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Filippo Giardina (Satiriasi) scrive ad Aldo Grasso

Stand up comedy: scambio di vedute fra Aldo Grasso e Filippo Giardina (Satiriasi)

pubblicato 21 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 14:43

Secondo Aldo Grasso, «la stand up comedy non fa ancora parte del patrimonio comico italiano».

[quote layout=”left” cite=”Aldo Grasso]La stand up comedy non fa ancora parte del patrimonio comico italiano[/quote]Se prendiamo questa affermazione decontestualizzata, possiamo convenire. Ma il noto critico televisivo del CorSera la utilizza per parlare di Nemico Pubblico, che definisce «apprezzabile per lo sforzo di introdurre nella tv generalista lampi di novità» anche se «il risultato è molto discontinuo».

Ecco, qui siamo meno d’accordo con Grasso. A noi, per dire, Nemico Pubblico è piaciuto. Ma visto che pensiamo che parlarne, costruire una dialettica sul tema, sia importante, ci piace pubblicare qui su TvBlog la lettera che Filippo Giardina, di Satiriasi, ha pubblicato per rispondere a Aldo Grasso

La lettera di Filippo Giardina

Caro Aldo Grasso, nell’editoriale sul Corriere della Sera di oggi [martedì 19 maggio 2015, ndr] scrive: “La stand-up comedy non fa ancora parte del patrimonio comico italiano. Bisognerà aspettare ancora qualche anno perché i protagonisti imparino tempi modi e soprattutto argomenti.”

Le scrivo in qualità di fondatore di Satiriasi, un progetto che oltre a me coinvolge altri sei comici, Giorgio Montanini, Francesco De Carlo, Pietro Sparacino, Velia Lalli, Mauro Fratini e Saverio Raimondo.

Dal 2009 facciamo spettacoli live di Stand-up Comedy e dal 2014 abbiamo fatto due stagioni di un programma televisivo per Comedy Central che si chiama per l’appunto “Stand-up Comedy”.

Non solo abbiamo imparato tempi, i modi e gli argomenti ma ci siamo addirittura dati un manifesto. Si, proprio come facevano i movimenti culturali del passato.

[quote layout=”right” cite=”Filippo Giardina, Satiriasi]Il da lei rimpianto Luttazzi faceva battute ben tradotte, noi facciamo monologhi.[/quote]

Ogni monologo a Satiriasi esprime un punto di vista, ha un inizio, uno svolgimento, una conclusione e non è una somma di battute su argomenti vari.

Le allego uno dei 98 monologhi originali [in testa a questo pezzo, ndr] senza doppi sensi, parrucche e tormentoni che può vedere in una delle due stagioni di “Stand-up Comedy” attualmente in programmazione sul canale 124 di Sky.

In quale paese del mondo un comico dovrebbe scrivere a un critico una lettera del genere?

Sia curioso e si informi, perché rischia di passare per uno di quei vecchi tromboni non al passo con i tempi, che non si accorgono di una realtà che si è profondamente trasformata e di un qualcosa che è già accaduto.

Tra le macerie di un paese culturalmente distrutto ci sono persone che anche se fanno ridere, si ingegnano, innovano e lavorano seriamente.
Saluti

Filippo Giardina