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I fantasmi di Portopalo, la passione di Fiorello per l’umanità eroica si fonde con un racconto senza lieto fine

I fantasmi di Portopalo sottolinea l’importanza per Giuseppe Fiorello nel raccontare storie che contengano un alto tasso di umanità, ma riesce anche ad evitare troppo sentimentalismo ed a mostrare il lato duro del racconto

pubblicato 20 Febbraio 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:44

Giuseppe Fiorello, negli ultimi anni, ha sempre avuto un’ossessione: portare in tv l’umanità eroica. In ogni sua fiction, l’attore si è ritagliato non solo il ruolo del protagonista, ma anche quello di un personaggio che rappresentasse al meglio tutta l’umanità e l’eroismo quotidiano delle persone di cui ha raccontato le storie.

Se in passato questa sua missione si è dovuta scontrare con un eccessivo didascalismo, ne I fantasmi di Portopalo l’attore sembra essere riuscito a portare in tv quello che sta cercando di fare da tempo: l’umanità di uomini e donne il cui coraggio entra nella Storia meno conosciuta del nostro Paese.

La storia di Salvo Lupo diventa quella di Saro Ferro: la televisione si appropria della vicenda dei pescatori di Portopalo evitando fortunatamente caricature e scene troppo nazionalpopolari. Piuttosto, emerge il racconto duro di omertà e segreti infranti dal protagonista, andando così a raccontare una vicenda che, però, non porterà per forza un lieto fine.

I fantasmi di Portopalo differisce dalle altre fiction di Fiorello proprio per questo: non vuole mostrare un mondo che funziona, ma un mondo che deve affrontare difficoltà e, soprattutto, le conseguenze delle azioni. Per questo, il film-tv si rivela più vero di altri, vincendo anche il confronto con l’altra fiction che a settembre raccontò il difficile tema degli sbarchi, ovvero Lampedusa. Se in quel caso il racconto era ispirato all’attualità, qui la fonte è un fatto vero, il che dà al racconto più forza narrativa. Ma è proprio l’eroismo per caso del protagonista, che non viene esaltato per le sue azioni ma incolpato, a fare la differenza.

Non una fiction che strumentalizza i fatti, ma che ne subisce il realismo, diventano essa stessa incapace di rassicurare il pubblico quanto, piuttosto, di mostrare un episodio che ha rischiato di non essere mai inserito tra i fatti di cronaca legati, ancora oggi, a quella triste attualità.

  • 21:28

    E’ la vigilia di Natale. Saro sta finendo di lavorare. Sente la figlia al telefono.

  • 21:29

    Prima, però, deve ritirare i regali.

  • 21:31

    In casa il clima è di festa.

  • 21:32

    Il protagonista viene costretto dalla moglie Lucia a salutare anche don Salemi ed i figli, il sindaco del paese ed il presidente del Consorzio.

  • 21:33

    La mattina di Natale, Saro esce con la barca. In mare vede un uomo.

  • 21:34

    Si tratta di un giovane. Saro fa chiamare la Capitaneria di Porto.

  • 21:36

    Nel salvataggio, anche Saro si ferisce. In ospedale, scopre che il ragazzo è in gravi condizioni.

  • 21:37

    Saro va in parrocchia, dove partecipa alla tombola con la famiglia.

  • 21:38

    Ma viene contattato dai Carabinieri per firmare la deposizione.

  • 21:39

    Antonio trova nelle sue reti un cadavere. Anche agli altri pescatori succede: la Capitaneria vuole sequestrare i pescherecci.

  • 21:40

    Don Salemi propone di pagare i pescatori che saranno fermi, ma Saro propone di accogliere nelle barche non sequestrate i loro amici.

  • 21:41

    In ospedale, scopre che il ragazzo sta meglio, ma non ricorda niente.

  • 21:42

    I cadaveri, che vengono chiamati “tonni”, continuano ad essere presi dalle reti dei pescatori.

  • 21:43

    Saro vuole parlare con le autorità, ma i suoi amici sono contrari: temono che possano bloccare la pesca.

  • 21:44

    Un pescatore propone di rigettare i cadaveri in mare. Saro è contrario, ma si vede costretto ad accettare.

  • 21:46

    Il giovane naufrago scappa.

  • 21:51

    Saro continua a lavorare, fornendo le indicazioni sulle zone in cui non dovrebbero esserci cadaveri. Ma ne trova un altro.

  • 21:53

    Alcuni migranti dalla Grecia parlano del naufragio, ma le autorità italiane non ne sanno nulla.

  • 21:54

    Lucia capisce che c’è qualcosa che non va: Saro le confessa tutto, ma non le dice che anche lui ha gettato in mare i cadaveri.

  • 21:56

    Saro incontra il naufrago fuggito. Capisce che ha fame e gli offre un panino. Il giovane non si fida.

  • 21:57

    La Capitaneria di Porto informa i pescatori del naufragio: la Farnesina vuole spiegazioni. Ma i pescatori fingono di non sapere.

