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Serena Magnanensi a Blogo: “Mezzogiorno italiano è un riconoscimento. Ingiusto dire che A conti fatti era un anello debole”

Lunedì 1 giugno debutta nel ruolo di conduttrice su Rai 1 con Mezzogiorno italiano: Serena Magnanensi si racconta a Blogo.

pubblicato 31 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 14:18

Lunedì 1 giugno inizierà la programmazione estiva di Rai 1. Fra i tanti conduttori che si alterneranno alla conduzione dei conduttori in onda dalla sei del mattino con Il caffè di Raiuno all’access con Teche teche Tè, c’è anche qualche volto “nuovo” (più o meno). E’ il caso di Serena Magnanensi, storica inviata de La vita in diretta (ma anche de Le amiche del sabato, UnoMattina Magazine, A conti fatti ed altri contenitori Rai), che debutterà alla conduzione di Mezzogiorno italiano – L’estate dell’Expo (ore 11.30) con Arianna Ciampoli e Federico Quaranta.

Serena, la vivi come una promozione?

“E’ il continuo di un percorso. Io arrivo dalla ‘politica dei piccoli passi’. Questo è un altro scalino, sicuramente importante perché c’è un ruolo diverso. E’ il riconoscimento di un buon lavoro e sono molto felice”.

Ti possiamo definire conduttrice di Mezzogiorno italiano o ci tieni al ruolo di inviata?

“Sono ruoli ugualmente importante ma, effettivamente, a Mezzogiorno italiano non sono inviata di nessuno perché non ci saranno collegamenti con lo studio. Si tratterà di una conduzione in esterna. E’ la cosa che, in sostanza, ho sempre fatto”.

Hai sempre girato l’Italia come inviata. Ormai sarai affezionata a quel ruolo…

“Nonostante la stanchezza, sì. Mi piace e mi interessa il materiale umano. Lo studio è più prestigioso, ma io probabilmente mi divertirei di meno. La conduzione in studio deve seguire e sottostare a certi criteri. La piazza, invece, ti mette costantemente alla prova e ti permette di improvvisare. E soprattutto ti dà la possibilità di entrare a contatto con persone sempre diverse, è una ricchezza”.

Il tuo spazio si chiamerà In giro… vagando. Confermi?

“E’ la mia trasmissioncina. Arianna Ciampoli andrà in onda da Roma, in studio, con uno chef ed una ricetta diversa in ogni puntata. Federico girerà per l’Expo ed i vari padiglioni dell’esposizione. Noi, con In giro… vagando, saremo in giro per l’Italia, il cibo lo andiamo a trovare sul posto. Parleremo di eccellenze italiane che non sono solo la mozzarella o il grana, ma eccellenza è anche il signore che a 105 anni va ancora in macchina o l’anziano che fa l’arrotino. Le mie eccellenze non saranno solo legate alla tavola ma cercheremo di pescare dal materiale umano che la piazza ci mette a disposizione”.

Quindi, in sostanza, saranno tre piccole trasmissioni in una…

“Esatto, è proprio così. Nascono come tre trasmissioni indipendenti, anche se avremo il filo conduttore del cibo e dell’Expo”.

Tu, Arianna Ciampoli e Federico Quaranta non vi incontrerete mai durante la trasmissione, ma vi siete incontrati per le foto di presentazione. Qual è il tuo giudizio suoi tuoi colleghi?

“Arianna la conoscevo già. L’avevo conosciuta anni fa durante un’esperienza a Sat 2000. Quell’esperienza fu bellissima per me e ritrovarla qua è un segno positivo. Federico lo conoscevo solo da spettatrice, lo ritengo un grande professionista. Sono felice di lavorare al fianco di due persone che sono sicuramente più famose e navigate di me. La vera promozione, forse, è questa. E’ un motivo di orgoglio. Hanno già un nome ed una faccia. Io, invece, vengo identificata come ‘l’inviata di Mara’ a La vita in diretta o quella di Elisa ad A conti fatti. Le persone, spesso, non associano il mio nome alla faccia”.

Forse – ironizzo – neppure in Rai sanno il tuo nome…

“Mi ha fatto molto ridere. La Rai potrebbe fare una prova Auditel su questo promo. Io sono sempre in giro e non ho visto ancora il promo, ma mi ha chiamato il mondo intero per comunicarmi questa distrazione che, per carità, ci può stare. Sonia è un nome bellissimo e mia cugina si chiama così, è rimasto tutto in famiglia (ride, ndr). E’ tutto talmente nuovo per me che mi sembra bellissimo. E ti posso assicurare che mi hanno chiamato con titoli peggiori”.

