Home Skroll: scienziata si offende, Makkox si scusa con un video (magistrale)

Skroll: scienziata si offende, Makkox si scusa con un video (magistrale)

Makkox ‘scivola’ sul montaggio e una divulgatrice scientifica si offende: il video di scuse vale tutto il programma.

pubblicato 21 Settembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 06:07

Non è facile la vita di un ‘blobber’: prima settimana di Skroll e prima polemica social per Marco Dambrosio, aka Makkox, che si è lanciato in questa avventura televisiva in solitaria nel preserale di La7 da lunedì 18 settembre.

Cosa è successo lo sintetizza bene lo stesso Makkox nel video di scuse che vi presentiamo in apertura e arrivato a breve giro di posta dopo una ‘bomba’ di hashtag contro La7:  aveva deciso di occuparsi di Star Trek e dei trekkies (“quelli un po’ ‘mpallinati co’ Star Trekke, ma giusto pe’ scherza’ su ‘sto fenomeno“) e si era messo in cerca delle manie dei fans ‘estremi’ della serie. Si imbatte così in un video in cui si discetta di tecnologie trekkeriane e ci monta su, in un Picture in Picture, due cinesi che si danno delle gran botte sugli zebedei.

Apriti Cielo! A parlare di Olografia, Teletrasporto e Motore a Curvatura c’era – dal salotto di casa sua, sembrerebbe – Eliana Allys, Dottoressa in Ingegneria Elettronica e owner del canale YouTube To the Science & Beyond, che vanta 5.370 iscritti. Parte immediata l’accusa di bullismo verso l’ingegnere e si scatena una battaglia a colpi di hashtag verso La7 (#La7ChiediScusa, con i contenuti che vi proponiamo in chiusura) che va anche tra i TT. In un battibaleno la timeline della giovane dottoressa in ingegneria si teletrasporta su #Skroll e arriva subitaneo anche un video ad hoc della Allys per spiegare di cosa si è macchiato Makkox.

Di fronte a cotanta ondata di indignazione, il buon Makkox decide di scusarsi fa con un video che vale da solo tutto il programma.

“A me tutta quella spiegazione sur motore a curvatura, ma non lei … pecché non ce ll’ho co’ ‘a persona … mi è sembrata un’enorme pippa mentale da trekkies che stava benissimo nel pezzo e ci metto un picture in picture… E’ successo ‘n casino! Esce l’hashtag #ChediscusaLa7… che poi perché La7, al massimo chiedi scusa Makkox”

racconta il vignettista, che infatti chiede scusa.

“Chiedo scusa perché mi dispiace… a me non c’è mai cattiveria, neanche voglia di bulla’, è solo un modo forse un po’ sbracato di scherzare. Ma io quelle cose le farei a mi’ fratello, a mi’ sorella… e allora perché ‘ne fai a tu’ sorella me dite […] Eliana, io non volevo esse’ bullo verso di te, verso l’opera meritoria che fai sul web di divulgazione scientifica…”.

La colonna audio, credetemi, non basta: intonazione e mimica sono indispensabili per godersi il video di scuse, e l’annesso sottotesto. Il mio sguardo sarà traviato, ma io ci ho percepito giusto un pizzico di ‘perculatio non percepita, adoratio manifesta”. Al netto di questa mia personalissima interpretazione, però, in questo video ritroviamo il ‘vero’ Makkox, quello che abbiamo imparato ad amare in Gazebo – e che immaginiamo tornerà in Propaganda Live -, quello in diretta, che riesce a dar forza alle sue immagini con la sua voce, la sua intonazione, la sua espressività. La formula solo video di Skroll non aiuta a far venir fuori tutti i percorsi testuali e semantici (immaginiamo le risate a leggere ‘sto passo) dei suoi racconti ironici/satirici. La cifra retorica finisce per restare intrappolata nei cartelli e nel montaggio ed è poi facile trovare addentellati per chi vuole indignarsi o sollevare polveroni, magari pro domo sua. “Starò più attento” aggiunge Makkox, consapevole che tanto farà qualche altro errore (e che qualcuno la prenderà nel verso sbagliato). Intanto ha dato un assist incredibile a una certa divulgazione scientifica… Beh, al netto di tutto, La7 farà bene a tenersi lontana da Star Trek: lunedì ha provato a lanciare la prima serie originale prima di Skroll e l’ha tolta l’indomani dopo un risultato Auditel sconfortante, proprio nel giorno in cui Makkox ha scelto di darsi ai trekkers. Meglio cercare altro, eh…          //

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