  • 22:01

    Il giovane viene trovato dai Carabineri, ma scappa da Saro, che gli stava portando del cibo. Saro propone di aiutarlo, trovandogli un lavoro ed insegnandogli l’italiano.

  • 22:03

    Ma il naufrago scappa ancora e si rifugia in una barca.

  • 22:04

    5 anni dopo, il giovane, chiamato Fortunato, si sta integrando nel paese, grazie a Saro.

  • 22:05

    Mentre sale l’albero della cuccagna, Fortunata ha dei ricordi di quanto accaduto.

  • 22:08

    In barca, però, Saro pesca un pezzo di barca, dei vestiti ed un documento. Per Saro è ora di parlare.

  • 22:09

    Fortunato vede il documento ed ha altri ricordi, ma continua a non parlarne.

  • 22:10

    La Capitaneria di Porto ha le vedette contate: non può permettersi un’uscita su consiglio di Saro.

  • 22:12

    Meri vince un concorso di bellezza, che le permetterà di tenere un provino.

  • 22:13

    Saro, però, è ancora scosso e con i sensi di colpa.

  • 22:17

    Il protagonista non sa se accompagnare Meri a Roma. Lucia, però, è favorevole a farle fare quest’esperienza.

  • 22:19

    Le persone accusate del naufragio, intanto, sono state assolte per mancanza di prove.

  • 22:20

    Fortunato continua a dire di non sapere: Saro si arrabbia, e gli mostra ancora il documento.

  • 22:22

    Lucia parla con Meri. Ma mentre lei cerca di spiegarle che non può andare a fare il provino, Saro cambia idea.

  • 22:25

    Saro e sua figlia vanno a Roma. Lui le raccomanda di non prendersela male se il provino andasse male.

  • 22:26

    Ma prima, fanno una fermata alla sede de La Repubblica: Saro cerca un giornalista per raccontargli la sua storia.

  • 22:27

    Nell’attesa, incontra Sanna.

  • 22:29

    Saro lo insegue fino al bar: gli dice di aver trovato un pezzo di nave.

  • 22:32

    Finalmente, Meri partecipa al provino, con Saro che la osserva.

  • 22:34

    Grazie al suo domestico, Sanna scopre che la lingua sul documento è tamil, e che il suo proprietario si chiama Anpalagan Ganeshu.

  • 22:36

    Il giornalista inizia ad indagare.

  • 22:37

    Fortunato non viene lasciato in pace dai ricordi.

  • 22:39

    A Portopalo, Meri è delusa dal comportamento del padre.

  • 22:40

    Sanna chiama Ferro: vuole andare in Sicilia.

  • 22:43

    Il giornalista arriva in Sicilia. Organizza subito un appuntamento con Ferro, che gli dice di vedersi alle quattro di mattina, quando inizia a lavorare.

  • 22:48

    I due s’incontrano, ma Sanna dice agli altri pescatori di essere un giornalista di turismo.

  • 22:49

    Sanna prova a fare qualche domanda a Fortunato, infastidendolo.

  • 22:51

    Il giornalista continua ad essere scettico, anche perchè crede che Saro non stia dicendo la verità.

  • 22:54

    Sanna fa qualche domanda anche al sindaco ed al fratello, che smentiscono tutto.

  • 22:56

    Fortunato finalmente ricorda: era su quella barca, Anpalagan era un suo amico, ma lui lasciò la barca prima che affondò.

  • 22:59

    Un uomo ferma Sanna: lo raccomanda di scrivere bene del paese.

  • 23:00

    Sanna raggiunge Saro: il fatto che lo abbiano minacciato, vuole dire che dice la verità.

  • 23:02

    Saro si decide a raccontare tutto a Sanna, che lo registra. Lucia lo sente.

  • 23:07

    La donna prima gli dà uno schiaffo, ma poi lo abbraccia.

  • 23:08

    Saro si offre di accompagnare Fortunato alla comunità Tamil a Palermo. Gli confessa anche di aver trovato un cadavere.

  • 23:09

    Ma il ragazzo si arrabbia.

  • 23:10

    L’articolo esce sul giornale. I portopalesi non sono contenti.

  • 23:11

    Gli altri pescatori sono tutti contro Saro.

  • 23:12

    Fortunato sveglia Saro di notte: la sua barca è sparita. Sono stati gli altri pescatori ad averla mandata al largo.

  • 23:13

    Sotto la pioggia, Saro e Fortunato si mettono a cercarla. La puntata finisce.

I fantasmi di Portopalo, puntata 20 febbraio 2017: anticipazioni

Giuseppe Fiorello torna in tv con una storia di impegno civile che, però, si scontra con l’omertà e la paura: I Fantasmi di Portopalo, in onda questa sera e domani alle 21:25 su Raiuno, è tratta da una storia vera, avvenuta nel 1996 e tenuta all’oscuro di tutti per molto tempo. Solo grazie al coraggio ed alla determinazione di un pescatore, è stato possibile svelare quanto accaduto la notte di Natale del 1996, quando una carretta del mare naufragò nel Mediterraneo, causando la morte di 284 persone.

