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Di padre in figlia, fiction Rai1 | Conferenza stampa in diretta

Di padre in figlia: la presentazione della fiction in onda su Rai1 da martedì 18 aprile 2017

pubblicato 6 Aprile 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:39

  • 12.35

    Inizia la conferenza.

  • 12.36

    Tinni Andreatta, direttore Rai Fiction: “Questo prodotto è straordinario e speciale; ha una materia emotiva incandescente, ma attraversa anche temi alti: il racconto del Paese e dei suoi cambiamenti. È un racconto dal punto di vista delle donne”.

  • 12.38

    Andreatta: “Ognuno dei personaggi, anche quelli positivi, nascondono ombre e debolezze”. E ricorda che già La meglio gioventù, prodotta sempre dalla Bibi, raccontò l’Italia.

  • 12.40

    Cristiana Capatondi, che interpreta Maria Teresa, la figlia di Giovanni Franza (Alessio Boni): “▬ una piccola rivoluzionaria pacifica; è dotata di grande fantasia perché all’epoca era inconcepibile parlare di emancipazione femminile. Lei è una donna totalmente moderna; le sue lotte erano lotte di una donna del 2017 che si trova proiettata negli anni ’60. Sono fiera di aver interpretato questo personaggio; è un personaggio che è stato di ispirazione per me, non capita spesso”.

  • 12.42

    Alessio Boni: “Raramente leggo sceneggiature che mi commuovono, come questa. Quando l’ho letta mi sono commosso. Il mio personaggio despota e tiranno? Non lo era; era semplicemente un uomo degli anni ’50. Era mio bisnonno, mio nonno. Il patriarcato negli anni ’50 era la norma”.

  • 12.46

    Boni: “Non è il Franza a metterci tantissimo ad affidarsi alla figlia,ma è l’Italia che ci ha impiegato tantissimo”.

  • 12.46

    Boni spiega che ancora oggi la parità di genere non è stata raggiunta nei fatti, basti pensare agli stipendi dei dirigenti donne.

  • 12.47

    Boni: “Il Franza tradiva la moglie, ma era normale all’epoca. L’Italia era così”.

  • 12.48

    Stefania Rocca, che interpreta la moglie del Franza: “È una donna dell’epoca, fragile, emotiva; è una donna che si costringe a non voler mostrare emotività e fragilità, lo fa per contestare il ruolo che la società le dà”.

  • 12.49

    Matilde Gioli, che interpreta Elena Franza, la secondogenita: “È una ragazza molto vivace e turbolenta, darebbe pensieri anche ad un padre del 2017; vorrebbe andare a Milano per fare la fotomodella e la ballerina; il mio personaggio porta anche altre tematiche, come per esempio la gravidanza non cercata in giovane età”.

  • 12.53

    Il regista Riccardo Milani: “Una delle cose che è cambiata è sicuramente il ruolo della donna in Italia. Molto c’è ancora da fare, ma molto è stato fatto, proprio negli anni che raccontiamo nella serie”.

  • 12.57

    Il regista sottolinea che l’impegno produttivo è stato “importante”: “Dove non si arriva con i mezzi altissimi, si arriva con le emozioni. Questo prodotto ha una grande qualità di lavoro alla base”.

  • 12.57

    Francesca Cavallin interpreta una prostituta: “Da sola ha un senso di autodeterminazione e di volontà, nonostante i pregiudizi della gente va avanti. Ci crede. Diventa sarta, ha un ruolo quasi maieutico, è la donna che aiuta Franca (Stefania Rocca) ad emanciparsi; è una portatrice sana di solidarietà femminile”.

  • 13.01

    La Cavallin rivela che anche suo padre quando seppe che lei avrebbe voluto studiare Storia dell’arte le rispose: “E dopo che fai? Farai la mantenuta?”.

  • 13.01

    Cavallin spiega che la serie racconta anche la provncia, quella di Bassano del Grappa (l’attrice è originaria proprio di Bassano).

  • 13.02

    La sceneggiatrice Francesca Marciano: “Abbiamo provato a trattare i personaggi come persone incompiute, fragili. Non c’è il lieto fine per nessuno. La vita ci conduce attraverso sconfitte e vittorie. Abbiamo seguito il ritmo della vita nella creazione dei personaggi. Sono personaggi imperfetti, analfabeti dei sentimenti”.

  • 13.06

    L’altra sceneggiatrice Valia Santella precisa che “anche i personaggi maschili sono travolti dall’ondata di cambiamento”.

