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Il sindaco pescatore, con il potere delle parole il film-tv sfida le fiction degli eroi

Il sindaco pescatore cerca di essere differente rispetto alle altre fiction che raccontano storie di uomini e donne che hanno cambiato in meglio il Paese, evitando di rappresentare un eroe ma raccontandone le azioni ed il coraggio attraverso le parole

pubblicato 8 Febbraio 2016 aggiornato 2 Settembre 2020 05:00

Il sindaco pescatore non è un film-tv facile: a differenza di quanto si potesse immaginare, e rispetto a come solitamente vengono rappresentati i personaggi che hanno reso migliore l’Italia a volte rischiando loro stessi la vita, la fiction di Raiuno si concentra sul protagonista senza riempire la sceneggiatura di addobbi e contorni che avrebbero potuto realizzare il classico “santino” a cui il pubblico italiano è abituato.

Gli autori del film-tv, invece, hanno lavorato a sottrazione, preferendo togliere quei possibili elementi che avrebbero potuto rendere la fiction più accattivante ma che l’avrebbero anche resa meno realistica. I dialoghi, per esempio, rispettano la naturalezza dei personaggi, primo tra tutti Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso dopo aver fatto di tutto per riportare nel suo paese i valori di giustizia e rispetto per l’ambiente. Il protagonista, interpretato da un attore di prim’ordine come Sergio Castellitto (che non delude in nessuna scena), non viene rappresentato come il tipico eroe da fiction italiana, anche se la possibilità di farlo c’era.

Vassallo poteva, infatti, rientrare tranquillamente tra coloro che, lavorando per il bene del proprio paese, sono diventati esempi di legalità e di lotta alla criminalità organizzata e che, per questo, meritano un trattamento sul piccolo schermo che li renda degli eroi dell’Italia di oggi. Il percorso intrapreso dal film-tv, però, è stato diverso: si è scelto di raccontare la storia di Vassallo, da quando decide di candidarsi alle difficoltà riscontrate nel tentativo di amministrare con ordine ed attenzione, mantenendone l’umanità e la semplicità.

Poca la musica presente, se non qualche brano inserito in alcune scene ad hoc. Molte, piuttosto, le parole presenti: Il sindaco pescatore è un film-tv parlato, che va ascoltato e compreso più che nei gesti dei protagonisti, nelle loro parole. Sono queste che permettono a Vassallo di mostrare la sua intraprendenza, il suo coraggio ed anche la sua simpatia: non c’è spazio per i primi piani, per lunghe scene con sottofondi musicali e per battute retoriche.

Proprio questa diversità rispetto ad altre fiction italiane potrebbe rendere “strana” la visione de Il sindaco pescatore, che si differenzia nel suo voler essere poco eroe e molto umano nel raccontare il protagonista. Saranno altre fiction ad unire dramma e contenuti civili (ha cercato di farlo, nei mesi scorsi, Questo è il mio paese), ma quando si tratta di raccontare la storia di un uomo che ha voluto cambiare il proprio paese e dimostrare che la giustizia non ha bisogno di orpelli per essere un valore da rispettare, meglio togliere che esagerare.