Home X Factor Morgan: “Vado in tv per alzare il livello. Agnelli a X Factor? Poco coerente”

Morgan: “Vado in tv per alzare il livello. Agnelli a X Factor? Poco coerente”

“Mi spiace doverlo ammettere ma devo proprio farlo: in tv c’è più musica proprio grazie ai talent”

pubblicato 21 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 22:17

Morgan, entrato nella storia (di non si sa bene cosa), va in televisione per alzarne il livello. E comunque viva i talent e abbasso gli incoerenti. È riassumibile così l’intervista rilasciata dal cantante dei Bluvertigo al Fatto Quotidiano. Di tv se ne è parlato, inevitabilmente, molto:

La cosiddetta televisione nazional-popolare dovrebbe essere uno strumento connesso al servizio pubblico, a prescindere che sia Rai oppure privata: tutti, devono avere accesso al sapere. Partendo da questo presupposto, ritengo la mia proposta televisiva figlia di un bel compromesso; passare artisti di nicchia, sdoganandoli, di fatto, al grande pubblico, non è per niente scontato.

Morgan va oltre evidenziando che “è un dovere di chi sta in televisione cercare di elevare la proposta, mantenendo il proprio pensiero integro, cercando di renderlo fruibile, e, come dicevo, comprensibile ai più, non eliminandolo oppure modificandolo soltanto perché difficile“. E lui, che “oltre a essere un musicista” è “uno speaking subject“, qualunque cosa significhi (e pare significhi che “ho la consapevolezza di rivolgermi a persone che mi ascoltano e che sono sul mio stesso piano“), lo fa, da X Factor ad Amici:

Quelli come me devono andare in tv a parlare per alzare il livello, rivolgendosi a persone in grado di seguirti. Tanto l’ascoltatore distratto c’è sempre, che tu gli dica cazzate, oppure cose interessanti, non cambia, non ti ascolterà comunque. Tanto vale rivolgersi a chi invece ha voglia di ascoltare. Soltanto in questo modo si potrà forse un giorno alzare il livello della nostra televisione.

E allora quali sono i progetti televisivi di Marco Castoldi?

Io non ho progetti televisivi, è la tv ad averli con me. I miei programmi a lungo e medio raggio guardano all’interno di ambiti filosofici e letterari e ovviamente musicali. Poi, possono esserci declinazioni che mi portano alla tv, questo sì ma nulla è programmato dalla mia persona.

Quindi il verdetto: “Mi spiace doverlo ammettere ma devo proprio farlo: in tv c’è più musica proprio grazie ai talent“. Sì, ma quale musica? “Ecco, Il mio compito, all’interno di questi spazi, è quello di inserire qualità. Spero di poterlo fare“. Eppure c’è chi pensa che nei talent non si ascolti certo musica di qualità…

Non sono d’accordo, non in tutti o quantomeno non dove ci sono io. Attraverso la passione che nutro per la musica in questi anni ho lavorato seriamente – se vogliamo anche per mio piacere – portando qualità, ottenendo peraltro ottimi risultati.

Morgan è stato interpellato su Manuel Agnelli, recentemente approdato – a sorpresa – dietro il bancone di X Factor:

Che cosa vuoi che pensi? Lui era uno di quelli che diceva male dei talent. Vederlo ora lì, lo rende poco coerente. Nonostante ciò gli voglio bene, gli faccio tanti auguri, consigliandogli di rimanere fedele al suo modo di essere. E in questo nutro pochi dubbi perché è un puro.

Infine, quando Marco Pipitone, ossia l’intervistatore, gli ha chiesto come si riciclerebbe se un giorno dovesse finire nel dimenticatoio, Morgan ha risposto così:

Ma è impossibile una cosa del genere! Io sono già nella storia. Questo genere di cose – a gente come me – non possono succedere!

Su Facebook pochi minuti fa il musicista ha però precisato quanto segue:

In merito all’articolo uscito su Il Fatto Quotidiano e i relativi commenti dei partecipanti alla discussione del blog : Se il giornalista avesse riportato correttamente la mia frase forse avrei evitato questa caterva di insulti: “ma io alla storia ci sono già passato, più per le stronzate che ho detto che per quello che ho fatto.

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