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Alessandro Borghese 4 Ristoranti | 26 gennaio 2016 | Ciccio alla Capannaccia miglior trattoria di confine

Alessandro Borghese visita il cuore d’Italia alla ricerca della migliore trattoria: penultima puntata live su Blogo.

pubblicato 26 Gennaio 2016 aggiornato 9 Novembre 2020 16:27

  • 20.15

    Un’oretta prima della nuova puntata.

  • 21.07

    Pronti per esplorare le trattorie dell’Etruria?

  • 21.11

    Si parte. Rispolverate le regole del gioco si conoscono i quattro concorrenti. Che bella Orvieto…

  • 21.16

    Si inizia da Daniele, o meglio Ciccio alla Capannaccia. Era una tipica fraschetta e ancora oggi a parola d’ordine è tradizione, tra cacciagione e piatti tipici.

  • 21.17

    Si va da Silvia, all’Hosteria di Pantalla. Anche da lei bisogna andarci ‘apposta’. Non è certo di passaggio.

  • 21.19

    Non le chiedete la carne di manzo ben cotta, che per lei è (giustamente) una bestemmia. Ve la porta, ma ve lo fa pesare…

  • 21.19

    E si va poi da Adler, proprietaria e chef de Il Duca di Orvieto. “Il cibo deve dare emozione. Se non te la dà, allora mangiati un panino”, la sua filosofia.

  • 21.20

    Ma si parte da Gianfranco, che dal 1978 possiede una sua trattoria. E la faccia è simpatica. Menu a base di cinghiale: e in quello sono davvero dei maestri. Voglia di andare subito…

  • 21.20

    Ecco l’ingresso della trattoria Da Gianfranco. Non piace che i cani non possano entrare. “Il cane fa parte della famiglia. E’ discriminante”… e no, eh, vi prego!

  • 21.23

    All’interno è davvero la tipica ‘trattoriacca’ anni ’50. Non piace ai rivali… un po’ troppo agée.

  • 21.24

    Ma è il momento della cena. La moglie è di Salerno, se non ho capito male. E lo tiene in riga il povero Gianfranco.


  • Carciofi fritti, crostini, pecorino… ho già l’acquolina in bocca. La lista degli allergeni troppo scientifica stupisce Alessandro.

  • 21.27

    La moglie rimprovera Gianfranco per non aver spinto i primi e il marito va subito a riparare. Povero Gianfranco.

  • 21.28

    “La signora bionda è sofisticata, criticona” dice Gianfranco parlando de Il Duca di Orvieto. La cucina della moglie piace. La moglie è insopportabile.

  • 21.29

    I dolci convincono meno. Ma è il momento del conto: si muovono tra gli 85 proposti da Ciccio e i 130 di Adler. Il conto è 88,00 euro.

  • 21.30

    Ciccio dà 4 alla location perché un po’ trascurato; Adler dà 7 al menu e 9 al conto; Silvia dà 5 al servizio. Alessandro propone una rivisitazione nel menu e nel locale. 68 punti per lui.

  • 21.31

    Si va al Duca di Orvieto, da Adler. Ingresso evidente, ma posto un po’ nascosto.

  • 21.33

    Ambigua la location: ristorante o trattoria? Intanto Adler, che tanto vanta le sue erbette fresce, ha il frigo pieno di spezie surgelate e non ha erbette fresche da mostrare ad Alessandro.

  • 21.34

    Adler spiega tutti i piatti: è logorroica per Ciccio e Silvia. Non spiega solo i piatti, ma la loro storia, la loro funzione, la loro composizione.

  • 21.35

    Hanno anche il sommelier, ma non serve manco per prima la signora…

  • 21.36

    Anche il cameriere non serve prima la signora. Piatti abbondanti per i commensali, anche se si aspettavano qualcosa in più.

  • 21.38

    La cucina rinascimentale non convince i maschietti, mentre Silvia è conquistata da Peposo.

  • 21.39

    135 euro il conto: non un prezzo da trattoria. Ciccio ha dato 5 al menu, salvato dal gelato; Silvia dà 2 al servizio; Gianfranco 4 al menu. E anche Alessandro cazzea il servizio, inadeguato e pretenzioso.

  • 21.41

    Si va da Ciccio alla Capannaccia.

  • 21.42

    Neon, coltelli di plastica, infissi in alluminio, pavimento dozzinale… la location non piace.

  • 21.43

    Siamo alla cena…

  • 21.44

    Fritto surgelato? La pasta di certo non è fatta in casa, lo confessa subito. Salumi perfetti per Silvia.