Inizialmente si era detto che Mezzogiorno italiano sarebbe continuato fino al 31 ottobre (giorno di chiusura di Expo), ma nei comunicati di lancio della trasmissione si parla del 4 settembre. Quando finirete?

“Anche a me risulta così, andremo in onda fino a venerdì 4 settembre”

Prima hai nominato l’esperienza a Sat 2000 (ora Tv2000). Era il 2007 ed era la tua prima esperienza su un circuito nazionale…

“E’ stata la mia prima esperienza ma è stata anche la più breve. Lì c’ho lasciato il cuore. Era una tv a ‘formato famiglia’ (così si chiamava anche la mia trasmissione), facevo parte di un gruppo”.

Quando è stato il debutto in Rai?

“Ho debuttato a La vita in diretta ed ho fatto i collegamenti con i Monopoli di Stato per I migliori anni di Carlo Conti”.

Carlo Conti cosa rappresenta per te?

“Carlo è stato un faro. Noi ci conosciamo da tanto, siamo amici. Mi ha insegnato tanto pur non essendosi mai messo ad insegnarmi la lezioncina. Mi ha sempre permesso di stargli accanto ed io mi ho cercato di trasformarmi in una spugna per imparare più cose possibili. Sono stata dietro alle quinte delle sue Domenica in e l’ho sempre seguito. E’ una persona con la quale mi confronto sempre, tutt’ora. Se devo prendere una decisione lavorativa, Carlo è la seconda persona a cui faccio una telefonata”.

E la prima chi è?

“La prima è a Fernando Capecchi, Vegastar, che mi segue”.

Credevo ai tuoi genitori…

“Corretto, la prima telefonata in assoluto è alla mamma e al babbo. Io arrivo da una famiglia seria, hanno sempre dato importanza allo studio e al lavoro vero. Mi hanno concesso di fare televisione a patto che continuassi a studiare (è laureata in giurisprudenza, ndr). Quando sono diventata giornalista e quando questo è diventato effettivamente il mio lavoro, mi hanno tenuta sempre con i piedi per terra. Mia mamma non è una di quelle signore che, dalla parrucchiera, dice ‘Ah, la mia bambina va in televisione’. Nessuno, a casa mia, vive il mio lavoro come una cosa straordinaria. Anzi, lo vedono come un lavoro come tutti gli altri ma con più punti interrogativi”.

E’ vero che qualcuno ti chiamava la “Carlo Conti in gonnella”?

“Qualcuno? Tutti. A Pistoia (città dove è nata e cresciuta, ndr) è ancora così: un po’ per il colore della pelle, un po’ perché sono cresciuta nella ‘sua’ televisione, il canale che ospitava la sua Aria fresca e dove ho condotto una trasmissione comica con la seconda generazione dei comici toscani. Il percorso è stato simile, l’associazione viene facile…”.

Quindi, dicevamo, dopo Sat 2000 arriva la Rai ed arriva La vita in diretta con Daniel Toaff: è stato un maestro per molti…

“E’ stato un maestro assoluto. Posso ritenermi orgogliosa di aver lavorato con lui. Lui sa fare la tv, era una grande ricchezza per tutti noi. Devo molto a lui. Il mio cuore è rimasto a La vita in diretta. Lì ho conosciuto persone che, nella mia piccolissima carriera, mi sono portata dietro: parlo, per esempio, di Cesare Zavattini che è stato autore de La vita in diretta, ma anche di A conti fatti e Mezzogiorno italiano. E’ un segno di stima e fiducia nei miei confronti”.

A proposito di A conti fatti, dove hai ricoperto il ruolo di inviata. Quest’anno era un po’ l’anello debole del mattino di Rai 1. Sbaglio?

“Secondo me definirlo l’anello debole è davvero ingiusto. Le cose vanno analizzate non solo attraverso i numeri. A conti fatti è un programma che parla di consumi e che è andato in onda in una fascia oraria storicamente non fortunata. Parlare di anello debole non mi sembra rispettoso nei confronti delle persone che ci hanno lavorato. E’ sempre stato fatto con grande cura ed attenzione. Elisa Isoardi, poi, è una grande professionista ed è una delle persone  più preparate con cui ho lavorato. Non si è mai improvvisata, è interessata, interessante e professionale. Non è una di quelle che fa le tre domande scritte dagli autori. Sicuramente parlare di cronaca nera è più redditizzio sul fronte Auditel, ma la nostra mission era occuparci di consumi e meglio di così credo che non potessero farlo, anche sul fronte degli ascolti”.

A settembre cosa succederà nella vita di Serena Magnanensi?

“Non lo so. So che Mezzogiorno italiano mi regalerà una bellissima estate. Se a settembre l’azienda mi vorrà confermare sotto questa fantastica struttura, io sono a completa disposizione”.