Home Notizie ‘Il senso della Music’ è tutta nelle cover: le esibizioni-evento nobilitano un talk deludente

‘Il senso della Music’ è tutta nelle cover: le esibizioni-evento nobilitano un talk deludente

Music, Paolo Bonolis su Canale 5 con la prima delle due puntate-evento live su Blogo.

pubblicato 11 Gennaio 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:48

La musica salva Music. Sono le esibizioni degli ospiti a sostenere le tre ore (troppe) di show che sembra nato come una serata cover di Sanremo senza i legacci delle case discografiche e del cast in gara. Come se Bonolis e Mazza si fossero guardati in faccia e si fossero detti “Mo’ la facciamo come avremmo sempre voluto”.

Da qui il gioco, sempre intrigante, delle cover, con una scaletta di sostanza che spazia dai Beatles ai Pink Floyd, da Beethoven a Cohen, cantata un gruppo di superospiti nazionali e internazionali capaci di grandi esibizioni (cfr. Simon Le Bon in In a Broken Dream che ha aperto la puntata). Ci si spruzza sopra un pizzico de Il Senso della Vita, ma senza lo spessore e la potenza di racconto che aveva quel format, e si ha Music. Il ‘nuovo’ programma di Bonolis si appoggia su schemi rodati, ma non per questo privo di sbavature.

Il ritmo c’è. E’ il vantaggio (non scontato, però) della registrazione. Ma le intro a mo’ di monologo appesantiscono, le interviste si crogiolano in scambi che hanno la presunzione di scavare , ma finiscono per mantenersi in superficie tra qualche aneddoto inedito, molte domande di routine, alcuni siparietti evitabili. Come classificare, ad esempio, l’incontro tra Le Bon e l’attrice che negli anni ’80 voleva sposarlo o l’intervista a Travolta, vero e proprio momento ‘disagio’ della puntata? John riesce quasi a far peggio di Sanremo 2006, quando si fece massaggiare i piedi dalla Cabello: qui apre con un marchettone al suo JT club in Belize, si lascia coinvolgere in un ‘omaggio’ ai Cugini di Campagna e fa anche il marpione con una Cuccarini emozionata come un’adolescente che, diciamocelo, ha lezioni di professionalità da darli.

Sono quindi le ‘parole’, solitamente suo cavallo di battaglia, a tradire Bonolis, surclassato dalla musica. Colpa in parte della mancanza di diretta (Bonolis dà il meglio nei live) che crea anche problemi di equilibrio nella scaletta, con tanto tempo dedicato ai primi ospiti e gli ultimi ‘sforbiciati’ tanto da apparire quasi  comparsate. Ma il merito di questa musica dominante è anche dell’orchestra, che sfodera arrangiamenti ed esecuzioni davvero da brividi.

Bonolis, insomma, dà tutta l’impressione di scaldarsi in vista di Sanremo 2018 (anche perché dopo la coppia Conti-De Filippi ho problemi a immaginare qualcun altro disposto a misurarsi col Festival se non colui che ha lungo ha detenuto il record di ascolti). Eppure alla vigilia si è insistito sul fatto che Music non ha nulla a che fare col Festival. Beh, è difficile non far riferimento a Sanremo vedendo il programma, anche perché è lo stesso Bonolis a citarlo a ogni pie’ sospinto ricordando i Duran Duran nel 1985, la vittoria di Renga nella sua edizione 2005, Manuel Agnelli con gli Afterhours nel ‘suo’ Festival 2009, senza contare la presenza del già Travolta, della ‘rivelazione’ del 2016 Bosso, dei The Kolors, prossimi Big.

Direte che tutti prima o poi hanno fatto Sanremo. Beh, sul fronte ospiti questo può essere vero. Ma è anche vero quel palco, con tanto di orchestra e gradini, disegnato da una storica firma dei Festival come Castelli mi ha ricordato molto da vicino le scenografie dell’Ariston. E chapeau al reparto scene: riempire il teatro 5 di Cinecittà non è da tutti.