  • 13.07

    Alessandro Roja (Riccardo Sartori): “Il dolore per quello che Franza combina al padre lo segna e lo rende inquieto. E fragile nei confronti di certe situazioni”.

  • 13.10

    Roja: “La paura mia era che in un film in cui le donne hanno dei ruoli forti e principali, quelli maschili potessero avere delle linee che li faccessero sembrare un po’ tonti. Ma non è così; e non è una gara”.

  • 13.11

    Domenico Diele interpreta Filippo Biasolin: il suo matrimonio con Elena Franza sarà riparatoria perché lei rimane incinta. Filippo è il figlio del sindaco del paese.

  • 13.12

    Diele: “Filippo è molto inconsapevole, pensa di essere innamorato della ragazza più bella del Paese, rappresenta la spensieratezza nel senso più meschino. Poi le cose gli sfuggono di mano e il personaggio subirà una evoluzione”.

  • 13.12

    Il produttore Barbagallo: “Questo racconto ci ha coinvolto tutti molto; è stato un grande piacere collaborare con le sceneggiatrici; con il regista Riccardo non avevo mai lavorato insieme, ma avevamo fatto la prima comunione insieme, ho la foto!”.

  • 13.13

    Barbagallo: “Le cose che faccio spesso hanno a che fare con la memoria; mi piace, perché l’Italia ha perduto la memoria; riportare l’attenzione su passaggi fondamentali della nostra Italia mi dà grande soddisfazione. È un tipo di progetto in cui la Rai fa proprio il suo mestiere”.

  • 13.14

    Barbagallo: “Questo prodotto ti emoziona, ti tocca, ti coinvolge, ti commuove. Noi ci siamo commossi”. E sottolinea che il linguaggio utilizzato “è molto popolare”.

  • 13.16

    Come mai si è puntato – a differenza di quanto avvenne con La meglio gioventù – sui toni del melò? Andreatta: “Ho citato La meglio Gioventù per dire che la Rai racconta la storia d’Italia attraverso una famiglia; ma questa serie non è La meglio Gioventù; è un racconto molto popolare di una grande vicenda attraverso cui passa il tema dell’emancipazione femminile. Il cambiamento delle donne porta al cambiamento degli uomini”.

  • 13.17

    I personaggi maschili sono troppo negativi? Andreatta: “Anche le donne hanno imperfezioni, guardando tutte le 4 puntate si potrà cogliere il cambiamento profondo negli uomini”. Rocca: “Il cambiamento nelle donne arriva da un’esigenza, è più forte, violento e immediato. L’uomo si ritrova a ri-doversi educare”.

  • 13.22

    Giulia Calenda: “Le donne non possono cambiare se non cambiano anche gli uomini”. E sottolinea che il personaggio di Filippo Biasolin racconta “la rivoluzione dell’uomo costretto alla paternità si riprende le figlie nella quotidianità”.

  • 13.22

    C’è un racconto schematico? Donne positive e uomini negativi? La sceneggiatrice precisa: “Solo nella puntata”.

  • 13.25

    Boni: “Franza era un uomo pragmatico, per lui contava solo il riscatto economico, per lui andare in giro col passeggino era un’onta. Mio padre si vergognava di portare nel passeggino me. Franza era un uomo che non aveva i codici per poter dare consigli alla figlia”.

  • 13.29

    Boni: “La Rai in questo casa fa il suo lavoro; va in una piccola cittadina, scandaglia e ci riporta quello che eravamo”.

  • 13.30

    Boni elogia il regista perché, nonostante i ritmi televisivi delle riprese, è riuscito a mantenere il clima che le sceneggiatrici avevano creato nella scrittura. Finisce la conferenza.

Sta per iniziare nella sede Rai di Viale Mazzini la conferenza stampa di presentazione di Di padre in figlia, fiction con Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Domenico Diele, Matilde Gioli e con la partecipazione di Stefania Rocca e Francesca Cavallin. La messa in onda è fissata a partire da martedì 18 aprile.

Blogo seguirà in liveblogging la conferenza.

Il soggetto di serie è di Cristina Comencini, la sceneggiatura di Giulia Calenda, Francesca Marciano, Valia Santella. La regia di Riccardo Milani. Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Bibi Film Tv (Angelo Barbagallo)

Di Padre in figlia è una serie sulla fine del patriarcato in Italia, attraverso le vicende di una famiglia nella provincia veneta. Dal 1958 agli anni ’80.