Home Notizie Le chiamavano Jazz Band, conferenza stampa con Renzo Arbore e Pupi Avati

Le chiamavano Jazz Band, conferenza stampa con Renzo Arbore e Pupi Avati

La presentazione dello speciale in onda su Rai Storia martedì 20 dicembre 2016.

pubblicato 13 Dicembre 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 15:51

  • 11.48

    Prima della conferenza stampa viene mostrata una parte della trasmissione. In sala anche Nino Frassica.

  • 11.52

    Intanto alcune news dalla cartella stampa: lo speciale è firmato da Fabrizio Corallo ed è girato in un salotto. I tre protagonisti sono seduti su poltrone. I loro ricordi e racconti si alternano a immagini di repertorio e canzoni.

  • 11.55

    Arbore sarà protagonista su Rai Storia anche nei due martedì successivi al 20 dicembre (quando andrà in onda Le chiamavano jazz band) con due delle sue grandi passioni: la radio e Napoli. Martedì 27 dicembre in prima serata Quando la radio…, martedì 3 gennaio 2017 Napoli signora.

  • 12.00

    In Quando la radio… Arbore è affiancato da Marco Presta di Radio2 e da Maurizio Riganti, ex funzionario Rai da sempre complice delle invenzioni e delle innovazioni via etere dello showman pugliese. Nello speciale su Napoli, invece, con Arcore c’è Raffaele La Capria, letterato, scrittore e sceneggiatore.

  • 12.17

    Il direttore Calandrelli: “Ringrazio di cuore Renzo Arbore perché ha un amore per Rai Storia tale che ogni anno lavora gratis per noi”. Lui: “È la verità, fortunatamente altre trasmissioni mi pagano”.

  • 12.18

    Arbore: “Questa è altra televisione, fatta in casa, non è la televisione che di solito si vede. È fatta a casa mia, in senso letterale”.

  • 12.19

    Arbore annuncia che ci saranno anche altri due speciali, uno sulla generazione beat, uno sul rock and roll.

  • 12.20

    Arbore saluta il jazzista Giovanni Tommaso presente in studio e ricorda che Telesforo ha vinto il premio come miglior jazzista europeo: “Ma l’Italia non lo sa!”.

  • 12.21

    Avati ironizza: “Sono seduto su quel divano in modo indecente per provare a nascondere la pancia, ma è un errore estetico. E il regista Corallo non è intervenuto perché è un regista scadente”.

  • 12.22

    Avati: “Qui rappresento l’unico jazzista fallito, improponibile. Avrei voluto essere un grande jazzista. Dopo 49 film realizzati ancora adesso vorrei diventare un grande jazzista. Oggi nel mio studio c’è sempre il clarinetto montato e pronto. Attendo solo la convocazione… non so da parte di chi”. Poi insiste: “Sono veramente negato nella musica”.

  • 12.24

    Arbore: “Pupi dice che è un jazzista fallito. Lo è perché si è innamorato del cinema”. Il regista: “Il cinema in realtà è stato un rimedio”.

  • 12.27

    Arbore: “Pupi è fallito come jazzista perché Lucio Dalla lo ha sostituito a suonare il clarinetto”. Pupi: “Si è comportato da figlio di putt@na, io studiavo molto più di lui…. Ho desiderato che morisse”. Arbore: “Lo voleva ammazzare”.

  • 12.28

    Avati: “Devo a Lucio Dalla il momento della massima insoddisfazione della mia vita, ero invidioso”.

  • 12.29

    Arbore: “Gegè è stato plagiato da noi appena nato, a 8 anni già suonava la batteria, poi è diventato un grande vocalist, oggi è esponente del jazz moderno”. Telesforo: “Nel programma Renzi e Pupi sono due solisti, io li ho serviti come ritmica”.

  • 12.31

    Telesforo: “Dopo tanti anni mi sto anche divertendo a fare televisione, sono autore e conduttore di Variazioni sul tema, non è un programma patinato, è sporco nel linguaggio, ogni mercoledì su Rai5”.

