Home Notizie Il rientro a Ciampino dei nove italiani uccisi in Bangladesh: Quando la Tv non ha bisogno della parola

Il rientro a Ciampino dei nove italiani uccisi in Bangladesh: Quando la Tv non ha bisogno della parola

La Tv ha mostrato ieri sera l’arrivo a Roma dell’aereo con le salme dei nostri connazionali uccisi in Bangladesh.

di Hit
pubblicato 6 Luglio 2016 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:13

Capita spesso di dire che la forza delle immagini supera la parola. Abbiamo visto ieri sera in diretta sul Tg1 il rientro in Italia delle nove salme provenienti dal Bangladesh, teatro di quella terribile tragedia messa in atto da un commando di terroristi. Ad attendere i nostri connazionali i parenti delle vittime e con loro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il ministro degli affari esteri Paolo Gentiloni.

Sono giorni che veniamo in qualche modo “bombardati” dalle immagini e dalle notizie provenienti dal Bangladesh. Lo stupore, la rabbia, il dolore per la perdita di questi nostri nove connazionali ci hanno da subito pervasi, ma le immagini diffuse ieri sera dalla nostra televisione hanno aggiunto un qualcosa in più a quei nostri sentimenti, nati da un forte impatto emozionale.

La schiera delle nove auto funebri che contenevano le bare con le nove salme appena scese dall’aereo, davanti ai loro parenti e alle autorità, erano il preludio di ciò che stava per accadere. Stava per arrivare il pugno allo stomaco più forte, che era il “ricongiungimento” delle vittime con i loro parenti. Le immagini indugiavano sui volti, fra pianti silenziosi, quasi trattenuti, ad altri più forti.

La telecronaca si fermava e per molti minuti calava il silenzio. Un silenzio rotto da alcuni rumori d’ambiente. Quel silenzio pareva essere ancora più potente dello scoppio di una bomba. In realtà la deflagrazione era dentro quelle persone, ma anche dentro di noi. Tanti, tantissimi minuti di immagini senza commento e che portavano con loro una forza inaudita, che pareva sconquassare tutto quanto.

Quello che ieri era cosi lontano da noi, ora era qua, tangibile, vero. Un incubo fino a qualche ora fa, ora invece terribile verità. Lo toccavamo, lo vedevamo nel dolore di quei parenti davanti ai loro poveri familiari uccisi, barbaramente uccisi. Ma era un dolore anche nostro, vivido e lancinante.

Ecco, la forza della TeleVISIONE è tutta qua. Mostrare, semplicemente mostrare, lasciando la spettacolarizzazione fuori dalla porta, sopratutto quella di un servizio pubblico. La parola, spesso e volentieri è un di più che non serve, anzi diventa contaminante rispetto a ciò che dovrebbe essere e quelle immagini di ieri sera ce le porteremo per tanto tempo dentro di noi più di qualsiasi parola.