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Ezio Bosso al 66° Festival di Sanremo: Questo è Servizio Pubblico

Un esempio che spiega cos’è Servizio pubblico radiotelevisivo: Ezio Bosso al Festival di Sanremo

di Hit
pubblicato 11 Febbraio 2016 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:01

Il prossimo mese di maggio scadrà la concessione di servizio pubblico radiotelevisivo fra Stato e Rai, un appuntamento di cui abbiamo già parlato e su cui è intervenuto recentemente anche Giovanni Minoli. Ecco, sul concetto di “Servizio Pubblico” si è parlato da sempre moltissimo e ieri sera, sulla prima rete della Rai, a mio modesto parere, si è visto un esempio di quello che potrebbe essere “Servizio Pubblico” nella complicatissima e delicatissima area dell’intrattenimento televisivo.

Mi sto riferendo al momento in cui è stato ospite del palco del teatro Ariston, nel corso della seconda serata del 66° Festival di Sanremo il maestro Ezio Bosso, una delle nostre eccellenze nel mondo. Il pianista, direttore d’orchestra e bassista ha incantato il pubblico del teatro ligure e i milioni di italiani presenti davanti al video oltre che con la sua arte, con la sua straordinaria umanità, trasmessa con delle parole semplici e dirette:

– Che ci faccio a Sanremo! Sono emozionato, parlo peggio del solito. Ci vorrebbe quella signora che traduce tutti!
Quando inizio un concerto dico “Ciao” che è una parola bellissima. C’era la portiera che, ogni giorno che andavo al conservatorio, mi diceva: “Un giorno andrai a Sanremo!”. Ma io non canto! E invece l’aveva detto…
– La musica siamo noi. La musica è una cosa che condividiamo. Noi mettiamo le mani ma la cosa più importante che esiste è ascoltare.
– La musica è una vera magia, infatti, non a caso i direttore d’orchestra hanno la bacchetta!
– La musica è una fortuna e soprattutto come diceva il grande maestro Claudio Abbado, la musica è la nostra vera terapia.
– Noi uomini diamo per scontate le cose belle. Tutti noi abbiamo una stanza che non ci piace, dove non entriamo. A me piace esplorare quello che noi diamo per scontato. Noi non siamo una linea ma siamo 12 stanze, nell’ultima, che non è l’ultima ma è la prima, perché si cambiano e siamo pronti a ricominciare.
– Following a bird un brano importante con cui apro tutti i miei concerti. Faccio i titoli in inglese che fanno molto più fighetto! Seguendo un uccellino avrebbe fatto schifo! Seguendo quell’uccellino che volava mi sono perso e mi sono messo a ragionare sull’importanza di perdersi per imparare a seguire. Perdere i pregiudizi, il dolore e le paure ci avvicina.

A seguire l’emozionante esecuzione del brano “Following a bird“, un brano eseguito quasi “sottovoce”, passatemi il termine, che ha creato in quel luogo una brezza leggera che sembrava volare nell’Ariston ammutolito per ascoltarne tutte le sfaccettature. Conti, bravissimo, lo ha presentato ed accompagnato in quella performance con grande grazia e sensibilità (davvero complimenti allo staff di autori del Festival per come stanno confezionando queste serate).

Ebbene, se dobbiamo trovare un esempio di quello che è Servizio Pubblico, la pagina televisiva di ieri sera con Ezio è Servizio Pubblico, nel senso più alto del termine, sia artistico, che pedagogico che umano. L’immagine finale in cui lui “abbraccia” il pianoforte su cui ha eseguito il brano, credo che rimarrà fra le immagini più belle, toccanti, rappresentative e forti di questo 66° Festival di Sanremo.

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