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Jane the Virgin, su Raidue telenovela e comedy alleggeriscono i temi più scottanti

Su Raidue Jane the Virgin, serie tv con protagonista una giovane che, per errore, resta incinta senza aver fatto sesso, e che deve decidere cosa fare aiutata dalla sua famiglia

pubblicato 23 Giugno 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 23:22

In un’Italia in cui la fecondazione assistita e la stepchild adoption sono temi che animano discussioni accese e che non riescono a trovare punti d’incontro tra favorevoli e contrari, Raidue decide di mandare in onda, da questa sera alle 21:15, Jane the Virgin: serie tv che unisce le caratteristiche delle telenovela sudamericane e della comedy americana ottenendo un corto circuito fresco ed insolito.

Protagonista è Jane Villanueva (Gina Rodriguez), 23enne che sogna di diventare una scrittrice e che, per mantenersi gli studi, lavora come cameriera in un hotel di Miami. Vive con la madre Xo Villanueva (Andrea Navedo), cantante, rimasta incinta a 16 anni, e la nonna Alba (Ivonne Coll), donna che educa Jane, fin da piccola, a preservare la propria verginità.

La giovane, così, segue i consigli della nonna, arrivando a 23 anni ancora vergine. Il suo fidanzato, il detective Michael Cordero, Jr. (Brett Dier), accetta la sua decisione, deciso però a sposarla. Le cose subiranno una svolta quando Jane, durante una visita ginecologica di routine, ha a che fare con la Dr.sa Luisa Alver (Yara Martinez) che, scossa dalla scoperta del tradimento della moglie, confonde la cartella clinica di Jane con quella di Petra Solano (Yael Grobglas), moglie di Rafael (Justin Baldoni), proprietario dell’hotel in lavora la protagonista e cotta adolescenziale di Jane.

Così, Jane subisce senza saperlo un’inseminazione artificiale, operazione che sarebbe dovuta spettare a Petra, che aveva congelato il seme del marito prima che questo affrontasse la chemioterapia. La protagonista resta incinta senza aver mai fatto sesso: se la madre grida al miracolo, Jane deve capire che cosa fare del bambino, che Petra e Rafael vorrebbero accogliere nella loro famiglia. Una vicenda che vede comparire, di volta in volta, la star delle telenovela Rogelio de la Vega (Jaime Camil), che ispira Jane nelle sue scelte.

Liberamente ispirata ad una soap opera venezuelana degli anni Duemila, Jane the Virgin utilizza tutti gli elementi tipici della telenovela: dagli intrighi alle scene d’amore, passando per i personaggi malvagi ed i colpi di scena che complicano una trama che, però, non si dimentica di far ridere il pubblico.

La contaminazione con la comedy americana è evidente: la serie tv di The Cw riesce a ricordare le prime stagioni di Ugly Betty, in cui la presenza di un contesto latino americano era molto caratterizzante, aggiornandola però ad un contesto meno smaliziato e più provocatorio, andando a toccare tematiche estremamente difficili da trattare celandole con un velo di ironia e sentimento.

Jane the Virgin sperimenta senza dare nell’occhio, mascherando la sua innovazione con linguaggi che il pubblico conosce ed accetta, e che per questo rendono la serie più innocua ma al tempo stesso moderna ed accattivante. Un mix di elementi che non stimolerà il dibattito su certe tematiche ma che, forse, mostrerà come possa essere semplice portare in tv argomenti difficili e farli comprendere ad un pubblico più ampio.