Home Monica Bertini a Blogo: “Con Sky rapporto chiuso malamente, Mediaset mi ha dato un’altra chance, sposata con un calciatore”

Monica Bertini a Blogo: “Con Sky rapporto chiuso malamente, Mediaset mi ha dato un’altra chance, sposata con un calciatore”

A Tvblog.it parla la giornalista di Premium Sport: ecco le dichiarazioni sulla carriera, sull’addio traumatico a Sky, sull’esperienza di cui è più orgogliosa, su una gaffe che ha commesso, sul marito giocatore.

pubblicato 29 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 21:59

Prosegue su Tvblog un viaggio in 6 puntate alla scoperta delle telegiornaliste che si occupano di calcio. Quanti di voi si sono chiesti che tipo di gavetta c’è dietro il lavoro di ognuna di loro, quali sono i pregiudizi che devono affrontare in un ambiente prettamente maschilista, quali sono le gaffe più celebri che hanno commesso o i loro sogni nel cassetto, che rapporto hanno con i social network? E, poi, dulcis in fundo… ma sono single, fidanzate o sposate? Ecco tutte le curiosità soddisfatte… la seconda intervistata è Monica Bertini.

Partiamo dalla gavetta. Quando è nata la passione per il giornalismo e quali esperienze significative hai fatto prima di approdare a Premium?

“Fin da bambina sono stata un’onnivora di tv, l’ho sempre guardata tantissimo ed ero affascinata dalla figura della giornalista. In più la passione per lo sport, e in particolare per il calcio, la porto con me da quando sono ragazzina. E, quindi, ho pensato che conciliare le due cose potesse essere il meglio per me. Ho basato su questo anche il mio percorso di studi e alla fine ho ottenuto grandi soddisfazioni… ma anche qualche piccola delusione. Ci sta, ho iniziato questo mestiere da giovanissima, avevo 22 anni e studiavo ancora. Di gavetta ne ho fatta davvero tanta. Ho iniziato nelle tv locali a Parma, sono rimasta lì tanti anni con l’aspirazione di fare il grande salto nella tv nazionale ma era difficile mettersi in mostra”.

Poi, però, è arrivata l’occasione, Sportitalia.

“Già, una grande opportunità. In quella emittente cercavano telegiornaliste in grado di condurre e realizzare servizi. Ho fatto il classico provino e sono stata scelta. Ho iniziato con il tg e dopo qualche mese mi hanno spostata ai programmi. Così mi sono fatta conoscere al grande pubblico. Tutto bello, sereno, fantastico fino a quando non arriva il fallimento di Sportitalia. Per me fu una grande delusione, mi crollò il mondo addosso, era come un sogno infranto… Per fortuna, però, tramite il passaparola di colleghi, venni a conoscenza che cercavano giornalisti a Sky. Affrontai il colloquio con l’allora direttore di Sky Sport 24, Fabio Caressa, che mi scelse per iniziare il percorso in quella tv satellitare. Un’esperienza durata due anni”.

Da lì il passaggio a Mediaset Premium. Come mai la scelta di cambiare canale?

“Si è interrotto malamente e in modo inaspettato il rapporto con Sky, le promesse che mi erano state fatte erano altre ma evidentemente sono subentrate valutazioni che vanno al di là del discorso professionale. Fortunatamente, proprio per la professionalità dimostrata negli anni, Mediaset Premium ha deciso di darmi un’altra chance e per questo devo ringraziare il direttore Alberto Brandi”.

La famiglia ti ha incoraggiato a intraprendere questo mestiere o era scettica all’inizio?

“Mi ha sempre appoggiato, mi ha visto molto determinata fin da ragazza. I miei hanno subito capito la volontà di trasformare una passione in lavoro e anche il desiderio di trasferirmi a Milano, mi hanno sempre spronato e sostenuto”.

Meglio la conduzione del tg, di un programma o il ruolo di inviata?

“La conduzione mi piace molto, l’esperienza della co-conduzione su Premium durante la finale di Champions è stata una delle più belle, emozionanti e adrenaliniche, mi trovo bene in quella parte. Mi piace molto anche il telegiornale”.

Il servizio o l’esperienza di cui sei più orgogliosa?

“Proprio la finale di Champions”.

Una gaffe clamorosa che hai fatto e che vuoi citare?

“Beh, mi viene in mente il lapsus di quando ho ‘inventato’ lo schema di gioco 4-4-3 (con ben 12 giocatori in campo!). Su Striscia la notizia, però, non sono ancora finita, Cristiano Militello mi ha fatto una battuta dicendo che non è ancora riuscito a ‘pizzicarmi’”.

Qual è il rapporto con i colleghi maschi?

“Molto buono, mi trovo bene con loro, apprezzo che nel mondo maschile ci sia meno competizione rispetto a quello femminile. Comunque nel mio percorso ho spesso avuto la possibilità di diventare anche amica delle colleghe. Qualcuna mi ha tradito e ‘pugnalato’ alle spalle, con altre ho un bellissimo rapporto”.

Hai mai avvertito nel mondo del lavoro eventuali pregiudizi sul fatto che tu sia una donna – e anche bella – che si occupa di calcio?

“All’inizio, soprattutto ai tempi di Sportitalia, sì. Ora no perché il pubblico ha imparato a conoscermi. La risposta più bella è non essere considerata la belloccia che sta in tv ma la donna che parla di calcio e ne sa. Questa per me è la soddisfazione più grande”.

Qual è il tuo modello di riferimento nel tuo campo?

“Il prototipo di donna giornalistica con il quale sono cresciuta è quello di Monica Vanali e Ilaria D’Amico”.

Come reagisci ai complimenti e alle lusinghe sui social? E a chi si spinge un po’ oltre con gli apprezzamenti?

“Nel momento in cui sei sui social sai di andare incontro alle critiche positive e negative. Accetto tutto. Ovviamente i complimenti fanno particolarmente piacere, specialmente nelle giornate un po’ più ‘nere’ del solito. Sono, comunque, abbastanza fortunata perché di critiche ne ricevo poche. Se poi queste sono costruttive che ben vengano, se è semplicemente l’idiozia di qualcuno lascio perdere perché tanto non ci si può fare niente”.

Tu sei sposata con un calciatore (Giovanni La Camera del Como). Ti giudica per il tuo lavoro o si limita al suo ruolo di centrocampista?

“Mi ha molto aiutato nella mia crescita. Se guardiamo una partita insieme e ho un dubbio lui mi aiuta e contribuisce alla mia conoscenza della materia. E’ venuto ogni tanto in studio mentre conduco. Io seguo lui e lui segue me, siamo complici, è bello. I nostri lavori sono molto simili e abbiamo un interesse comune veramente forte”.

Progetti per il futuro? Quale trasmissione ti piacerebbe condurre (o già esistente o da inventare)?

“Mi piacerebbe condurre un talent show legato al calcio sulla falsariga di Campioni che andò in onda in passato su Italia 1 ma con tante novità…”.

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