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American Horror Story: Cult, Ryan Murphy elimina scene da un episodio dopo la sparatoria di Las Vegas

Ryan Murphy ha rivelato che ha deciso di eliminare alcune scene del sesto episodio della settima stagione di American Horror Story a seguito della sparatoria di Las Vegas della settimana scorsa

pubblicato 9 Ottobre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 05:19

In questi tempi in cui purtroppo gli attacchi pubblici sono frequenti e l’allerta è sempre alta, anche le serie tv devono tenere conto della sensibilità del pubblico di fronte a certi argomenti ed a certe scene. Situazioni di cui si parla sempre di più: due anni fa un episodio di Supergirl (quando era in onda sulla Cbs) fu posticipato in rispetto alle vittime degli attentati di Parigi, mentre la premiere di Shooter fu rimandata per ben due volte, a seguito di altrettante sparatorie avvenute a Dallas ed in Louisiana.

Ora tocca ad American Horror Story rispettare il momento di tensione che l’America sta affrontando: Ryan Murphy ha infatti deciso che il sesto episodio della settima stagione della serie tv (con sottotitoli “Cult”, da noi appena iniziata su Fox) subirà infatti delle modifiche a seguito di quanto accaduto la settimana scorsa a Las Vegas, dove un 64enne ha sparato sulla folla durante un festival di musica country, uccidendo 59 persone e ferendone più di 500.

L’episodio avrebbe dovuto contenere delle scene relative ad una sparatoria di massa, in linea con la violenza ed i riferimenti all’attualità che la settima stagione, ambientata poco dopo le elezioni del 2016, sta raccontando. Ma a seguito di quanto avvenuto, quelle scene non saranno mostrate.

“Ho appena preso la decisione che racconteremo gran parte di quella violenza a telecamere spente”, ha spiegato al The New Yorker Festival Murphy, che con American Horror Story non si è mai posto limiti nel raccontare episodi di aggressioni e violenze, siano stati essi ispirati da vicende realmente accadute o frutto di fantasia. L’autore ha spiegato di aver preso in considerazione diversi punti di vista nel prendere questa decisione:

“Mi sono chiesto se mandare [queste scene] in onda o no. Il mio punto di vista è che ho il diritto di mandarle in onda, ma credo anche nei diritti delle vittime, e che questa non sia la settimana giusta per trasmettere qualcosa di così esplosivo e provocatorio, perchè qualcuno che ne è rimasto coinvolto potrebbe vederlo e potrebbe scattare qualcosa, o farlo arrabbiare. Quindi abbiamo deciso di rimontare le scene, e credo che abbiamo fatto la scelta giusta. Nessuno parla dei diritti delle vittime. C’è una sorta di imbarazzante discussione emotiva che non viene mai superata… Ma provo molta empatia per le persone che sono rimaste coinvolte, ovviamente, e per i familiari, i cari e coloro che sono indignati per come è diventato il mondo”.

Per il resto, l’episodio continuerà a raccontare l’ascesa di Kai (Evan Peters) che, nel tentativo di trovare un riscatto personale, creerà una propria setta, dagli esiti ovviamente brutali. “Ho aspettato a lungo per fare qualcosa su Charles Manson”, ha aggiunto Murphy, “ero molto interessato al comportamento dei suo seguaci”. Un tema che si è unito a quello delle elezioni, che però non sono state affrontate in maniera diretta: “Non volevo scrivere di Trump o della Clinton, ma di coloro che gli stavano intorno, che vivono in un sistema di convinzioni e raccontare cosa succede quando il sistema crolla”.

[Via EntertainmentWeekly]