Home Che Tempo Che Fa Fabio Fazio a TvBlog: L’eccitazione per la prima, il contratto, la frammentazione e il mio futuro

Fabio Fazio a TvBlog: L’eccitazione per la prima, il contratto, la frammentazione e il mio futuro

L’intervista al conduttore ligure alla vigilia dell’approdo di Che tempo che fa su Rai1

di Hit
pubblicato 24 Settembre 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:46

Il maestro Ennio Morricone sarà l’ospite manifesto della prima puntata su Rai1 di Che tempo che fa in onda stasera sulla prima rete della Rai subito dopo il Tg1 delle ore 20. Insieme a lui Beppe Fiorello (con una incursione del fratello Rosario) Pierfrancesco Favino, Luciana Littizzetto, Takagi&Ketra, Lorenzo Fragola, Arisa, Fabio Volo, Nino Frassica, Gigi Marzullo, Elio Germano, Miriam Leone, Gregorio Paltrinieri Miss Italia Alice Rachele Arlanch ed il cantante Francesco Gabbani. Insomma una ricca truppa di ospiti tutti presentati da Fabio Fazio.

In un sabato pomeriggio dai sapori quasi estivi, fra una prova e l’altra abbiamo incontrato Fazio reduce da una lunga estate fatta di polemiche, ma anche di duro lavoro per mettere in piedi questo “nuovo debutto” del programma che da 14 edizioni miete successi dai teleschermi della televisione pubblica. Abbiamo avuto modo di parlare con lui di tutto quanto e anche di più, come diceva un vecchio e caro slogan proprio della Rai.

Siamo dunque arrivati al giorno del debutto, con che spirito lo vive ?

Sono molto eccitato perchè Rai1 ha questa sorta di appartenenza di tutti ed è come se fosse vissuta, anche dalla gente che incontro, come una promozione ed un punto di arrivo. Poi ho anche chiaramente delle preoccupazioni di carattere professionale che derivano dalla consapevolezza che si tratta di un passaggio difficile, ma anche coraggioso e aggiungo doveroso. L’idea di portare un talk show su Rai1 in un luogo occupato dalla fiction o dal varietà è un azzardo molto forte ed un cambio di linguaggio importante.

Quali saranno le novità del Che tempo che fa di Rai1 ?

Non ci saranno sostanziali novità rispetto al Che tempo che fa di Rai3, se non il fatto appunto di andare su Rai1. Avremo uno studio nuovo che consentirà più spazio per lo spettacolo e per le esibizioni, avremo un orario differente, partiremo cioè alle ore 20:45, la prima parte che avevamo su Rai3 non ci sarà più ed è per questo motivo che sposteremo gli argomenti di senso compiuto e che non possiamo esaurire nel corso della puntata domenicale nella seconda serata del lunedì. Non ci sono argomenti proibitivi per Rai1. Cercheremo di portare sulla prima rete un genere che a quell’ora non c’è mai stato.

Di chi è stata l’idea di portare Che tempo che fa su Rai1 ?

La richiesta è partita proprio da Rai1, da Andrea Fabiano e Rosanna Pastore già ai tempi di Campo Dall’Orto, ma solo la determinazione del direttore Orfeo ha permesso che la cosa andasse in porto.

Che tempo che fa su Rai1 ci porta poi a parlare dello stato attuale della televisione generalista

Il tema forte che secondo me va sottolineato è che noi partiremo in una stagione in cui mediamente c’è ancora meno pubblico sulle generaliste. Voglio dire che oggi, se si fa la somma dei canali generalisti dall’uno al sette a volte non si arriva al 50%. Questo vuol dire che di fronte ad un frazionamento dell’ascolto di questa portata, noi arriveremo fra due o tre anni ad ascolti di prime time che si aggireranno fra il 10 ed il 12% di share. Quando dieci anni fa facevi il 20%, era considerato un insuccesso. Stiamo vivendo una televisione in cui gli ascolti si stanno frazionando sempre di più e dobbiamo abituarci a questo. Quindi la necessità di inventare o di produrre programmi che devono essere certamente attraenti, ma che devono fare i conti con un pubblico diciamo da 10% e non più da 25%, è una necessità che porta per forza ad invenzioni il cui fattore economico è determinante. Non puoi più spendere quanto spendevi per un prodotto che faceva il 25 ed ora fa il 10. In questo senso, un programma come Che tempo che fa, per cui al di la delle polemiche il costo reale tutto compreso è 410.000 euro per 3 ore, cioè la metà di un varietà ed un terzo del costo di una fiction, consente un risparmio notevolissimo che poi può essere reinvestito sulle altre reti e non solo. Il costo dei 410.000 euro viene -come detto dal direttore generale Orfeo- ripagato dalla pubblicità. Il costo contatto sarà un tema fondamentale della televisione di oggi e sopratutto in quella di domani e per domani intendo l’anno prossimo, fra due anni e non fra cento.