  • 21.45

    Adler, non puoi chiedere un agnello a scottadito fritto. Non puoi. Dimostri di non saperne nulla…

  • 21.46

    Gianfranco, specialista del cinghiale, chiede il ragù di cinghiale. Per lui è troppo fine e troppo delicato. Per lui non è neanche cinghiale e anche Adler ne è convinta.

  • 21.47

    Per Gianfranco ha tutto un sapore particolare. Tutto quello che non fa lui?

  • 21.48

    Si aspettano un conto sulla 90ina. E arriva da 88,00 euro. 5 alla location da Adler che poi dà 7 al conto; Gianfranco 4 al menu; Silvia ha dato 7 al servizio; per Alessandro è una vera osteria di campagna. Per il momento è in cima.

  • 21.49

    Ultima trattoria, l’Hosteria di Pantalla. Carino e raccolto per i rivali. Comunque Gianfranco è ipercritico.

  • 21.50

    Silvia prima dice che tutte le carni sono locali, ma poi Alessandro trova un maiale importato dall’Olanda. Il fornitore sarà locale, ma la carne no.

  • 21.52

    Dato uno sguardo al menu, pare che le carni siano un po’ care.

  • 21.53

    Le verdure sott’olio come antipasti unici non li avevo mai visti… I crostini con le melanzane non si possono vedere. Per Ciccio i salumi non sono all’altezza dei suoi.

  • 21.54

    Pasta troppo cruda per Adler e Gianfranco, che chiede se è fatta tirata con la macchinetta. E dire che ad Alessandro ha fatto vedere spianatoia e mattarello appena entrato in cucina.

  • 21.56

    La carbonara non è carbonara per Adler: manca di tutto.

  • 21.56

    Tutto molto rustico ma tendenzialmente sbagliato. Si salva un po’ con i dolci. Ma siamo al conto: ci si aspetta dai 90 ai 110. Il conto è di 100. Un po’ troppo.

  • 21.58

    4 al menu e al conto da Gianfranco e Adler, Alessandro c’è rimasto male sulla pasta tirata a macchinetta: bastava dirlo.

  • 22.03

    Siamo al momento decisivo, quello del confronto.

  • 22.04

    A Gianfranco non piacciono i voti al servizio e alla location; scopre anche il 5 di Ciccio per la mancanza di salumi nell’antipasto.

  • 22.05

    Ridicolo per Alessandro non servire prima la donna: a penalizzare Adler è stato soprattutto il servizio. Ma a Ciccio non è piaciuta neanche la cottura della carne.

  • 22.06

    Silvia non ha convinto: il tavolo le dice che i dolci le hanno salvato la vita.

  • 22.07

    Il voto di Ciccio stupisce Gianfranco, che scivola al secondo posto. Tra loro è sempre aperta la diatriba del cinghiale.

  • 22.07

    Ma vediamo cosa pensa Alessandro, che aspetta il vincitore davanti alla sua osteria.

  • 22.09

    E vince Ciccio alla Capannaccia, che conferma il primato raccolto tra i rivali conquistando anche il voto più alto di Alessandro (31 punti).

  • 22.12

    Il giudizio di Borghese ha variato la classifica generale: al secondo posto, infatti, lui mette Silvia dell’Hosteria di Pantalla. Terzo Gianfranco e ultima, confermata, Adler de Il Duca di Orvieto.

La penultima puntata di Alessandro Borghese 4 Ristoranti ritrova il sapore della tradizione, e non solo quello della cucina di cacciagione tra Toscana, Umbria e Lazio. Dopo l’appuntita e avvelenata puntata da Napoli, con la pizza che ha scaldato cuori e lingue, il programma ha ritrovato i toni più distesi del fair play, pur senza sconti. Non che siano mancati ‘sgambetti’ o ipercritiche, ma si è percepita la buona volontà di riconoscere la bravura e i punti di forza degli avversari e non solo le loro debolezze. Certo, chi lavora da 36 anni il cinghiale non può chiudere un occhio su quello degli avversari, così chi tira la pasta a mano non può che ‘svelare’ il trucco della macchinetta (alias Nonna Papera). Quel che non paga a 4 Ristoranti è la ‘menzogna’: perché dire che il punto di forza sono le erbe selvatiche e fresche o la pasta tirata al mattarello se in un caso si usano erbe surgelate e nell’altro ci si serve di un attrezzo diverso?

