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Sunday Tabloid, Dario Vergassola a Blogo: “Non fare battute su Renzi? E’ come uscire con una sex symbol e non poterla limonare! A Kilimangiaro, ero un pesce fuor d’acqua” (Video)

L’intervista di Blogo al comico ligure.

pubblicato 25 Settembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:40

Dario Vergassola, insieme ai giornalisti Mario Sechi e Aldo Cazzullo, farà parte del cast fisso di Sunday Tabloid, il nuovo programma d’approfondimento giornalistico di Rai 2, condotto da Annalisa Bruchi.

In occasione della conferenza stampa di presentazione di Sunday Tabloid, noi di Blogo abbiamo intervistato il comico ligure che, dopo aver manifestato la propria stima nei confronti di TvBlog (insomma…), ha parlato di quello che sarà il ruolo nel programma.

Vergassola rifiuta l’etichetta di disturbatore e afferma che interloquirà con gli ospiti con le sue ormai famose domande:

Disturbatore, no. Prendo una fascia di pubblico, come quando si è in un bar, in mezzo alla gente, quando non c’è più la finzione televisiva dove uno parla così… E’ un modo ironico per mettere in imbarazzo qualcuno con domande che non si aspettano. Non ho inventato niente. E’ un giochino che funziona abbastanza. E’ un modo ironico per avere anche delle risposte che possono essere seriose. E’ un modo di rispondere davanti al quale il pubblico può risultare più attento rispetto alle solite cose che si vedono ai talk show più impiombati.

Per Vergassola, è più facile ricoprire questo ruolo in un programma d’approfondimento giornalistico piuttosto che in un programma più leggero come Kilimangiaro, ad esempio:

Kilimangiaro era difficile perché c’era un pubblico diverso. Si parlava di viaggi e animali che è una roba quasi pomeridiana, per un pubblico dormiente. Era difficile intervenire perché, parlando di animali, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Sono contento di avere la possibilità di avere degli ospiti ai quali posso rapportarmi perché un minimo di attenzione in più ce l’hanno. La domanda può essere un giochino per far ridere ma l’argomento può essere interessante.

Parlando di satira in tv in senso ampio, Vergassola ha ammesso di aver ricevuto qualche “invito” a non esagerare. A Sunday Tabloid, però, per ora la situazione è tranquilla. Vergassola, inoltre, si è complimentato con Corrado Formigli per la scelta di chiamare Sabina Guzzanti:

La satira è semplice farla in tv se te la lasciano fare. Quando la Lorenzin fa quel tipo di operazione, diventa difficile, perché io, quella cosa lì, l’avrei fatta uguale per farle un dispetto! Poi, adesso c’è anche il web con migliaia di cazzari meravigliosi che scrivono cose straordinarie… E’ difficile farla su queste cose. I comici, poi, ormai fanno i politici… Tappare la satira quando sul web apri un blog e trovi il mondo, la trovo una cosa insensata. La satira si può fare. Ha fatto bene Formigli a chiamare la Guzzanti che dice cose molte serie. Le gira in modo ironico e satirico ma dice cose molto serie. Per ora, a Sunday Tabloid, non c’è stato nessun “scricchiolamento” di quelli che ogni tanto ho sentito. Anche a Kilimangiaro, mi dicevano di non esagerare. Per ora, la situazione è allegra.

Riguardo un ipotetico diktat della Rai sulle battute su Renzi, infine, Vergassola risponde così:

Non fare battute su Renzi? E’ come uscire con un sex symbol e non poterla limonare! Come si fa a non parlare di Renzi… Poi, i toscani con i liguri…

Nel video, troverete le dichiarazioni complete (e i precitati apprezzamenti a TvBlog!).