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Rai, tetto stipendi artisti, Campo Dall’Orto: “Sto cercando una soluzione”

Il governo starebbe pensando ad una norma ‘salva Rai’

pubblicato 25 Febbraio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 12:54

Fatta la legge… c’è da trovare una soluzione. Come scrive il quotidiano La Repubblica, il governo sta lavorando per correggere la legge sull’editoria di novembre (quella che ha imposto il tetto anche per gli artisti che lavorano in Rai). Una sorta di legge ‘salva Rai’, ossia una norma primaria che autorizzi il servizio pubblico televisivo a pagare i suoi artisti oltre il tetto dei 240 mila euro lordi annui. Non è cosa semplice soprattutto perché la norma dovrebbe trovare la maggioranza alle Camere (dove molti parlamentari del Pd sembrerebbero in linea con M5S e Forza Italia, decisi a opporsi in nome della battaglia contro gli sprechi).

Stando a quanto trapela, è escluso che il ministero dell’Economia – azionista unico della Rai, con la Siae – faccia una semplice circolare interpretativa per risolvere la questione. Questione che resta, inevitabilmente, in primo piano a Viale Mazzini. Il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto ha rilasciato una dichiarazione ufficiale:

Le conseguenze di questa azione sarebbero molto pesanti per la nostra azienda. Certamente la Rai non potrebbe più essere leader nazionale nel settore radiotelevisivo e digitale. Avrebbe effetti molto significativi sul bilancio. Per questo metterò tutto l’impegno di cui sono capace, insieme al Cda, per trovare una soluzione che permetta alla Rai di conservare al meglio il proprio valore e la propria attività.

La tv pubblica pare sia intenzionata a continuare a pagare senza limiti presentatori e showman se impegnati in eventi eccezionali come il Festival di Sanremo. In sostanza – si legge su Repubblica – “il massimale scatterà solo per i contratti lunghi un anno oppure di più, per collaborazioni intense e continuative“. Un’altra via percorribile sarebbe quella – descritta da La Stampa – di far stipulare i contratti direttamente con la società di produzione esterna. Ma in questo modo la Rai ancora più debole e per giunta senza più i suoi volti in esclusiva.

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(Il Giornale)

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(La Repubblica)

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(Il Messaggero)

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