  • 12.32

    Arbore: “Gli italiani hanno il jazz nel dna, il primo disco di jazz è stato inciso da Nick La Rocca”, siciliano di seconda generazione.

  • 12.33

    Arbore spiega che nel programma si vede anche un giovanissimo Stefano Di Battista, oggi solista jazz conosciuto in tutto il mondo.

  • 12.34

    Arbore: “Finalmente si sente un po’ di musica in televisione”. Avati: “Il jazz è ancora totalmente emarginato dalla televisione”.

  • 12.35

    Avati ricorda che nel 1978 propose e realizzò un film sulla formazione di una jazz band. 4 puntate su Rai1, 13-14 milioni di ascolti. E chiede: “Oggi sarebbe possibile farlo?”. Arbore: “No”.

  • 12.38

    Arbore: “La mia generazione ha fatto la televisione più bella del mondo, la tv di Falqui, Corrado, Baudo, la tv inventata da noi, fatta in casa, non comprata da altri. Ha generato tantissimi artisti. La tv americana era già commerciale, le altre erano minori. Ribadisco: la nostra tv è stata la più bella del mondo. Come la Costituzione, di cui forse oggi è meglio non parlare…”

  • 12.40

    Avati: “Sono d’accordo sulla qualità della tv di allora. Ma già a quel tempo il jazz non era contemplato”.

  • 12.41

    Arbore: “Progetti futuri? Dopo aver fatto Mika e Bollani, cioè due cose di qualità, sarò su Rai1 il 31 dicembre, canterò a Potenza”.

  • 12.43

    Arbore spiega che gli altri due speciali previsti Quando la radio… e Napoli Signora saranno replicati su RaiStoria i martedì successivi a Le chiamavano Jazz band.

  • 12.44

    Arbore: “Stiamo studiando di fare con Fabrizio Corallo e altri collaboratori 3 puntate dedicate a Mariangela Melato”.

  • 12.45

    Avati racconta un aneddoto sulla Melato che risale al 1969: “Stavo girando un film a Ferrara, avevo fatto 150 provini in una scuola di Milano per trovare una sosia di Grace Kelly. L’avevo trovata e assunta. Quando arrivò sul set c’era grande attesa di tutti nel vederla. Avvicinandosi mi pareva che non somigliasse più a Grace Kelly. Le chiedo: “Lei chi è?”. Lei rispose: “Mi scusa, la mia amica non è potuta venire, ha mandato me”. La cacciai, lei, umiliata, uscì. Poi però mi dicono che lei non è andata via, è al bar. Tutto il giorno lì. Allora a fine giornata la incontro: “Vieni qua, brutta stronxa”. Lei pendeva dalle mie labbra. “Senti, non ci si comporta così, io la parte te la faccio fare, ma tu non funzionerai. Sarai una grande delusione per me, dovrò essere molto severo con te davanti alla troupe”. Lei urlò di gioia. La mattina dopo sul set la ragazza recita il suo monologo e io sento che in lei c’è la verità. Qualcosa che io non avevo mai considerata. Lei era vera. Il cinema non è solo finzione. La troupe a quel punto era silenziosa. Alla fine non riuscivo a dire ‘stop’, tutta la troupe la applaudì. Io le chiedo: “Ma chi sei?”.Lei: “Mariangela Melato”.

  • 12.53

    Finisce la conferenza.

Sta per iniziare nella sede Rai di Roma in Viale Mazzini la conferenza stampa di presentazione di Le chiamavano Jazz Band, in onda su Rai Storia martedì 20 dicembre alle 21.10. Blogo seguirà l’incontro in liveblogging.

Previsti gli interventi di Silvia Calandrelli, Direttore Rai Cultura, di Renzo Arbore e di Pupi Avati.

Renzo Arbore e Pupi Avati, in compagnia del vocalist Gegè Telesforo, ricostruiscono la storia del genere musicale nato a New Orleans all’inizio del ‘900 e rievocano l’età dell’oro del particolare tipo di musica sincopato e l’impatto della sua scoperta in Italia dai primi vent’anni del secolo scorso in poi.