Tante polemiche per questo suo nuovo contratto con la Rai, lo rifarebbe sapendo tutto quello che è successo dopo ?

Si, credo che sia stata la cosa giusta da fare rimanere in Rai. Pur di fronte ad una offerta importantissima che avevo ricevuto, sia in termini economici che professionali, con anche grandi responsabilità editoriali, alla fine ho accettato la proposta che mi ha fatto la Rai.

Secondo quanto ci risulta l’operatore televisivo di cui parla è Discovery, è cosi ?

Per ovvie ragioni di riservatezza non posso rispondere alla sua domanda.

Su tutte le vicende legate al suo contratto con la Rai vuole dire ancora qualcosa, o meglio c’è ancora da dire qualcosa ?

La Rai ha ritenuto di farmi questa proposta, sapendo che io da lì a qualche giorno non ci sarei più stato e sapendo anche da mesi che io avrei voluto produrmi. Non è che io ho obbligato nessuno, loro potevano dirmi che non gli interessava rinnovare. Invece hanno ritenuto utile e conveniente propormi questo contratto. La cosa strana, modestamente ed immodestamente, è stata arrivare al 15 di giugno senza aver risolto nulla. E’ stata la determinazione di Orfeo a far chiudere la trattativa. Di solito i contratti di esclusiva si risolvono un anno o al massimo sei mesi prima e non di certo 15 giorni prima della scadenza, come è avvenuto. Poi sul fatto che io sono fra i soci della società che produce il programma insieme a Magnolia è una cosa che capita a molti miei colleghi di Mediaset e moltissimi altri in giro per il mondo ed è una situazione del tutto normale.

Ma esattamente quanto guadagna ?

2.240.000 euro all’anno, più il format che viene dato alla società, esattamente come accadeva prima. L’anno scorso facevo 32 puntate, quest’anno ne faccio 32 più altre 32. E’ una cifra certamente importante, me ne rendo conto.

Come si arriva a cifre cosi alte in Rai ?

In Rai si fanno le trattative rispetto alle cifre dei precedenti contratti. Chi ha il privilegio di guadagnare tanto, parte ovviamente da cifre più alte. Quando ho iniziato la mia carriera guadagnavo 25.000 lire a puntata alla radio e 60.000 in televisione, poi l’anno dopo mi hanno dato un sacco di soldi, 150.000 lire. Il fatto che siamo una categoria di privilegiati è vero e quello che si fa in questi casi nella vita è comportarsi bene e restituire quello che si deve con le tasse.

Perchè si parla solo del suo contratto e non per esempio di quelli dei conduttori di Mediaset? Solo per la questione del canone ?

Perchè c’è l’idea che quando lavori con il pubblico, il pubblico quanto tale non debba poter usare gli stessi strumenti del privato, naturalmente omettendo che ciò non avrebbe un gran senso se non si stesse sul medesimo mercato. Il tema vero era fare una riflessione sullo stato attuale della televisione pubblica. Se serve ancora, a chi serve strutturata in questo modo così grande ed imponente o se invece si debba pensare ad un altro modello.

Vedrebbe bene la vendita di una o due reti della Rai ?

Non penso spetti a me dirlo, credo però che oggi per la suddetta frammentazione sia assolutamente proponibile anche un assetto diverso della televisione pubblica.

E di tutto il battage mediatico della sua vicenda che mi dice?

Da una parte credo che la mia vicenda sia stata usata per avere un po’ di visibilità da parte di chi ne parlava e dall’altra perchè probabilmente all’inizio ho difeso strenuamente il fatto che la Rai debba essere libera sul mercato ed ho parlato di ingerenze da parte della politica.

E secondo lei queste persone hanno scatenato blogger e giornalisti ?

No nessun complotto, diciamo che è un mondo mediatico nel quale viviamo in cui per l’analisi c’è sempre pochissimo spazio, per la pacatezza del ragionamento zero, mentre tutto ciò che esce su un qualsiasi sito viene ritenuto una fonte, su cui neppure chiedere conferma.

Quanto è facile mistificare oggi con il web che da la patente di giudice a chiunque? Ed è più difficile ignorare questi professionisti della parola o dover rispondere ai loro 140 caratteri (o giù di lì) ?

Credo che siamo ad un livello d’inquinamento della realtà che non è più contenibile. I giornali che uno si aspetterebbe per la loro natura cartacea e di parola scritta dovrebbero essere unicamente per l’approfondimento e per l’analisi, invece inseguono il clamore, inseguono l’immediatezza della notizia come la danno già sul web.

