto da dire sull’attualità di oggi, sia essa legata alla politica o all’intrattenimento. Anche questo legame con argomenti così “caldi” aiuta i personaggi ad essere molto più vicini al pubblico.

Ovviamente, non mancano le manie dei protagonisti: e di manie se ne intende soprattutto Jack, aspirante attore che, in questa stagione, deve fare i conti con l’età che avanza, le nuove generazione ed il figlio Elliot (Michael Angarano), che ha in serbo una sorpresa per lui.

Blogo vi propone in esclusiva per l’Italia una chiacchierata con il suo interprete, Sean Hayes, che non solo ha commentato la necessità che serie tv come Will & Grace continuino a difendere i diritti degli omosessuali, ma ha anche ammesso i timori alla vigilia delle riprese della nuova stagione.

Sei rimasto sorpreso dalla reazione della gente con la clip che avete realizzato in occasione delle elezioni e, poi, con il revival?

“Onestamente, credevo che alla gente non gliene sarebbe fregato un caxxo. Affatto. Voglio dire, non c’è modo di saperlo. Tutto ciò che ha successo, sia un film, una serie tv, uno spettacolo, fa il suo tempo, e poi si va avanti. Ma quando abbiamo girato quel video, è stato bello trovare un modo per esprimere noi stessi politicamente in un periodo in cui tutti vogliono farlo, perchè tutti cercano un modo per dire la propria. Quello era il modo perfetto per contribuire alla causa. Ed è stato realizzato in un modo molto intelligente, perchè ogni personaggio rappresentava una fascia del Paese… Quindi, come mi sento ora? Ho sempre detto che per me è surreale, così come lo è per gli spettatori. Siamo nella stessa barca. Non so se una cosa del genere sia mai successa prima”.

Fare una clip è una cosa, una serie tv un’altra. Perchè hai accettato?

“Dopo che abbiamo notato la reazione dei fan a quel video abbiamo iniziato a parlarne. Ne abbiamo discusso (il cast, ndr) a pranzo a casa mia, ed anche dopo. Poi abbiamo parlato con Max (Muchnik, co-creatore della serie tv, ndr) e David (Kohan, co-creatore della serie tv, ndr), ed hanno detto ‘Sì, pensiamo che ci sia ancora qualcosa da dire, è il momento per tornare in onda e parlare del mondo in cui viviamo. Lo abbiamo fatto in un modo molto divertente con quel video per le elezioni, figuratevi di quanti temi potremmo parlare’. Ed era abbastanza per decidere di farlo, ovvero avere una voce, tramite la commedia, per commentare tutto ciò che è importante, sia politica, religione, sesso, cultura pop”.

Se il risultato delle elezioni fosse stato differente, ora sareste qui?

“Non lo so. Credo che i fan abbiano sentito la necessità di dirci ‘Aspettate, abbiamo bisogno di voi, ora’”.

Jack in passato era un giovane gay, un po’ Peter Pan, innamorato della sua giovinezza e della gioia del suo mondo. Com’è ora?

“E’ Campanellino (ride, ndr)…. No, penso che sia ancora Peter Pan, ma più vecchio. Abbiamo tutti amici e parenti che in fin dei conti restano sempre gli stessi. Uno dei miei migliori amici dice sempre: ‘Dio, non siamo proprio cambiati. Sembriamo più anziani, ma non siamo davvero cambiati’. Credo che valga anche per i personaggi di questa serie, e lo adoro. Certo, hanno più esperienze di vita, ma come nella vita reale, vivono ancora negli stessi posti, vanno nello stesso negozio di alimentari ed hanno ancora le stesse discussioni… In questo senso, sono contento che siano gli stessi”.

A quanto pare Jack è a suo agio nell’era dei social media…

“Assolutamente (ride, ndr)… Sono convinto che sia su qualsiasi app per appuntamenti gay, che abbia scaricato dei giochi sul suo telefono. Credo che sia un personaggio che resta sempre giovane dentro di sé. Si arrabbia per le stesse cose, il che fa ridere gli spettatori”.

In cosa la nuova versione di Will & Grace è diversa rispetto al passato?

“Non credo ci sia qualcosa di diverso. Lo so, è una risposta noiosa. Diciamo che la novità è che Will (Eric McCormack, ndr) ha riarredato casa (ride, ndr)…”

Ancora oggi, in alcuni Paesi, si discute di matrimoni gay, tema che la serie ha già affrontato in passato e che potrebbe sembrare trito e ritrito. Ma considerata la situazione politica di oggi, come affronterete questi argomenti?

“Will, nello show, si è sposato prima che il matrimonio gay diventasse legale. Gli autori hanno anticipato i tempi. Sembra che oggi ci siano molte più incertezze e limiti, che si fanno sempre più stretti. Ed a causa di questo credo che molte persone, a seconda della loro situazione, pensino che siano stati fatti passi da gigante sulla questione. Non si potrebbe essere più lontani dalla verità. Ci sono persone folli, come Kim Davis (la segretaria della Contea del Kentucky che ha sfidato l’ordine federale di inserire nel registro delle unioni anche quelle tra persone dello stesso sesso, ndr). Per ogni Kim Davis ci sono altre dieci persone di cui non sentiamo parlare. Penso che ci sia ancora davvero molto da fare… Per questo, la serie ha ancora molto da raccontare”.

Cosa ti ha più messo ansia del revival?

“Non sapere se ce l’avrei fatta ancora.”

Davvero eri così preoccupato?

“Certo… Non sapevo se sarei riuscito a trovare l’energia necessaria, e tutte quelle cose da attore. C’è voluto un po’. Durante il primo table read pensavo che il personaggio non funzionasse più, quindi ero teso”.

Quando hai capito che ce l’avresti fatta?

“Il primo giorno di prove. Appena abbiamo iniziato a provare, e poi il giorno dopo a girare davanti al pubblico, ho trovato quell’energia. In quel momento non hai scelta, devi farcela. Ed è una cosa che ti porta gioia”.

Quanto credi che sia cambiata la voce degli autori…

“Intendi dalla loro pubertà?”

No! Rispetto alla serie originale… C’è stato un cambiamento?

“Siamo diventati più consapevoli del mondo, come tutti dovrebbero esserlo crescendo. Hanno avuto delle grandiosi esperienze su cui fare riferimento. Credo che l’età aiuti a comunicare il messaggio che vogliono comunicare”.

Avete mai pensato di cambiare formato alla serie, e di non girare davanti al pubblico?

“No. Fin dai tempi di I Love Lucy, una sit-com si gira così da 50, 60 anni. Si deve fare così”.

Com’è stato recitare di nuovo davanti al pubblico?

“Incredibile. L’energia che ricevi dal pubblico ogni settimana può solo aiutare ad avere una performance migliore, secondo me… E’ pazzesco. I nervi sono a fior di pelle, è come il teatro, ma con le telecamere che ti riprendono. E’ bello che noi quattro attori protagonisti abbiamo avuto tutti esperienze passate in teatro. Credo che aiuti nel fare una sit-com multicamera, perchè è esattamente la stessa cosa”.