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Caso Varoufakis, Fabio Fazio querela Giampaolo Pansa e Maurizio Belpietro

Il conduttore di Che tempo che fa ha querelato il giornalista Pansa ed il direttore di Libero.

pubblicato 8 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:38

Il “caso Varoufakis” continua a tener banco. L’intervista di Fabio Fazio all’ex ministro delle finanze greche è andata in scena il 27 settembre scorso, ma le polemiche sono iniziate qualche settimana più tardi quando il politico ha reso noto attraverso il suo sito internet il compenso – 24 mila euro ed un volo in prima classe – ricevuto per i 25 minuti di intervista all’interno della trasmissione Che tempo che fa su Rai 3. “Un compenso in linea con il mercato”, secondo l’ad di Endemol Italia Paolo Bassetti.

Fra i “polemisti” ha risposto presente anche il giornalista Giampaolo Pansa sul quotidiano Libero (qui l’articolo integrale): “Confesso che Fabio Fazio mi sta sui corbelli – scrive – Il motivo è in parte banale: non mi ha mai invitato nella sua trasmissione televisiva, Che tempo che fa, sulla Rete Tre della Rai, a presentare uno dei libri che vado pubblicando. Nelle case editrici italiane circola da sempre una giaculatoria. Dice: Fazio non si limita a presentare un libro, lo promuove. Se ne parla e ne discute con l’autore, puoi stare sicuro che quel libro, qualunque sia, anche il più inutile e il più becero, partirà a razzo con grande soddisfazione dell’autore, dell’editore e dei librai […] Negli ultimi anni ho lavorato per due editori importanti, la Sperling & Kupfer e la Rizzoli. E ho domandato a entrambe le case: «Ma è possibile che non riusciate a mandarmi alla trasmissione di Fazio? Sarebbe anche nel vostro interesse!». La risposta era sempre la stessa, melanconica e rinunciataria: «È impossibile. Fazio si comporta come un dittatore. Decide soltanto lui chi invitare. E tu non gli piaci per niente. Sei colpevole di revisionismo sulla guerra civile. Ti considera un anti-antifascista. Non ti chiamerà mai. Mettiti il cuore in pace». Era fatale che non piacessi a Fazio. È un signore di sinistra integrale, dalla testa ai piedi. Uno dei suoi autori-consiglieri è ancora più rosso di lui: Michele Serra. Anche la Rete Tre è un feudo dei compagni”.

E poi: “In realtà Fazio era, ed è, uno dei sultani della Rai. E immagino che lo resterà anche nell’era della presidente Maggioni e del nuovo direttore generale Campo Dall’Orto. La riforma, una specie di araba fenice, non incrinerà il suo potere. E lui rimarrà uno dei pochissimi a fare come cavolo gli pare e piace […] Vediamo come si comporterà la nuova Rai. Dove tutti parlano di risparmi. Nel frattempo mi sorge un dubbio. Forse non sono mai riuscito a entrare nel salotto di Fazio perché i miei editori non hanno pensato di fare un presente al signore del tempo che fa. L’ex ministro greco ha incassato, noi potevamo sborsare mille euro al minuto”.

Queste parole, evidentemente, non sono piaciute al conduttore genovese che ha deciso di rispondere con una querela indirizzata al giornalista Pansa e al direttore di Libero Maurizio Belpietro. Lo ha reso noto Carlo Rimini, il legale di Fazio: “La libertà di opinione – precisa l’avvocato – non può essere libertà di far credere che Fabio Fazio riceve denaro per invitare un ospite alla trasmissione che conduce. È stata offesa la sua dignità professionale e personale”.

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