Home David Parenzo a Blogo: “Rai chiude per ferie, La7 no. Non mi sento un supplente estivo”

David Parenzo a Blogo: “Rai chiude per ferie, La7 no. Non mi sento un supplente estivo”

La mancata riconferma di Labate, il ritorno al fianco di Telese, il futuro de La Zanzara e la tv estiva. Tutto nell’intervista di TvBlog

pubblicato 30 Giugno 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:26

Per me è un ritorno. Dalla fondazione di In Onda ci sono sempre stato, prima in redazione, poi come inviato, da qualche anno come conduttore. Ho iniziato a lavorare a La7 – a Tetris – proprio con Luca Telese, del quale sono stato inviato.

Da lunedì 3 luglio 2017 David Parenzo affiancherà proprio Luca Telese alla conduzione di In Onda, il talk show dell’access prime time di La7 (il martedì, come di consueto, la puntata si allungherà per tutto il prime time). Non si tratta del suo unico impegno professionale estivo. Il giornalista, infatti, tornerà ad agosto al timone di L’Aria che tira (dove è subentrato a Myrta Merlino a inizio giugno – da lunedì sarà condotta da Francesco Magnani e Gianmaria Pica), mentre per tutto il mese di luglio sarà su Radio 24 con La Zanzara in coppia con l’immancabile Giuseppe Cruciani.

Lo studio di In Onda sarà rinnovato. Ereditiamo la splendida fascia oraria della signora Gruber; l’idea è di mantenere l’impronta di istituzionalità che lei ha dato in questi anni. Sarà un approfondimento sulle notizie del giorno. Ci saranno molto servizi dei nostri inviati. E gli ospiti avranno un ruolo determinante. Non ci saranno solo temi di attualità politica.

Quanto ti dispiace che non ci siano le elezioni anticipate?

Con la campagna elettorale aumenta la propaganda; la campagna elettorale è rinviata, ma la propaganda ci sarà lo stesso. Il Palazzo per tutto luglio resterà aperto. E comunque non è che i problemi vanno in vacanza: le questioni del lavoro, della sanità, dell’immigrazione e degli sprechi rimangono aperte. Non puntavamo tutto sulle elezioni, rimane la necessità di fare un racconto quotidiano d’estate.

L’attenzione mediatica in campagna elettorale sarebbe stata maggiore, però.

La trasmissione avrebbe avuto un passo diverso, sì. Ma, ripeto, i problemi non vanno in vacanza. Le notizie ci sono, basta riuscire a trovarle.

Chi sarà il personaggio dell’estate?

Non saprei. Di sicuro mi piacerebbe avere Berlusconi – che ho visto pimpante e tonico nella recente intervista che ho registrato per L’Aria che tira – e Renzi.

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Niente nomi nuovi?

Non penso che il nuovo Macron nascerà questa estate. Però noi potremo fare un po’ di casting. E usare l’estate per scrivere, noi di In Onda, la legge elettorale. Visto che il Parlamento non lo fa…

Occhio all’emendamento sul Trentino. Ma torniamo alla tv. Quale media di share vi ha chiesto Urbano Cairo?

Cairo non chiede, ma vigila e ogni giorno guarda i dati. Si aspetta che facciamo un buon lavoro. E noi siamo qui per questo.

Mantenere la media di Otto e mezzo è possibile in piena estate?

Non lo so, non mi metto a fare calcoli. L’obiettivo è fare una bella trasmissione, che funzioni, che piaccia al pubblico. Tu mi insegni che l’estate ha un bacino diverso rispetto all’autunno e che le teste davanti alla tv si possono pesare in maniera diversa.

Per questo chiedevo. Vogliamo fissare un numero per lo share?

No, che numero ti devo dire? Io sono scaramantico, i numeri me li gioco.

Ad agosto scorso, a proposito di In Onda, dicesti: “La coppia Parenzo-Labate è ultra consolidata“. È per questo che è scoppiata?

(ride, Ndr) No, Tommy ha fatto altre scelte. Poi magari tornerà, non lo so…

Anche Adriano Celentano vi elogiò pubblicamente.

Sì.

E allora da chi è dipesa la rottura? Da Labate? Dalla rete? Da te?

Da me? Figurati, mi attribuisci la possibilità di far fuori persone! Saranno state fatte scelte diverse, non lo so. Tommaso è un brillantissimo giornalista del Corriere della Sera, conduce Corriere Live, ci ho lavorato alla grande.