In sostanza il titolo è centrato: il principio dei ‘big’ che si raccontano attraverso la musica e i propri idoli è interessante, ma va sviluppata con più convinzione, visto che la parte talk è ai limiti dell’insostenibile leggerezza. Si parla tanto di storie, ma alla fine se ne raccontano poche.  Considerata la grana delle esibizioni musicali, difficile non desiderare un brano in più e molte chiacchiere inutili in meno, qualche contestualizzazione musicale più storico/tecnica e meno retorica (quelli di Bonolis mi sembravano, a tratti, dei monologhi alla Fazio). Laurenti, ad esempio, poteva essere utile allo scopo, ma è stato relegato nella solita macchietta dalla bella voce.  Forse chiedo troppo visto che si tratta pur sempre di un prime time di Canale 5, ma da chi mi piazza Beethoven in un mercoledì sera direi che quantomeno lo spero.

E mercoledì prossimo si continua.

Music | Diretta puntata 11 gennaio 2017

  • 20.30

    Paolo Bonolis ospite in studio del Tg5 per lanciare Music. Bonolis: “Dopo la De Filippi a Sanremo pensavo di presentare lo show al Tg1” scherza Bonolis.

  • 20.30

    “Volevo fare Sanremo a Roma, la Raggi ha detto no”.

  • 21.17

    Finito Striscia, si canta…

  • 21.22

    Si parte con Music di John Miles, che fa da sigla a questa prima puntata. Inizio solo piano e poi ingresso degli street dancer per la sigla. Subito tanto montaggio. Però è facile dopo, non scontato certo, ma (più) facile. C’è anche chi è riuscito a fare pessimamente in registrata (cfr. Nemicamatissima).

  • 21.24

    Mash-up. Lo studio 5 è immenso: complimenti allo scenografo.

  • 21.26

    Entra Bonolis: ci tiene a ricordare che le puntate sono 3 e non due (comprensive di best of).

  • 21.27

    Ma la scelta di tenere Miles sempre in ombra perché?

  • 21.28

    Dal San Carlo di Napoli due ballerini classici. Chi? Ah, chiedetelo a Piolo…

  • 21.29

    Bonolis spiega il programma: insomma, non rinuncia al suo monologo iniziale. Interagisce anche col pubblico, modello sketch.

  • 21.31

    “Music è un cronosisma musicale”: e Bonolis mi cita Kurt Vonnegut alle 21.30.

  • 21.33

    “Non sai cosa avete creato a quell’epoca!” dice Bonolis a Simon Le Bon, entrando. “Ehhhh, lo so, lo so”.

  • 21.34

    Una ragazza gli bacia la mano quando entra. L’avrei fatto anche io…

  • 21.35

    Bonolis dice che la loro popolarità in Italia è esplosa con Sanremo 1985. E Simon Le Bon ricorda di quando cantò col gesso e gli volò il microfono. “E Pippo Baudo disse che non avrei mai più mangiato pasta in questo paese”. Se lo ricorda Baudo, se lo ricorda.

  • 21.36

    E si ricorda di quando incontrò per la prima volta Jasmine, la moglie. Era a uno shooting con tutta la band (che nomina) per Wild Boys e vide la sua foto nel portfolio delle modelle.

  • 21.39

    “Anche io sono sposato da tanti anni, 15…”. Eh, ma non è proprio il primo matrimonio.

  • 21.39

    “Sappi che in quegli anni tutti volevano sposarti”…
    Simon: “Penso che volessero sposare tutte John Taylor”. Lui il film non l’ha mai visto, ma gli fanno incontrare la protagonista del film. Uh mamma che tristezza.

  • 21.42

    E vabbè, gli regalano i fiori. Santa pace. “Ah non ti sei sposata?, Vabbè, magari in un universo parallelo ci siamo sposati, abbiamo fatto anche dei figli… Stephen Hawking mi ha parlato tanto degli universi paralleli”. A Simon, occhio, che mi sa che con tutte le fans che hai non bastano gli universi paralleli.

  • 21.46

    Simon Le Bon canta In a Broken Dream. Zitti tutti, c’è solo lui (anche se con la voce non al massimo, ma per me può cantare anche l’elenco telefonico!).

  • 21.47

    Una canzone splendida, un’interpretazione splendida… i brividi!

  • 21.49

    Complimenti del maestro, stretta di mano con Bonolis che si lascia andare a un “Cazzarola! Bravo! Grazie davvero!”.

