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La Notte di Vasco: tutti contro Bonolis

Vasco live a Modena su Rai 1 scatena l’ira dei telespettatori sui social: ma le colpe vanno cercate nei troppi detti, e soprattutto nei non detti, di Mamma Rai.

pubblicato 2 Luglio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:12

La Notte di Vasco su Rai 1 si trasforma in un incubo per Paolo Bonolis, chiamato a raccontare il concerto dei record di Vasco Rossi a Modena Park. Ben 220.000 i paganti sotto al palco da 250 mt, diretta nei cinema italiani e un live in tv che però non può raccontare tutto tutto per evitare l’effetto bootleg di un evento che sarà venduto anche per l’home video. E così Rai 1 ha pensato di spezzettare il racconto con inserti – con tanto di ospiti e talk –  affidati a Paolo Bonolis, che con le parole può costruire giorni di dirette tv. Peccato che il sostanziale ‘non detto’ di Mamma Rai sul mancato possesso dei diritti di trasmissione abbia inquinato le attese dei telespettatori, convinti di immergersi in un memorabile evento live e ritrovatisi invece a chiacchiera con Marco Materazzi, Milena Gabanelli, Maddalena Corvaglia, Gaetano Curreri. La reazione è un fiume di tweet contro una narrazione stonata, eccessiva, disturbante, a prescindere dalla necessità di interrompere un’emozione. Il ‘come’ non è, poi, da sottovalutare.

Il tweet di @ritahayworth0 è un po’ la sintesi dell’evento.

Mi permetto solo di dissentire sul fatto che se ci fossero stati Piero ed Alberto Angela a raccontare il concerto, il loro “Stanotte a Modena…” sarebbe stato un viaggio dentro il mega-evento, sia sul piano storico (dagli esordi di Vasco ai 220.000 di stasera) che tecnologico (con tanto di approfondimento sul Modena Park, dal palco alle misure di sicurezza). Insomma, ne sarebbe venuto fuori uno speciale da collezione.  Jerry Calà fa portavoce del disagio di molti fans di Vasco, convinti di seguire live in tv il megaconcerto di Modena Park.

Ironico il commento di Riccardo Bocca sulla costruzione narrativa della serata.

C’è poi chi cerca di spostare il focus della critica da Paolo Bonolis alla Rai, che non ha i diritti per la trasmissione integrale del concerto, venduti invece al cinema. Il conduttore lo ‘esplicita’ solo alle 23.48, cercando di pararsi un po’ dalle critiche che piovono su Twitter con un “Non è che la Rai può trasmettere proprio tutto tutto…”. A difenderlo ci pensano, tra gli altri, Sandro Piccinini e Paolo Giordano.

Ma come dicevamo, il ‘come’ si interrompe un’emozione è importante, direi direttamente proporzionale alla grandezza dell’emozione. Lo spiega bene Silvia Nucini.

Si è ironizzato anche sui tanti topless apparsi su Rai 1 durante Rewind.

Neanche questo può dirsi un momento tv nato dell’entusiasmo del live: è, infatti, figlio di un (altro) accordo commerciale con una popolare azienda di intimo, opportunamente pubblicizzata. La rete non ha mancato di notare (difficile on farlo, del resto) il fuori sync: più che difficoltà tecnica attribuibile alla Rai vien da pensare a un trucco da ‘copyright’.

Altro punto dolente la regia di Stefano Vicario: va bene che si sarà trovato, causa diritti, a dover centellinare le immagini di Vasco Rossi prese da una prospettiva che non fosse quella percepita da Casalecchio di Reno, ma certi stacchi non possono essere attribuiti alle circostanze. Ma questa è un’altra storia e la lasciamo alla recensione di Fabio Morasca. Su un punto, però, tutti d’accordo: la musica di Vasco e la grandezza dell’evento live. Quello vero.

Paolo Bonolis