Parte da quest’episodio il film-tv, tratto dall’omonimo libro di Giovanni Maria Bellu e con al centro la vera storia di Salvo Lupo. Protagonista è Saro Ferro (Fiorello), pescatore che per primo si accorge che, a poca distanza dal porto di Portopalo, paesino situato sulla punta meridionale della Sicilia e che ospita una delle sue flotte di pescherecci più importante, è avvenuto un terribile naufragio, da cui si è salvato un giovane che non ricorda nulla nè di sé nè di quanto gli sia accaduto. Il ragazzo, soprannominato Fortunato (Bagya Lankapura), viene aiutato da Saro a restare nascosto nelle campagne ed a sopravvivere.

Ben presto però, anche gli altri pescatori, tra cui Antonio (Domenico Centamore), si rendono conto che è successo qualcosa: le loro reti, infatti, non raccolgono più pesci, ma cadaveri di quelle persone a bordo della nave affondata. Denunciare tutto alla Capitaneria di Porto, però, vorrebbe dire farsi sequestrare i propri pescherecci per le indagini e, quindi, non avere la possibilità di lavorare.

Il gruppo, quindi, compreso Saro, decide di non dire nulla, e di ributtare i cadaveri (chiamati “tonni”) in mare. Nonostante accetti di restare in silenzio, però, Saro sente il peso di quella verità non detta. Cinque anni dopo, mentre dalla Grecia alcuni naufraghi hanno denunciato quanto accaduto, Saro pesca degli indumenti ed un documento d’identità: il ricordo lo riporta al segreto, ed alla decisione di fare qualcosa.

Complice il fatto di dover accompagnare la figlia Meri (Angela Curri), aspirante attrice, a Roma, Saro s’incontra con il giornalista de La Repubblica Giacomo Sanna (Giuseppe Battiston), a cui rivela tutto. Il giornalista, inizialmente titubante, decide di indagare sulla notizia, svelando il segreto dei pescatori.

Per Saro la vita diventa difficile dal momento che le indagini rischiano di fermare l’economia in paese: Don Gaetano Salemi (Adriano Chiaramida), notabile e patriarca di una delle famiglie più importanti del paese, si schiera contro di lui, così come il parrocco, che esclude suo figlio Emanuele (Flavio Emanuele) dalla sala parrocchiale dove suona, mentre sua moglie Lucia (Roberta Caronia), insegnante alle scuole medie, si ritrova a dover gestire alcuni genitori che la vorrebbero fuori dall’istituto. Ma le indagini di Giacomo sono avviate, e riveleranno finalmente quanto successo quella notte, permettendo anche a Fortunato, che intanto si è integrato in paese, di ricordare da dove provenga.

Un film-tv, prodotto da Rai Fiction e Picomedia, in collaborazione con Iblafilm, che ha il soggetto dello stesso Fiorello, Paolo Logli ed Alessandro Pondi, che hanno anche scritto la sceneggiatura con Salvatore Basile ed Alessandro Angelini, quest’ultimo anche alla regia, che rivela un fatto di cronaca poco noto e che, soprattutto, vuole fare luce sulla necessità di strappare il velo dell’omertà che in certe situazioni prende il sopravvento. Di questo è convinta il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, come ha detto durante la conferenza stampa:

“Questa miniserie rientra a pieno titolo nelle storie civili importanti che Rai Fiction e Raiuno hanno deciso di raccontare. Sono storie di spessore, raccontano di eroi, di persone che hanno fatto una scelta etica nella vita. Sono figure istituzionali come Boris Giuliano, sono persone come Roberto Mancini che hanno portato il loro compito fino alla fine. Storie come quelle di un cittadino, di una persona comune, come Salvo Lupo”.

Un progetto che coinvolge emotivamente anche Fiorello:

“La scrittura della sceneggiatura non è stato un percorso semplice, ma partendo dal libro di Giovanni Maria Bellu i passaggi più complicati si sono sciolti naturalmente e con una dose equilibrata di fantasia abbiamo inserito un personaggio che in questa tragica storia purtroppo non è mai esistito: Fortunato. Questa è anche la storia di una piccola comunità di siciliani pescatori e di una famiglia che hanno dovuto portare sulle proprie spalle il peso morale e politico di una grande tragedia umana e hanno saputo reagire con forza e dignità nonostante fossero stati lasciati soli. È la storia della Sicilia che conta, quella dove uomini di mare hanno saputo dire la verità a discapito del loro futuro. Non è solo un film di impegno civile, ma soprattutto un film che racconta con chiarezza che la società civile è la vera politica di un paese.”

I fantasmi di Portopalo, puntata 20 febbraio 2017: come vederlo in streaming

E’ possibile vedere I fantasmi di Portopalo in streaming sul sito ufficiale della Rai, mentre da domani sarà possibile rivederlo su Rai Replay.

I fantasmi di Portopalo, puntata 20 febbraio 2017: Second screen

Si può commentare I fantasmi di Portopalo su Twitter, usando l’hashtag #IFantasmiDiPortopalo.