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Miriam Leone: “Monica Guerritore valore aggiunto di Non Uccidere. Le Iene? Lo rifarei”

L’attrice incontra i giurati del Giffoni 2016.

pubblicato 19 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 22:21

Miriam Leone ospite della 46esima edizione del Giffoni Film Festival per raccontare la sua esperienza da attrice e conduttrice ai giurati che incontra questo pomeriggio. Un 2015 intenso per lei, protagonista per Rai 1 de La Dama Velata, su Sky della serie 1992 nel ruolo della soubrette Veronica Castello e su Rai 3 di una delle fiction più interessanti del panorama generalista nazionale, Non Uccidere, nella quale interpreta la poliziotta Valeria Ferro.

Partendo dalla serie Sky, sono ormai prossime le riprese del sequel, 1993:

“Sono arrivate le sceneggiature e abbiamo iniziato a leggerle”

dice l’attrice, che rinnova il suo amore per quelli che definisce i ruoli più belli finora interpretati:

“La lunga serialità ti permette di approfondire il personaggio, di esplorarne le sfaccettature. Quando ho fatto il provino per Veronica e Valeria non ci dormivo la notte: pensavo a come avrebbero dovuto muoversi, parlare, emozionarsi. E non vedo l’ora di andarli a riprendere”.

Prossimo anche l’inizio delle riprese di Non Uccidere. Proprio nelle ultime ore, peraltro, è arrivata la notizia dell’uscita dal cast di Monica Guerritore che ha parlato di ‘incomprensioni’ col team di scrittura.

“Monica è stato un grande valore aggiunto per la serie. Ha portato quel calore mediterraneo da mamma passionale in una serie dai toni molto scandinavi, freddi. Ho imparato tanto da lei. Dai grandi si può solo imparare”.

Nel 2016 è sul grande schermo con la commedia Un paese quasi perfetto, di Massimo Gaudioso, e In guerra per amore, diretta da PIF, in uscita nelle sale il prossimo 27 ottobre. Al centro del film vi è ancora la Sicilia, protagonisti della storia sono sempre Arturo e Flora. Cambia però l’ambientazione storica: non più la Cosa Nostra degli anni Ottanta/Novanta ma lo sbarco degli alleati del luglio ’43. L’opera racconta l’origine dell’ascesa della mafia in quegli anni. Arturo, il protagonista, si dovrà arruolare nell’esercito americano per riuscire ad ottenere la mano della sua amata Flora, promessa sposa ad un mafioso siciliano.

“Flora è il motivo per cui Pif parte ‘in guerra per amore’. Per me PIF è un poeta: ha un modo davvero poetico di raccontare la realtà”

dice la Leone, reduce in tv anche dall’esperienza delle Iene? A chi le chiede perché abbiano puntato per lei soprattutto sull’aspetto glamour e fashion, risponde con lucidità e con un sorriso:

“Beh, se non c’è il rischio non mi chiamano. Non mi piacciono i ruoli comodi (sorride) ed era un’occasione per imparare qualcosa. Ma il ruolo di tutti i conduttori de Le Iene è lanciare i servizi:  siamo la parte leggera del programma. È stata una bella esperienza che sapevo a essere a termine. Ma lo rifarei”.

Messa da parte la conduzione? Anche no.

“Se hai più frecce al tuo Arco è bene usarle tutte, senza puzza sotto il naso. La tv aiuta in questo proprio perché quando sei davanti alla telecamera non puoi mentire. Se sbagli lo vedono tutti, non puoi rifare la scena come davanti alla macchina da presa”

dice l’attrice che però ribadisce il suo amore per la recitazione:

“Io faccio questo lavoro con gran umiltà, sono l’ultima arrivata e studio molto. Lo amo davvero”.