  • 21.50

    Si, vabbè, Renga, anche tu non scherzi, ma dopo Simon…

  • 21.51

    Si simula la prima colazione di Francesco Renga: quando era bambino, la mamma cantava sempre, nel tinello, le canzoni di Mina, tra le altre. Proprio attraverso le canzoni della mamma è arrivato alla musica.

  • 21.54

    E’ dedicata alla mamma Jolanda “L’Ultima Occasione” di Mina. E anche la sua Angelo era rivolta proprio alla mamma perché proteggesse la sua piccola da poco nata.

  • 21.57

    Che meraviglia di pezzo. Bella anche l’orchestrazione, molto bella. La musica sta salvando il programma.

  • 21.59

    Entra Laurenti. Gag breve. Sono passati 45 minuti e non me ne sono accorta. Buon segno.

  • 22.05

    Si torna dopo la pausa. Ed eccolo Laurenti che torna sulla discomusic. La ballatella ce la potevamo risparmiare. Serve al secondo pistolotto sulla disco. Sta per entrare John…

  • 22.12

    Lissssio come un creaturo, scuro come un 20enne, John TRavolta apre con lo spottone del suo JT Club nell’unico 8 stelle del mondo, che trovasi in Belize. Ottimo. E piombo subito a Sanremo 2006 (Do you remember? John sicuro…)

  • 22.15

    Non riesco ancora a credere all’inizio dell’intervista. Voglio sperare che la gag con i Cugini di Campagna sia la tremenda vendetta di Bonolis per ‘fargliela pagare’ un po’.

  • 22.16

    E vabbè, ok la vendetta, ma stiamo per migliorare il record del massaggio dei piedi della Cabello a Sanremo 2006.

  • 22.19

    Entra Lorella Cuccarini, la nostra Olivia Newton John. E balla con lui. O meglio lei balla e lui la guarda inebetito.

  • 22.21

    “She’s beautiful! She’s gorgeous!” dice Travolta, sconvolto. E la manina scende sul fianco. Intanto la Cuccarini è quasi commossa nell’incontrare a 51 anni (che DIO L’ABBIA SEMPRE IN GLORIA!) il suo idolo. E a ballarci pure, dopo aver fatto tre stagioni di Grease.

  • 22.24

    Vabbè, Bonolis prova a fargli cantare Here’s to You – Nicola and Bart di Joan Baez. Vabbè, gnafa’. Utilissimo John.

  • 22.25

    Fedez. Dopo John Travolta. E saluta le signore del pubblico col bacetto, con la maglia dell’ape Maia.

  • 22.31

    Bonolis chiede a Fedez cosa sia il rap. Fedez dice che gli sarebbe piaciuto duettare con Gaber e presenta un pezzo di J-Ax, domani smetto. “Ho pensato che tutti sarebbero venuti facendo citazioni d’essai, ma io penso che la musica che ti resta è quella che canti da adolescente”. Ed entra anche J-Ax.

  • 22.36

    Il senso dell’umorismo J-Ax lo deve anche a Bonolis e a Bim Bum Bam. E lo capisco. Piiiolo ricorda di quando schiacciava i Puffi: l’humor nero in effetti nei programmi per bambini non la ricordo dopo di loro. Ed eccolo Piiiolo dell’epoca.

  • 22.38

    Pubblicità. Allora, come sempre un’altra oretta ci sto pure, due no.

  • 22.45

    Tocca ad Ezio Bosso. L’ultima volta che l’abbiamo visto in tv era a Sanremo 2015 in un’esibizione indimenticabile.

  • 22.46

    Piccola spiegazione sulle notazioni musicali e sulla sua esperienza musicale “impropriamente definita classica”. Il suo ‘papà’ è Beethoven “un uomo estremamente libero e noi suoniamo la storia di una persona ogni volta”. Le lezioni di Bosso andrebbero registrate e trasmesse.

  • 22.48

    Bosso esegue il brano che mi ha cambiato la vita. Standing ovation per lui.

  • 22.59

    Luca Laurenti canta la canzone della sua vita, Go the distance di Michael Bolton. Siparietto con Bonolis, che dice che non è questa la canzone giusta…

  • 23.00

    La gag continua con un’altra canzone ‘sbagliata’, Io So Che Ti Amerò, della Vanoni…

  • 23.05

    Luca Laurenti canta CAN’T STOP THE FEELING! di Timberlake. Il main theme di DDD su Fox Life.

