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DiMartedì: i big del Movimento 5 stelle in tv funzionano e Floris l’ha capito

Il talk di La7 condotto da Floris si sta specializzando nelle interviste ai grillini

pubblicato 25 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 14:19

Luigi Di Maio il 13 dicembre 2016 (ma pure il 29 novembre) e il 10 gennaio 2017, Virginia Raggi il 17 gennaio, Alessandro Di Battista il 24 gennaio.

Giovanni Floris sembra aver compreso benissimo che gli esponenti, alcuni, del Movimento 5 Stelle in tv funzionano, almeno a giudicare dal numero di ospitate degli stessi nelle ultime puntate di DiMartedì, programma nel quale il numero di politici ospitati è crollato vistosamente negli ultimi tempi (Giova invita solo i big, ministri, presidenti o leader).

I grillini, peraltro, vengono valorizzati (e ‘sfruttati’, se consideriamo l’altra faccia della medaglia, quella degli ascolti) poiché inseriti in apertura delle lunghissime puntate del talk show in onda su La7, che ormai batte puntualmente la concorrenza di Rai3 (prima Ballarò di Giannini, poi Politics di Semprini, ora Agorà Duemiladiciassette di Greco – tranne ieri sera).

E pensare che fino a qualche anno fa il Movimento 5 Stelle disertava la televisione (che, colpevolmente, lo ignorava) e costruiva la retorica della diversità (e il suo successo elettorale) anche su questo aspetto. Nel frattempo Beppe Grillo, dopo averne dette di ogni colore, è tornato in tv facendosi intervistare persino da Vespa e i suoi parlamentari sono sempre più spesso frequentatori dei salotti televisivi.

L’ostilità del comico nei confronti dei media tradizionali resta, però, almeno a parole. Ieri sul suo blog Grillo ha annunciato che “tutte le uscite comunicative dei portavoce (partecipazioni a eventi, interviste alla tv, interviste ai giornali, post sui social network riguardanti l’azione politica del MoVimento 5 Stelle e simili) devono essere concordate assieme a loro“. Di Battista, incalzato anche su questo dall’ottimo Floris, ha però detto di non aver mai chiesto il permesso per rilasciare una intervista.

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