Comunque il viaggio di Borghese sta per concludersi: martedì prossimo decima e ultima puntata. E per il gran finale si va a Catania: la cucina ai piedi dell’Etna sono certa lascerà l’acquolina in bocca e la voglia di una terza stagione.

Alla prossima settimana.

Alessandro Borghese 4 Ristoranti | 26 gennaio 2016 | Diretta

Alessandro Borghese 4 Ristoranti | 26 gennaio 2016 | Anticipazioni

Penultima puntata per Alessandro Borghese 4 Ristoranti che al nono appuntamento – in onda stasera martedì 26 gennaio alle 21.10 e che seguiremo live su Blogo – si concede un viaggio in Etruria alla scoperta delle migliori trattorie tradizionali e di ‘confine’. L’Etruria, infatti, si colloca tra Toscana, Lazio e Umbria e raccoglie tre tradizioni gastronomiche del cuore del centro Italia. Dai pici toscani alla carbonara, dagli umbrichelli umbri alla selvaggina, dal cinghiale al ragù d’oca la cucina dell’Etruria mescola sapori forti e genuini. Per Chef Borghese non sarà facile districarsi tra le proposte dei quattro ristoranti che si contendono il titolo di “Migliore trattoria di confine”. E vediamo quali sono

4 Ristoranti | Puntata 26 gennaio 2016 | Miglior Trattoria di Confine

La sfida è tra Da Gianfranco a Trevinano (VT), Osteria da Pantalla, a Pitigliano (GR), Da Ciccio alla Capannaccia, ad Acquapendente (VT) e Duca di Orvieto.

DA GIANFRANCO prende il nome dal proprietario, Gianfranco Delli Campi, verace come il paesino in cui vive e lavora con la moglie Anna, di Salerno. E il suo tocco mediterrano e campano si sente. Le pareti sono tappezzate di foto di ospiti illustri. Posto accogliente come il proprietario, la tipicità è che si fa tutto a mano, puntando soprattutto sulla pasta, sul cinghiale, sui pennuti alla griglia e sui dolci della casa.

HOSTERIA DA PANTALLA – La proprietaria è Silvia Chiatti, che si occupa della sala e dei dolci, mentre la mamma è in cucina. La loro idea di cucina è tradizionale e casereccia, fatta con materie prime di qualità. Il menù è strettamente tradizionale, i tortelli con il ragù di cinta sono il must, chi li mangia torna per assaggiarli di nuovo.

DA CICCIO ALLA CAPANNACCIA è nelle mani di Daniele Polici, della fidanzata Elena e della mamma, che ha portato in cucina le ricette del padre. Romano di nascita, Daniele si è trasferito in campagna e si è innamorato del paesaggio incontaminato e della genuinità della vita. La cucina è casereccia, i prodotti sono tutti a km 0, provenienti dalle 3 regioni Lazio, Umbria e Toscana. Il locale esiste dal 1954, ma Ciccio lo ha preso in gestione da 4 anni. Prima era una fraschetta, un posto con un braciere dove si vendeva vino e pane, poi è diventato un alimentari dove si poteva trovare di tutto.

DUCA DI ORVIETO è affidato alle cure della chef e proprietaria Adler Bonavera, che accoglie gli ospiti e fa anche da sommelier.  Di origini trentine, Adler è arrivata a Orvieto direttamente da Roma, dove ha vissuto 30 anni, e propone una cucina ispirata alle ricette del 1500 e le propone senza cambiare nulla. Nel menu ci sono anche i formaggi di pecora fatti in casa. La sua filosofia è “faccio quello che mi diverte, quando non mi diverte più smetto e cambio”.

Alessandro Borghese 4 Ristoranti | Come seguirlo in tv e in streaming

La seconda stagione di 4 Ristoranti va in onda ogni martedì sera alle 21.10 su SkyUno HD (Sky, 108) e in streaming live su SkyGo, che permette di vedere (o rivedere) le puntate anche on demand. Il programma è disponibile anche su SkyOnline per gli abbonati al servizio. La replica della puntata precedente viene trasmessa come traino del nuovo episodio, quindi il martedì alle 20.00 circa. L’ultima puntata sarà ambientata a Catania.

Alessandro Borghese 4 Ristoranti | Second Screen

Per seguire e commentare in tempo reale 4 Ristoranti vi consigliamo, ovviamente, il liveblogging di Blogo, dalle 21.10 su TvBlog. Sia su Facebook che su Twitter l’account di riferimento è quello di SkyUno, ma l’hashtag ufficiale è #Ale4Ristoranti. Buona visione.