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Marvel’s Iron Fist, Finn Jones: “Le critiche negative? Colpa di Donald Trump”

Secondo Finn Jones la critica non ha reagito bene a Marvel’s Iron Fist perchè ha associato il protagonista, un miliardario americano, a Donald Trump ed alla sua politica

pubblicato 16 Marzo 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 12:10

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E’ la quarta serie tv frutto dell’accordo tra Marvel e Netflix, che porterà così a conoscere tutti e quattro i protagonisti di The Defenders: Marvel’s Iron Fist, disponibile da domani, presenterà agli spettatori un nuovo supereroe tratto dai fumetti Marvel, anch’esso alle prese con dei nemici che vogliono prendere il controllo di New York.

Ma a differenza di Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage, Iron Fist non sembra aver goduto della stessa fortuna tra i critici: chi ha avuto l’occasione di vedere in anteprima i primi episodi, infatti, non è rimasto particolarmente affascinato dalla storia di Danny Rand (Finn Jones), miliardario buddista che, dopo essere sparito per quindici anni, torna a New York con l’intenzione di riappropriarsi dell’azienda di famiglia, combattendo da una parte contro lo spietato Harold Meachum (David Wenham), socio d’affari dei suoi genitori in passato, e dall’altra la criminalità.

Dalla sua parte, oltre che un’elevata conoscenza del kung-fu e la capacità di evocare il potere del Pugno d’acciaio, Danny ha anche Colleen Wing (Jessica Henwick), che gestisce in città un dojo di arti marziali, a cui decide di iscriversi Claire (Rosario Dawson), personaggio già visto nelle precedenti serie tv della Marvel.

Nonostante una premessa -quella del miliardario che si rifà vivo dopo aver appreso delle abilità speciali- che richiama quella di un altro successo televisivo, ovvero Arrow, la critica non ha gradito Iron Fist allo stesso livello delle serie compagne prodotte da Netflix. Jones, consapevole di queste critiche, ha ammesso a RadioTimes che parte di esse sono dovute ai cambiamenti politici avvenuti negli ultimi mesi:

“Penso che il mondo sia cambiato un sacco da quando abbiamo girato la serie. Interpreto un supereroe americano miliardario, in un periodo in cui l’archetipo del miliardario americano è il nemico pubblico numero uno, soprattutto in America.”

L’attore non fa nomi e cognomi, ma è chiaro il riferimento al Presidente Donald Trump, la cui politica è al centro di numerose polemiche sia negli Stati Uniti che fuori. Per Jones, è probabile che alcuni critici abbiano associato l’idea del miliardario americano presente nella serie proprio a Trump, creando un sentimento di antipatia nei suoi confronti. Ma è anche convinto che molti di loro si ricrederanno nel corso degli episodi:

“Danny è un pesce fuor d’acqua, non si capisce davvero da dove provenga. Ma credo che sia anche intrigante. La gente deve vedere l’intera serie -Iron Fist non si conclude fino all’ultimo episodio di The Defenders. Compie un viaggio alla scoperta di sé, e crescerà nei suoi panni. E’ un lungo percorso”.

Ma, in fin dei conti, l’attore sa anche che a decretare o meno il successo di Marvel’s Iron Fist sarà il pubblico:

“Penso che sia molto semplice; questi show sono fatti per i fan, non per i critici. Credo che gli appassionati dei fumetti e delle serie tv Marvel adoreranno quello che abbiamo creato. E’ una questione così semplice”.