Qual è stata la bugia più grossa e che le ha fatto più male che ha letto in questi mesi ?

Quella per cui mi sarei inventato un contratto con un altro editore televisivo. Se me lo fossi inventato avrei commesso un reato o quantomeno una scorrettezza inammissibile. Quello che fa molto riflettere è che per alcuni la storia personale non conta nulla e con imperdonabile disinvoltura vengano rivolte parole ed accuse così violente e diffamatorie.

Ha cambiato idea rispetto a qualcuno in questi mesi di polemiche che l’hanno riguardata ?

Come ho già detto mi sarei aspettato una presa di posizione da parte dell’industria editoriale e dello spettacolo rispetto ad un programma come Che tempo che fa, che certamente per quell’industria costituisce un volano importante. Detto questo, bisogna sempre andare avanti sorridendo.

Teme l’indagine di Cantone ?

Assolutamente no. L’indagine riguarda le procedure seguite dalla Rai per il contratto. Immagino che la stessa cosa avvenga per molte altre produzioni esterne.

Qual è l’obbiettivo in termini editoriali che vi siete dati per Che tempo che su Rai1 ?

Dal punto di vista editoriale l’idea è di capire se l’azzardo di mettere un talk show in prima serata su Rai1 sia una cosa sostenibile oppure no.

Che tempistiche vi siete dati per capirlo ?

Io credo che almeno una stagione ci vorrà. L’anno scorso -mi diceva il direttore- Rai1 ha fatto una media attorno al 15,50%, bisogna vedere quale sarà la media alla fine di questa stagione. Diventerà fondamentale il costo contatto.

Come finirà la “sfida” con Gianni Morandi ?

Con Gianni siamo amici e se non ci fosse stato il fatto che andrà in onda contemporaneamente su Canale5 sarebbe stato fra i primi ospiti di questa nuova serie di Che tempo che fa. Anzi so che sarebbe dovuto andare in onda in altra serata, poi l’hanno spostato alla domenica. Penso che cosa più difficile che partire contro la persona più amata di tutta Italia non ci potesse essere (ride, ndr). Spero che non mi faccia troppo male, se mi farà male chiamerò un medico, cioè lui (ride, ndr).

Quest’anno dunque niente Sanremo e l’anno prossimo ? Ha sentito Baglioni? Che vi siete detti ?

Quest’anno niente Sanremo. Il Festival si fa quando c’è una idea, che al momento non c’è. Spero invece che si possa rifare il Rischiatutto, poi rompo sempre le scatole a Fiorello perchè ho una idea che penso sarebbe bello fare insieme, ma chissà. Quanto a Baglioni ci siamo sentiti. Gli ho detto “allora direttore come va?”. Lui mi ha sorriso, mi ha detto che ci sta pensando. Gli ho detto che se lo farà si divertirà tantissimo. Di sicuro, qualora accettasse, farà un Festival molto originale.

Cosa le piacerebbe fare ancora ? Ha un sogno televisivo e chi vorrebbe ospite del suo programma ?

A me piacerebbe in futuro fare il produttore, inventare programmi che facciano altri e dispensarmi dalla messa in onda. Detto questo in questi 4 anni una pazzia mi piacerebbe ancora farla, vedremo. Chi vorrei come ospiti? Tanti, mi piacerebbe avere in studio Steven Spielberg ed ovviamente Paul McCartney, che ho avuto il piacere di intervistare a Londra, ma che non è mai venuto in studio.

Cosa farà Fiorello stasera?

Non lo so. Mi ha detto che mi deve mandare una cosa e di fidarsi di lui. Sono molto preoccupato (ride,ndr).

E’ vero che dopo questi 4 anni di contratto appenderà il microfono al chiodo ?

Se avrò ancora la forza di alzare il braccio per appenderlo, altrimenti cadrà per terra. L’idea di produrre cose fatte da altri mi attrae.


C’è una persona del suo passato che vorrebbe ritrovare oggi ?

Mi piacerebbe ritrovare un pomeriggio con Fabrizio De Andrè.

Per chiacchierare con lui, per riascoltare le sue canzoni, per dirgli qualcosa in particolare ?

Perchè è una persona che dal punto di vista professionale ho il rammarico di aver solo sfiorato e che poi negli anni ha fatto nascere un rapporto molto stretto e bellissimo con Dori. Credo che oggi saremmo naturalmente molto amici.

Che canzone di Fabrizio preferisce ?

A Cimma.

Ed ora ?

Finalmente vado in onda e faccio il mio mestiere.

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