Home Serie Tv I Delitti del BarLume, Alessandro Benvenuti a Blogo: “Un ottimo prodotto di artigianato. A Sky si sente il desiderio di essere internazionali” (video)

I Delitti del BarLume, Alessandro Benvenuti a Blogo: “Un ottimo prodotto di artigianato. A Sky si sente il desiderio di essere internazionali” (video)

Intervista ad Alessandro Benvenuti per I Delitti del BarLume in cui veste i panni di Emo, ex suocero di Massimo (Filippo Timi)

pubblicato 7 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:16

Prima della conferenza stampa di presentazione de I Delitti del BarLume, abbiamo incontrato una delle new entry del cast della serie di Sky Cinema, Alessandro Benvenuti per carpire qualche anticipazione sul suo ruolo accanto a Filippo Timi. Infatti, l’attore si calerà nei panni di Emo, ex suocero di Massimo nonché uno tra i più assidui frequentatori del Barlume.

Sono stato letteralmente risucchiato. Mi hanno tirato dentro, con grande entusiasmo, il regista, l’autore dei libri… io sono il lettore ufficiale dei libri di Marco Manvaldi per cui era scritto praticamente in Cielo che dovessi entrare in questa avventura. E ne sono contento. Mi hanno cucito addosso questo personaggio che, infatti, rispecchia certi aspetti del mio carattere.

Come è stata l’interazione con Timi?

Noi veniamo dal teatro per cui c’è sempre un annusarsi diverso. Non abbiamo tante scene insieme. Interagisco di più con i malefici vecchietti però c’è questo modo d’essere tipico del teatro… questo rispetto, attenzione, sentirsi che è bello, che porta un bagaglio in grado di farti sentire più a proprio agio sul set.

Come si riesce a conciliare il giallo alla pura comicità?

Non è una scommessa facile in effetti. In questo caso, le due anime son ben trattate già a livello di sceneggiatura. Il regista è stato bravo. Non si è mai respirato l’aria della fiction sul set ma quella del cinema. Mi sembra che sia un po’ il marchio di fabbrica di Sky che io guardo… questa marcia in più, questo desiderio profondo di essere più internazionali come linguaggio. Questo si riflette anche sul lavoro e la scena. Sentirsi in una fiction non è mai una cosa gradevolissima. Il tempo vola, corre, sembra che la preparazione degli attori e inquadrature sia facoltativa. In questo caso, con mio grande piacere, non c’era questa frettolosità. Credo che, nel prodotto che io non ho visto ancora, mi dicono si vede.

Come è, invece, lo stato di salute della fiction italiana? Se ci sono analogie tra tv generalista e quella satellitare…

Non ne ho la più pallida idea, non la seguo. Sono un po’ scappato dal mondo della fiction….

Ricordo, per esempio, una sua brillante interpretazione in Caterina e le sue figlie

Quando ho lavorato in Rai, in una Rai ancora molto concentrata sui santi, Madonne, ho avuto una bellissima esperienza. Ho fatto una fiction gialla con Ornella Muti, molto carina con un bel cast di attori. Ho avuto una grande libertà espressiva, molta intelligenza da parte degli editor Rai. Devo dire che mi sono trovato molto bene. Con Canale 5 è più complicato lavorare perché ci sono dei cliché che, secondo loro, funzionano e son giusti. Io non lo metto in dubbio. Secondo me no! Ma vanno rispettate le opinioni di tutti. In quel senso non è molto gradevole lavorare perché ti senti regista fino ad un certo punto e quindi, se uno fa il regista, deve assumersi la responsabilità fino alla fine. Detto questo noto che c’è una grande qualità nella scelta delle fiction che dà Sky rispetto alle altri reti. Si sente il desiderio di essere internazionali e fare, quindi, dei prodotti che abbiano lo sprint e una marcia in più.

Un invito ai lettori a guardare questa fiction?:

La stagione è quella giusta per guardare le cose frizzanti, spumeggianti. E credo che sia un ottimo prodotto di artigianato.

Grazie ad Alessandro Benvenuti per la disponibilità.