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Rai, tetto stipendi degli artisti fissato a 240mila euro: ok del Cda

Il cda approva il limite retributivo anche per le star. Cosa succederà?

pubblicato 24 Febbraio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 12:57

Il consiglio d’amministrazione della Rai ha dato mandato al direttore generale Antonio Campo dall’Orto di applicare il limite legato allo stipendio anche agli artisti del servizio pubblico (e non solo a manager e dipendenti giornalisti, come già accade dallo scorso novembre). Il limite retributivo è fissato a 240 mila euro annui e lordi – cifra nettamente inferiore ai compensi che le grandi star dei palinsesti Rai incassano tutt’ora – e dovrebbe entrare in vigore da aprile “se non sopravverranno i richiesti elementi interpretativi”.

La decisione del cda sarebbe stata presa come “atto cautelativo: “Dal momento dell’approvazione della legge (editoriale, ndr), l’azienda ha chiesto a piu’ riprese supporto interpretativo al Ministero Economie e Finanze ma, allo stato, non e’ ancora pervenuta risposta. Il tentativo e’ stato quello di proteggere l’azienda dalle pesanti ricadute che un’applicazione immediata del limite retributivo sulle collaborazioni artistiche avrebbe avuto sull’intero equilibrio aziendale, sulla sua redditività e capacità di operare sul mercato. Nel protrarsi di una pericolosa indeterminazione nell’interpretazione della legge il cda ha dato mandato al direttore generale di procedere all’applicazione del limite a far data dal mese di aprile se, nel frattempo, non sopravverranno i richiesti elementi interpretativi”, ha spiegato Viale Mazzini in una nota.

Le star “colpite”, i cui compensi sono superiori o vicini ai 500mila euro annui, sono circa una ventina fra cui Fabio Fazio, Flavio Insinna, Bruno Vespa, Massimo Giletti, Amadeus, Carlo Conti, Antonella Clerici, Piero ed Alberto Angela, Lucia Annunziata. Quest’ultima ha dichiarato: “Non c’è problema, è una legge dello Stato, una decisione del Cda Rai, io obbedisco. Un’azienda ha il diritto di decidere come pagare. Personalmente trovo anche giusto che il servizio pubblico offra un pagamento inferiore a quello che è il mercato”. Il conduttore di Porta a Porta, invece, ha detto la sua all’Ansa: “Credo che il cda abbia voluto in qualche modo invitare il ministero dell’Economia a una decisione di buon senso, se si vuole che la Rai resti nel mercato. E poiché il ministro Padoan ha dato molte prove di essere una persona di grande buon senso, sono fiducioso che si troverà presto una soluzione”.

Questa decisione della Rai potrebbe favorire la concorrenza (Mediaset, Sky, La 7, Discovery), pronta a fare razzia con proposte economiche più allettanti.

Rai 1