  • 23.17

    “Non sento la responsabilità dei giovani perché quella responsabilità non ce l’hanno i talent, ma quel che viene dopo. Ed è quello il punto controverso. io faccio semplicemente me stesso. E’ la cosa che mi viene meglio”: ecco Manuel Agnelli, a Sanremo 2009 con gli Afterhours proprio con Bonolis.

  • 23.19

    Ricorda di quando in un concerto si buttò a fare stage diving urlando “Razionalità!” e una tipa gli strappò il bottone del pantalone, gli afferrò quel che non si sarebbe dovuto prendere nelle zone intime. “Io la guardai, era un killer, proprio. Aveva un obiettivo, uno solo. Fredda…”. Apprezzo la capacità lessicale di Paolo, come sempre. Ah, c’è chi si protegge le parti intime con scotch da pacchi. Appunto.

  • 23.24

    Manuel Agnelli canta un pezzo dei Beatles: il suo primo disco fu Let it be “l’unico disco triste dei Beatles”. Fu il suo passaggio dalla classica al ‘pop’.

  • 23.24

    Il primo disco di Bonolis era uno dei Black Bloods, A.I.E.

  • 23.27

    Manuel Agnelli canta The Long and Winding Road. E scusate se è poco.

  • 23.31

    Vabbè, fa un po’ serata sanremese delle cover, ma con più sostanza musicale. E con una scaletta che permette Beatles, Pink Floyd, Cohen, Beethoven…

  • 23.31

    “Penso che i talent siano dei grandi setacci, come nel Klondike”: arrivano i The Kolors feat Tullio De Piscopo in Money dei Pink Floyd.

  • 23.35

    Devo dire molto bello il risultato audio e visivo di questo featuring.

  • 23.39

    Momento intervista con Stash: il nome viene proprio da Money. Il papà lo chiamò così da un verso della canzone. “E ringrazia che a tuo papà piacevano i Pink Floyd! Se gli piaceva Minghi eri trottolino!”. Ottimo Bonolis, ma l’intervista mi dà la sensazione di essere stata tranciata di netto. Pubblicità. Mo’ anche la buonanotte, eh.

  • 23.45

    Ne abbiamo ancora 4. Troppo. Potevano uscire tre puntate vere. E’ il momento di Elisa, costruito come un provino.

  • 23.47

    Oddio, Elisa inizia a ridere e non la smette più. Il provino serve a mettere in luce le sue qualità: disegna, imita, danza, canta in curdo…

  • 23.51

    Elisa canta Hallelujah, di Cohen, la canzone preferita del nonno. Con lei sul palco Salvatore Manzo, del San Carlo.

  • 23.56

    Clip su Radio105 che era dietro le quinte. Sono le stesse domande fatte da Bonolis: le esperienze in Italia, quel che si può raccontare. Vengono in Italia dal 1981, ma ricorda con piacere l’esibizione a Piazza del Popolo. “Siete il miglior pubblico al mondo”.

  • 23.58

    “Che bel quadretto” commenta Simon. E dagli torto.

  • 23.59

    Oddio, la storia raccontata al leggio no. Si parla di Enzo Avitabile. Sono questi momenti che rallentano tutto.

  • 00.02

    Eccolo Enzo Avitabile che canta James Brown, il suo idolo. Bonolis ricorda l’esperienza del docufilm su di lui girato da Jonathan Demme. Pubblicità.

  • 00.11

    Omaggio a Pino Daniele con Enzo Avitabile che canta A me me piace ‘o Blues. Bella come chiusura. Marpiona, ma di certo non calante. Per un attimo avevo pensato anche a Tullio De Piscopo insieme.

 

Music | Puntata 11 gennaio 2017 | Anticipazioni

Music debutta questa sera, mercoledì 11 gennaio, con la prima delle sue due puntate nel prime time di Canale 5 e noi lo seguiamo col nostro liveblogging dalle 21.10 su TvBlog. Uno show all’insegna della musica e dei suoi idoli, con un occhio di riguardo per le icone anni ’80 e tante voci, più o meno contemporanee, del nostro panorama.