Insomma, non ti stupisce che una coppia televisiva all’improvviso si sfasci…

Amico mio, Funari diceva che la televisione è come far la cacca: dopo averla fatta, tiri lo sciacquone ed è finito tutto. Le cose vanno e vengono, non sono mica imperituro. Oggi ci sono, domani non lo so… anche tu, eh.

Eh, sto toccando di tutto.

Anche io per le tue domande (ride, Ndr). Ma mi stai allungando la vita.

Al netto del fatto che tu ci abbia già lavorato insieme, Telese è televisivamente un po’ più ingombrante di Labate?

No. Ognuno ha la propria personalità. Con Luca non ci sono problemi di personalità. Anzi, più le personalità sono ricche, più vengono fuori i caratteri. Quando ero inviato di Luca, lui mi usava moltissimo, ma non ha mai avuto problemi di spazio.

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Placare Labate forse è più facile di placare Telese?

Non è questione di placare. Alla co-conduzione sono abituato perché la faccio da 7 anni in radio, dove però apparentemente c’è un numero 1 e un numero 2. In televisione le cose sono più complesse, ma io non ho mai avuto la sindrome del ‘quello parla di più, io parlo di meno’. Non c’è un problema di misurazione dell’ego. Lo stesso vale per Luca.

Pensavo alla Costamagna e mi è venuta in mente questa domanda, ecco.

Ognuno ha la propria personalità. Se uno si offende perché parla di meno… non è il problema di Luca, francamente. In televisione contano la faccia, la battuta, una situazione, non il tempo di quanto uno parla.

Ok, dunque il rischio che tu possa sembrare spalla di Telese non esiste secondo te?

No. Chi si fa pecora il lupo se lo mangia.

Una domanda alla Cruciani: in passato, come hai ricordato, hai fatto l’inviato nelle trasmissioni di Telese. Ora conduci al suo fianco. Si è fermato lui o hai fatto passi in avanti tu?

(ride, Ndr). Ti rispondo con la canzone Todo cambia (ne intona il ritornello, Ndr): nella vita tutto cambia. Io ho avuto la fortuna di fare una carriera dal basso: cronista, autore televisivo, inviato e conduttore. E comunque non è che sono arrivato adesso, io conduco da 15 anni.

Onestamente il ruolo di supplente estivo ti va un po’ stretto?

(ride, Ndr). Il supplente è un bellissimo lavoro, ma io non mi considero tale.

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Supplente della Merlino sì, però.

È giusto che tu mi zanzareggi, sto al gioco, ma io non sono il supplente della Merlino. Sto facendo un programma, ossia L’aria che tira, al meglio delle mie forze, sto mettendo la mia personalità. In televisione se funziona la personalità lo giudicano il mercato e gli ascolti. Ha funzionato, quindi bene.

Se la personalità riesci a metterla in un programma in onda durante la stagione autunnale è meglio, no?

Perché mai? Il pubblico è sempre quello.

D’estate è un po’ meno.

Sì, ma la televisione è un flusso. Tu d’estate non vai al cinema? I film escono tutto l’anno! Insomma, io non ho mai considerato un minus lavorare d’estate. A parte il fatto che io ho un contratto continuativo con La7, ma comunque non mi sento un lavoratore stagionale.

Sarà un caso, ma non ti affidano un programma durante la stagione autunnale-invernale-primaverile…

Il palinsesto è ricco, la televisione non si ferma. La Rai chiude per ferie, La7 ha un flusso continuo, i programmi di informazione rimangono accesi, il TgLa7, L’aria che tira, Omnibus… Quindi non è sminuente lavorare d’estate, non mi sono mai sentito un sostituto.

Lo scorso anno a La Zanzara – quando iniziò In onda – era proprio Luca Telese a sostituirti nell’ultima mezz’oretta di diretta. Quest’anno chi sarà il sostituto?

Non lo so, francamente. Forse registreremo dei pezzi o forse ci saranno i radioascoltatori che così potranno prendersela con me senza che io possa rispondere (ride, Ndr).

La Zanzara resta su Radio 24? Il tuo contratto è in scadenza a fine 2017…

Scade a dicembre 2017. A fine luglio finirà la stagione, a settembre inizierà la mia settima con Cruciani a La Zanzara. Abbiamo superato la crisi del settimo anno…

In OndaL'aria che tiraLa7