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Viva la mamma, quando Storie vere si fa un Selfie in esterna

Il sabato estivo di Rai1 riparte da un programma di rvm. Un esperimento per prendere il posto di Parliamone sabato?

pubblicato 18 Giugno 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:42

Ecco i trend della moda mare Rai 2017. Donne al potere con conduzioni corali (così c’è posto per tutte). Un uomo solo nelle retrovie addetto alla manutenzione umori e ormoni. Programmi al limite del risparmio di budget e di idee.

Così, dopo Quelle brave ragazze ancora in cerca di un centro di gravità permanente, è arrivato Viva la mamma (un titolo per chi ama vincere facile). Minimo comune denominatore la presenza di Veronica Maya, aggiudicatasi l’apertura (recitatissima) in solitaria.

La rediviva conduttrice è immortalata come una gran diva en plein air, dove si è data appuntamento con i suoi soci in affari catodici. Una è Monica Marangoni, già volto ambizioso del mattino di Rai1. L’altro è Domenico Marocchi, praticamente il Savino Zaba del sabato pomeriggio con un futuro da Magalli (il suo lato sornione farà strada).

La Maya tiene a comunicarci che ha lasciato i bimbi dai nonni e, quindi, può omaggiarci della sua telepresenza bina. Da buona ex Del Noce’s Angel ha ricevuto una missione dal Charlie di turno, un tablet parlante la cui voce è prestata da Enzo De Caro: raccontare la storia di una mamma d’Italia e del suo rapporto con i figli.

Viva la mamma, in onda ogni sabato dal 17 giugno al 29 luglio alle 15.45 su Ra1, è un programma totalmente itinerante. Praticamente sembra la versione rvm-centrica di Selfie, coi conduttori-mentori alle prese con nip e vip, ma il mood ricorda molto lo stile di Storie vere (di cui, non a caso, Marocchi è un inviato fisso).

Retorica e qualche banalità a parte, di Viva la mamma sono apprezzabili il ritmo e la buona costruzione autorale del racconto di ciascuna storia oltre che della cornice narrativa. Chissà che Rai1 non stia facendo prove generali per trovare l’erede low cost di Parliamone sabato, anche se mandare contro Verissimo un programma così “precotto” e scarsamente competitivo sembra una sfida azzardata in partenza.