Tanti gli ospiti di Paolo Bonolis, che si ‘confeziona’ un Sanremo a tutto ospiti, e senza gara, e sembra riprendere contatto con l’universo musical-discografico, chissà se in vista di un ritorno al Festival nel 2018. Ma siamo appena all’inizio del 2017, per cui vediamo cosa prevedono le due puntate di Music, che vede ancora una volta al fianco di Bonolis il fedele sodale Luca Laurenti. In studio un’orchestra di 64 musicisti, diretti dal Maestro Diego Basso, e come vuole il varietà anche un corpo di ballo, specializzato nella street dance.

Music | Canale 5 | Ospiti e anticipazioni

L’obiettivo di Bonolis è quello di raccontare la musica attraverso i suoi protagonisti e le canzoni della ‘nostra’ storia. Il punto di vista privilegiato è quello degli ospiti: sono loro a presentare e ad esibirsi sulle canzoni da loro più amate, a raccontare i loro idoli, a svelare ‘la musica della loro vita’. In breve la formula tipica del racconto à la Bonolis (cfr. Il Senso della Vita) con un tocco di varietà e tanti ospiti internazionali.

Nella prima puntata ospiti Simon Le Bon (che si esibirà con In a Broken Dream, brano del 1972 del gruppo australiano Python Lee Jackson feat. Rod Stewart), John Travolta (che camminerà su You are the One What I Want, da Grease, con Lorella Cuccarini), Francesco Renga (che ha scelto L’Ultima occasione, di Mina),  J-Ax e Fedez (che restano in famiglia con Domani smetto degli Articolo 31), Ezio Bosso (eseguirà Al chiaro di luna di Beethoven), Manuel Agnelli, The Kolors (con Money dei Pink Floyd e My Sharona in duetto con Nek, che poi canterà  anche un brano dei Police), quindi Elisa con Hallelujah di Leonard Cohen, Enzo Avitabile con Marcus Miller. Presente anche Morgan in veste di ‘esperto musicale’.

Nella seconda puntata dovremmo vedere Anastacia, con I Don’t wanna miss a thing degli Aerosmith, Tony HadleyDolcenera, che ha scelto Steve Wonder, Piero Pelù, impegnatosi con Pescatore di De Andrè, Antonello Venditti, l’unico a interpretare un suo pezzo anche se riarrangiato (Alta marea), Loredana Bertè e Noemi su Hurt, brano del 1954 cantato dall’americano Roy Hamilton, che però divenne famoso solo negli anni ’60 grazie alla cover di Fausto Leali (A Chi), Benji e Fede (che hanno scelto un mash-up Ed Sheeran e Cesare Cremonini), e non manca neanche Gérard Depardieu che si esibirà su Nathalie di Gilbert Bécaud. Presenti anche Gianna Nannini, Arturo Brachetti.

Music | Il programma

Il programma, prodotto da Arcobaleno Tre e SDL 2005, è di Paolo Bonolis e Gianmarco Mazzi, scritto da Sergio Rubino, Marco Salvati, Federico Moccia, Barbara De Simone, con Nicola Brunialti, Graziamaria Dragani, Armando Vertorano. La scenografia è di Gaetano e Chiara Castelli, le coreografie di Marco Garofalo, i costumi di Silvia Frattolillo, mentre il direttore della fotografia è Massimo Pascucci. Produttore Arcobaleno Tre è Niccolò Presta, produttore SDL 2005 Marco Bruganelli. La regia è di Roberto Cenci.

Music | Come seguirlo in tv e in streaming

Due, come detto, le puntate di Music, che va in onda questa sera – mercoledì 11 gennaio -, e mercoledì prossimo alle 21.10 (circa) su Canale 5 e Canale 5 HD (DTT, 505). Per mercoledì 25 è previsto un best of. Music va in onda anche il live streaming sul portale Mediaset.

Music | Second screen

Contenuti esclusivi del programma si possono trovare sul sito della produzione SDL 2005, che ha anche una propria pagina FB. Due gli hashtag ufficiali, entrambi un tantino ‘generici’: trattasi, infatti, di #Music e #MusicOfMyLife.