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Rai, Carlo Verdelli si è dimesso

Il CdA boccia il piano per l’informazione Rai, Carlo Verdelli rassegna le dimissioni.

pubblicato 3 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 15:10

Inizio d’anno agitato in Rai: il CdA, riunitosi informalmente questa mattina, ha bocciato il piano per l’informazione Rai proposto da Carlo Verdelli e il direttore per l’Offerta informativa Rai ha presentato le proprie dimissioni al Direttore Generale della Rai, Antonio Campo dall’Orto. Questo, in sintesi, quanto avvenuto oggi, martedì 3 gennaio, al ‘ritorno’ dalle ferie natalizie a Viale Mazzini.

Stando a quanto riportato dall’ANSA, i consiglieri avrebbero contestato lo spostamento a Milano della redazione del Tg2 e la creazioni di aree interregionali, le cosiddette ‘macroregioni’, oltre che l’idea di integrare Rai News e Tgr. Sotto esame anche la compatibilità economia del piano, in virtù anche della riduzione del canone. In tutto questo il rinnovo della concessione di Servizio Pubblico, scaduta lo scorso maggio, è stato rinviato alla fine di aprile.

Repubblica.it parla di un’opposizione netta per il piano presentato: una situazione, insomma, non diversa da quella verificatasi già lo scorso dicembre. Da qui la decisione di scrivere al DG Rai la sua lettera di dimissioni, come annunciato dallo stesso Verdelli.

“Sto scrivendo la lettera di dimissioni che consegnerò questa sera al direttore generale. Una persona perbene prende atto che nella seduta del consiglio di amministrazione odierna il piano da lui messo a punto sarebbe stato bocciato e accantonato, perché ritenuto pericoloso e irrealizzabile. Chi lo propone non può che prendere atto che non gode più della fiducia dei vertici e rassegnare le sue dimissioni. Non ci può essere un direttore che non ha la fiducia del consiglio di amministrazione”

si legge nella nota pubblicata dall’ANSA.

La Rai ringrazia Verdelli

In serata arriva una nota di ringraziamento a Verdelli da parte della Ra:

“Rai ha preso atto questa sera della volontà espressa dal Direttore editoriale per l’Offerta informativa Carlo Verdelli di rassegnare le sue dimissioni irrevocabili.
Rai si rammarica della scelta e ringrazia sentitamente Verdelli per la preziosa attività svolta in questo anno di lavoro nel quale ha coordinato l’attività informativa del Servizio pubblico. Il Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto, in particolare, lo ringrazia per aver saputo gestire con grande capacità, scrupolo e professionalità i numerosi momenti di emergenza informativa in cui la Rai, i suoi canali e i suoi giornalisti sono sempre riusciti a offrire agli italiani un’informazione puntuale, coordinata e pluralista.
L’azienda ribadisce che la proposta di Piano per l’informazione redatta dal Direttore Verdelli e dalla sua struttura resterà come una preziosa base da cui far proseguire il confronto necessario al varo del Piano finale per l’Informazione su cui tutto il Consiglio di Amministrazione e il Direttore generale sono da mesi impegnati”.

La reazione dell’USIGRAI

Estremamente critico il sindacato dei Giornalisti Rai che parla di “conflitto aperto all’interno dei vertici Rai” a scapito del Servizio Pubblico e chiede l’intervento delle istituzioni e della Vigilanza.

“Siamo ormai a metà mandato – aggiunge l’Usigrai in una nota pubblicata dall’ANSA – e questo vertice non ha prodotto alcun piano di riforma. Ha solo demolito quelli esistenti e anche quelli che ha commissionato. Siamo ormai in emergenza”.

Il “contro-piano” del consigliere Diaconale

Intanto il consigliere Rai Arturo Diaconale ha presentato al CdA una controproposta al piano di Verdelli nel quale punta sulla “trasformazione della Rai in media company rinforzando il suo ruolo di perno del sistema informativo nazionale in collaborazione con i privati nazionali e locali”, da realizzare attraverso “la rinuncia da parte della Rai della propria quota di raccolta pubblicitaria (indicazione più volte manifestata da autorevoli rappresentanti del Governo), che verrebbe così lasciata alla logica del mercato interno da cui l’azienda pubblica sarebbe finalmente liberata“.

La quota mancante deriverebbe dall’aumento del canone. Diaconale individua anche un’ipotesi sulle  sedi regionali Rai che “potrebbero diventare centri di produzione e di coordinamento di emittenti regionali e provinciali scelte attraverso bandi e destinate ad arricchire l’informazione locale dell’azienda pubblica”.

C’è tempo fino ad aprile per ridefinire il piano e approvarlo. Si annuncia un inverno intenso a Viale Mazzini.

Rai 1