Home Serie Tv Recensione The Gifted, Fox trova la formula giusta per portare gli X-Men in tv

Recensione The Gifted, Fox trova la formula giusta per portare gli X-Men in tv

Amy Acker, Stephen Moyer tra i protagonisti di The Gifted nuova serie tv della Fox in arrivo in Italia dal 18 ottobre

pubblicato 30 Settembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 05:39

Il mondo televisivo della Marvel si arricchisce di un nuovo capitolo, mostrando, se qualcuno ancora avesse dei dubbi, il vasto materiale da cui Marvel Tv può attingere e soprattutto la capacità di adattarsi, rinnovarsi, rigenerarsi a seconda del mezzo e del luogo di messa in onda.

Il mondo di The Gifted è parte dell’universo degli X-Men i cui diritti sono in mano alla 20th Century Fox che qui produce insieme a Marvel Tv, andrà in onda negli USA a partire dal 2 ottobre su Fox e 12 giorni più tardi arriverà anche in Italia su Fox, dal 18 ottobre a comporre una serata targata Marvel insieme a Inhumans. Entrando a gamba tesa in un mondo conosciuto, The Gifted non perde tempo a spiegare cosa sono i mutanti, da dove arrivano, dando per assodato quanto mostrato da anni dai film (senza menzionare ovviamente i fumetti). Spiazzando lo spettatore più attento, dopo mesi di trailer e manifesti incentrati su una famiglia protagonista, la serie si apre con una lunga sequenza d’azione che introduce il personaggio di Jamie Chung, Clarice Fong, aka Blink, mutante con la capacità di teletrasportarsi, in fuga dalla polizia e salvata da altri mutanti Eclipse/Marcos Diaz interpretato da Sean Teale, Thunderbird/John Proudstar (Blair Redford) e Polaris/Lorna Dane (Emma Dumont).

Solamente in un secondo momento arriva la famiglia Strucker, padre interpretato da Stephen Moyer che lavora come procuratore distrettuale e combatte i mutanti, madre infermiera interpretata da Amy Acker e i due figli adolescenti che si riveleranno nel corso dell’episodio entrambi mutanti, dando il via alle vicende della serie. Proprio qui sta la forza di The Gifted. Grazie all’abile mano di Matt Nix alla sceneggiatura, che di azione dopo Burn Notice se ne intende, e alla regia di Bryan Singer, esperto del mondo degli X-Men, i primi 40 minuti trascinano lo spettatore in una corsa frenetica tra inseguimenti, poteri, effetti speciali e tanta azione. La famiglia Strucker è in fuga, inseguita dall’agenzia federale che dà la caccia ai mutanti, la Sentinel Services e saranno proprio i mutanti che abbiamo conosciuto all’inizio ad aiutarli e a farli inserire nella comunità dei mutanti. Moyer e Acker, almeno in questo primo episodio, si mettono al servizio dei mutanti e risultano i personaggi più deboli e stereotipati, costretti nel ruolo di genitori che all’improvviso scoprono la diversità dei figli e devono fuggire, con tutti i limiti e le difficoltà del caso. Sicuramente avranno modo di emergere nel corso delle puntate.

La società rifiuta il diverso, allontana i mutanti, li costringe a scappare. I poteri non sono un dono da usare magari a fin di bene, ma un pericolo per il mantenimento dello status quo. Il salto da mutante a immigrato è più breve di quanto un family-action-drama possa far pensare e chissà se è un caso oppure no, ma i mutanti sono interpretati da un’attrice coreano-americana e da un inglese di origini venezuelane. “Siamo cittadini americani, abbiamo dei diritti” grida papà Strucker nel vuoto. La difesa dei diritti. Un tema molto forte e decisamente attuale che trova qui la sua declinazione più action e popolare.

Fox scegli la strada dell’action con declinazioni familiari per riuscire a portare finalmente in tv il mondo degli X-Men (già nel 2015/16 aveva provato con un pilot non ordinato), differenziandosi dallo psicotico e psicologico Legion ma anche dal mondo Marvel della ABC che guarda più alla tradizione e a quello Netflix che punta sul conflitto interiore dell’eroe. Una strada che risulta vincente, almeno guardando al pilot, grazie a una serie che promette intrattenimento da generalista con azione, un pizzico d’umorismo, amore e dinamiche familiari positive.

Adesso non resta che aspettare martedì pomeriggio per sapere il riscontro del pubblico americano e iniziare a prevedere il futuro di The Gifted, al momento ordinato in 10 episodi. La serie è stata ben promossa dalla rete con le Secret Sentinels che hanno imperversato al Comic-Con e, tra le altre cose, un sito che permette di effettuare un test genetico e comprendere tutti i rischi di avere il gene mutante (provate a fare il test qui). Inoltre dopo il rilascio il trailer è stato tra i più visti durante l’estate a testimonianza di un interesse crescente del pubblico che può essere considerato ben riposto. Appassioanrsi a The Gifted difficilmente sarà tempo sprecato.